In punta di penna

Una Roma opaca perde male la prima manche del derby di coppa Italia

condividi su facebook condividi su twitter 02-03-2017

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Una Roma opaca perde male la prima manche del derby di coppa Italia

La Roma perde 2-0 il derby d’andata contro la Lazio. Gli uomini di Spalletti hanno giocato la prima delle 2 sfide delle semifinali di coppa Italia contro i rivali biancocelesti 'in trasferta' e la sconfitta è ancora più pesante per non esser riusciti a segnare neanche una rete. Il 5 aprile, i giallorossi sono chiamati ad una difficile rimonta e dovranno esser più concentrati e non devono entrare in campo con la certezza di esser superiori all’avversario. Inzaghi ha preparato alla perfezione questa gara, anche perché aveva fatto turnover il turno precedente ed i biancocelesti non hanno coppe internazionali, schierando i suoi con un 3-5-2 molto difensivo lasciando compiti offensivi ai soli Immobile e Felipe Anderson con Milinkovic Savic unico giocatore a potersi sganciare. Le assenze di Lulic, Radu e Patric non si fanno sentire più di tanto, poiché Wallace, De Vrij e Bastos vengono supportati da Basta e Lukaku sulle fasce e da Biglia e Parolo davanti alla difesa. L’ordine primario è quello di non subire gol e quindi non si scoprono neanche nelle azioni di contropiede. Immobile è in gran forma e crea continui pericoli alla retroguardia romanista sin dalle battute iniziali. Spalletti ha cambiato 2 soli elementi rispetto alla vittoriosa sfida di San Siro di 3 giorni prima: fuori Szczesny e dentro il portiere delle coppe Alisson ed in panchina De Rossi sostituito da Paredes. Simone Inzaghi ha fatto tesoro delle parole del tecnico romanista in conferenza stampa e sapendo che l’argentino si sarebbe spesso trovato solo davanti alla difesa con Strootman più avanzato, ha messo a turno Felipe Anderson e Milinkovic Savic da quelle parti e l’ex Empoli è andato in enorme difficoltà. Proprio da una triangolazione tra loro, arriva la rete del vantaggio laziale: il serbo serve l’ex Santos, bravo a sorprendere in velocità Rudiger e Fazio ed a mettere in mezzo proprio per il numero 21 biancoceleste, che da pochi passi, batte Alisson. Sulla carta, i 2 cambi fatti da Spalletti erano legittimi, visti i tanti impegni che vedranno la Roma protagonista ma togliere De Rossi in un derby è sempre un’arma a doppio taglio. Alla squadra del tecnico di Certaldo è mancato il filtro a centrocampo ed i 3 difensori sono andati in confusione, soprattutto per la pessima giornata capitata a Fazio, che ha disputato la peggior partita da quando veste la maglia della Roma. Il meno peggio è stato, forse, Manolas ma è molto grave l’errore che commette sul raddoppio della Lazio, quando perde Keita pur essendo in vantaggio. Male anche Rudiger ma non è certo stato aiutato nel modo migliore da Bruno Peres, apparso in difficoltà nel confronto con Lukaku. Sufficienti o quasi le prove di Emerson Palmieri e Strootman con il brasiliano che nei minuti finali ha tentato un tiro deviato da Dzeko, che avrebbe potuto riaprire la gara nel match di ritorno ma Strakosha è stato bravissimo ad intercettare il pallone che aveva cambiato direzione e a deviarlo in calcio d’angolo. Salah non pervenuto, perso nella morsa dei 3 difensori laziali e nei continui raddoppi, non ha mai potuto sfruttare le sue doti. Generosa la prova di Nainggolan ma la gabbia anni ’70 creatagli dall’allenatore della Lazio lo ha limitato in fase offensiva ed innervosito in quella difensiva. Dzeko ha sbagliato molto ed anche se ha avuto probabilmente un pallone buono in tutto il match, poteva sfruttare meglio le poche occasioni concesse dalla difesa laziale. Al 60’, c'è stato l’ingresso di Perotti in luogo di Paredes  doveva esser un segnale di carica per la squadra ed invece ha dato maggiore coraggio alla Lazio e non creato gli effetti sperati per i giallorossi. La contromossa immediata di Inzaghi è stata quella di inserire Keita per Felipe Anderson, lasciando intatto il modulo ma avendo un giocatore meno bravo negli strappi ma più punta e quindi più pericoloso se lasciato partire a campo aperto. La Lazio aveva segnato con Immobile già una decina di minuti prima del raddoppio ma la posizione del centravanti napoletano era stato considerata (giustamente) irregolare. L’ex Dortmund, però, si rifà al 78’ quando viene messo nelle condizioni di segnare a porta vuota dal neoentrato Keita. Il senegalese è bravissimo a vincere il duello con Manolas e brucia il greco sulla corsa, facendo passare il pallone sotto le gambe di Fazio, impedendo l’intervento di Alisson e servendo in mezzo per Immobile, che mette dentro nonostante l’intervento in ritardo di Rudiger. Il mister giallorosso tenta di giocarsi tutte le carte che ha a disposizione ed inserisce prima El Shaarawy al posto di Salah e poi Totti per Bruno Peres, tornando per qualche minuto al suo amato 4-2-3-1 ma la sostanza non cambia: la Roma continua a sbattere contro il muro laziale e rischia di prendere il terzo gol. Questa sfida, forse, andava giocata con la testa al doppio confronto ed in quest’ottica anche l’1-0 poteva esser un buon risultato in vista del match di ritorno e l’inserimento di De Rossi per mantenerlo sarebbe stato più utile anche se si sarebbe dato un segnale non di forza ma a volte, bisogna accettare la sconfitta minima e momentanea in attesa di periodi migliori. Non è certo questo che ha fatto perdere la Roma, poiché la scelta di inserire Perotti per Paredes ci stava, arretrando Nainggolan in linea con Strootman ma i 2 hanno comunque un'indole offensiva ed il centrocampo romanista è rimasto in balia di quello laziale, lasciando soprattutto i difensori a combattere quasi sempre in parità numerica con gli avversari. Spalletti ha chiesto ai suoi una prova d’orgoglio e maturità al ritorno per dimostrare il valore della squadra e se realmente sono cresciuti o se ogni volta che c’è da fare quel passo in più, non ci si perda. L’occasione d’oro per vincere finalmente un trofeo nell’era americana c’è ma, a questo punto, sia in campionato che in coppa Italia, i giallorossi non sono certamente i favoriti e dovranno fare un’impresa contro la Lazio al ritorno e ci vorrebbe un miracolo per vincere il tricolore. In Europa League, il sorteggio è stato amarissimo ma se la Roma è quella vista con l’Inter ed in precedenza, può farcela, se è quella stanca e deconcentrata del derby, diventa un’altra mission impossible.

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