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INSIDE PREMIER - Pari nel big match Arsenal-Liverpool. Il City vola in vetta da solo. Sarri vince ancora

condividi su facebook condividi su twitter 05-11-2018

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INSIDE PREMIER - Pari nel big match Arsenal-Liverpool. Il City vola in vetta da solo. Sarri vince ancora

INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Inizio di gara shock per Pochettino, già alle prese con numerose assenze, che dopo due minuti deve rinunciare in quel di Wolverhampton pure a Dembelé, ko alla caviglia in un contrasto fortuito. L’argentino replica mandando in campo Son per uno schieramento ancora più offensivo, ma ci mette un quarto d’ora per trovare la quadratura. Il Wolverhampton approccia bene la gara e sfiora il gol con Jimenez e Doherty. Poi però sale di tono il Tottenham: Kane scalda le polveri chiamando alla parata Rui Patricio, poi Lamela e Lucas Moura piazzano un uno-due mortifero, segnando entrambi in maniera inusuale, uno col destro e l’altro di testa. Spurs in controllo per tutto il resto della prima frazione, in avvio di ripresa i Wolves partono a spron battuto e nel giro di tre minuti Lloris deve salvarsi tre volte su Jimenez, Helder Costa e Ruben Neves. Non appena ha spazio, però, il Tottenham è micidiale. Harry Kane decide di iscriversi al tabellino dei marcatori con la rete del 3-0 insaccando di prepotenza sotto la traversa e poi sfiora addirittura la doppietta personale. Partita morta e sepolta? Per niente: come a volte gli capita, gli Spurs spengono la spina. La spegnono in particolare Trippier e Foyth, che per due volte atterrano gli avversari nella propria area. Ruben Neves prima e Raul Jimenez poi battono Lloris dagli undici metri dando vita a un finale infuocato. Applausi alla fine per i Wolves nonostante la terza sconfitta consecutiva, gli Spurs portano a casa una vittoria importante.

Ci si attendeva tanto divertimento all'Emirates Stadium di Londra e così è stato. Grande inizio dell’Arsenal, che aggredisce il Liverpool impedendogli di pensare. Nel primo quarto d’ora tre palle gol, con Alisson bravo in uscita su Lacazette, Aubameyang chiuso in angolo e Mkhitaryan che mette fuori di testa su una brutta uscita di Alisson. I Reds però si riorganizzano e appena riescono a gestire palla a modo loro fanno paura: Mané va in gol ma viene fermato per fuorigioco, Leno deve poi salvare da distanza ravvicinata su Van Dijk e Robertson. Non c’è un attimo di respiro, si va da una parte all’altra senza soluzione di continuità, maggiore equilibrio nella seconda fase del primo tempo. Lacazette chiude una grande azione tutta di prima con un destro di pochissimo a lato, al 45’ esatto Leno esce a vuoto ma il colpo di testa di Van Dijk va a sbattere sul palo. In avvio di ripresa le squadre continuano a provarci ma il ritmo scende rispetto alla prima frazione. Poi, all’ora di gioco, altra uscita imperfetta di Leno che lascia lì un cross dalla sinistra di Mané, irrompe Milner che porta avanti il Liverpool. L’Arsenal non ci sta, Torreira sfiora subito il pari e Alisson si oppone. Ma l’inerzia passa in mano ai Reds che possono sfruttare gli spazi. Mané per un soffio non sentenzia il match su assist di Salah, sfiora il gol anche Van Dijk ma Leno si riscatta. Nel momento di maggior difficoltà, i Gunners gettano il cuore oltre l’ostacolo e Lacazette segna il solito gran gol con una giravolta su Alisson in uscita e destro a giro sul palo lontano.

All'ultimo respiro, Mou coglie tre punti fondamentali in quel di Bournemouth. Match da subito con ritmi elevatissimi, il Bournemouth dimostra di meritare l’attuale sesto posto in classifica mettendo alle corde in avvio la banda di Mourinho. Red Devils che partono con Martial e Mata ai lati di Sanchez, ma subiscono l’iniziativa degli uomini di Howe. Fraser impegna De Gea, poi è Wilson a trovare il gol del vantaggio con una bella conclusione all’angolino. Continuano a spingere i ‘Cherries’, che flirtano più volte con il raddoppio, De Gea deve impegnarsi per tenere a galla lo United con due interventi su Fraser e Stanislas. Viene fuori alla mezz’ora il Manchester e Martial capitalizza al meglio un assist di Sanchez insaccando al volo il gol dell’1-1. La partita gira e Mata, prima dell’intervallo, manca di poco il gol del sorpasso. Forcing United anche nella ripresa, Shaw e Sanchez chiamano Begovic a due ottimi interventi. Ma è clamorosa la tripla chance poco dopo il quarto d’ora della ripresa, con la punizione di Young a colpire la traversa e Rashford e Pogba murati sulla linea. Il Bournemouth non esce più e le occasioni fioccano, manca di pochissimo il bersaglio anche Herrera, quindi Pogba sciupa un’altra palla gol da dentro l’area. Il Bournemouth alleggerisce la pressione con una percussione di Brooks su cui è attento De Gea. Lingard spreca ancora calciando su Begovic in uscita, poi quando sembra che il pari sia scritto, in pieno recupero Akè buca su cross di Pogba e Rashford è freddo in area piccola a trovare il gol da tre punti.

Il Leicester dedica una vittoria allo scomparso presidente passando 1-0 sul campo del Cardiff grazie a Gray.

Riscatto Everton che batte 3-1 il Brighton, doppietta di Richarlison con in mezzo la rete di Coleman, Dunk a segno per gli ospiti.

Prima vittoria in campionato per il Newcastle, che piega 1-0 il Watford con un gol di Ayoze Perez.

Spettacolo tra West Ham e Burnley, la spuntano gli Hammers per 4-2. Protagonista l’ex Lazio Felipe Anderson con una doppietta, le altre reti portano la firma di Arnautovic ed Hernandez: inutili per gli ospiti le reti di Gudmundsson e Wood.

Il ciclone City travolge anche il Southampton: la squadra di Guardiola trova la sesta vittoria in altrettante partite interne in Premier e resta in vetta alla classifica, ma da sola. L’episodio che sblocca il risultato arriva dopo appena 6’: David Silva cerca Sanè, Hoedt sbaglia il tempo e deposita nella propria porta spianando la strada ai Citizens. I padroni di casa non rallentano e a stretto giro arriva anche il raddoppio: Sterling crossa per Aguero che appoggia in rete per il più facile dei gol. Al 12’ il City è sul doppio vantaggio, il Southampton sbaglia completamente approccio con un difesa da rivedere. È ancora l’argentino ad andare vicino alla rete al 17’, ma la conclusione si infrange sul portiere ospite. Passa pochissimo e il tris arriva: Sterling replica dalla destra crossando per Sanè, il pallone arriva però a David Silva che trova l’incrocio dei pali con il mancino per il 3-0 al minuto 18. Il Southampton alla mezz’ora riesce a sorpresa ad accorciare le distanze con un rigore, provocato da Ederson per un’uscita sbagliata su Ings, che lo stesso attaccante non sbaglia al 30’. L’illusione dura fino al termine del primo tempo: il City è incontenibile e dà vita ad azioni spettacolari, il gol del poker però arriva sempre seguendo lo stesso copione con un cross dal fondo e un terminale offensivo, questa volta Sterling, che deposita alle spalle di McCarthy. Al 47’ del primo tempo la squadra di Guardiola trova il 4-1. A inizio ripresa serve il miglior Ederson per evitare il raddoppio ospite su Ward-Prowse e Ings, ma il City quando attacca fa sempre male: Sanè si vede respingere la conclusione dal palo, poi al 67’ Sterling deposita in rete al termine di una splendida azione corale trovando anche il quinto gol per i padroni di casa. C’è ancora tempo per la firma di Sanè, che in contropiede chiude i conti sul 6-1 al 91’.

Sarri rinuncia in avvio ad Hazard, ma anche senza il belga i Blues macinano gioco fin da subito contro il Crystal Palace, che non riesce ad andare oltre qualche ripartenza di alleggerimento. 30 minuti circa di pressione, poi la rete di Morata, che gira in rete un assist di Pedro. Poco dopo, il raddoppio di Willian, su tocco ancora di Pedro, viene cancellato per un fuorigioco millimetrico. Pur senza creare tante occasioni limpide, il predominio del Chelsea è netto. La sensazione è che anche la ripresa possa scivolare via con la tranquilla gestione degli uomini di Sarri, e invece no: un uno-due tra McArthur e Townsend a inizio ripresa taglia fuori David Luiz sulla trequarti e l’ex Tottenham batte Kepa in diagonale, trovando il pari a sorpresa. Serve l’ingresso di Hazard, insieme a quello di Kovacic, per ridare elettricità al Chelsea, che però ci mette poco a risistemare le cose. Punizione del belga, la palla sfila sul secondo palo verso Morata che infila in diagonale. Quindi, cross di Marcos Alonso, per l’arrivo di Pedro e il 3-1. Nel recupero, Morata potrebbe fare tripletta, ma spreca. E’ sufficiente così per Sarri, che aggancia il Liverpool al secondo posto e rimane in scia a Guardiola.

Fonte: INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI

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