Inside international football

Zivkovic, cross e dribbling che piacciono a Di Francesco

condividi su facebook condividi su twitter 03-07-2017

| | Commenti →
Zivkovic, cross e dribbling che piacciono a Di Francesco

Talento, carattere e gioventù. Questo è il minimo comun denominatore che ha sempre contraddistinto la generazione calcistica dei Balcani. La Serbia è una delle Nazionali che sforna ogni anno più giovani talenti dalle proprie giovanili. Una vera e propria fucina del pallone.

Andrija Zivkovic è uno di questi. Nato nel 1996 a Nis, nel sud della Serbia, Zivkovic si trasferisce molto presto nella capitale Belgrado, arruolato tra le file del glorioso Partizan per merito di Dušan Trbojević, il talent scout serbo di fama mondiale. Fin da giovanissimo, le sue caratteristiche tecniche sono già ben definite. Zivkovic ha fatto tutte le trafile giovanili delle Nazionale, dall’under 16 fino al debutto in prima squadra. Con il Partizan ha registrato 17 reti in oltre 60 presenze. Il gioiellino si mise in mostra per la prima volta a livello internazionale nel Mondiale under20 nel 2015, vinto proprio dalla Serbia. Pupillo di Sinisa Mihajlovic, che lo fece esordire in Nazionale serba a soli 17 anni, marchiandolo a pelle con il timbro di predestinato. 

Ma veniamo alle sue caratteristiche tecniche. Zivkovic è un’ala destra, ma può giocare tranquillamente anche trequartista. Tuttavia, è proprio sulla fascia che mette meglio in mostra le sue doti. Altezza non eccezionale (170 cm), ma proprio grazie a questo è dotato di una velocità e leggerezza straordinarie, che se sfruttate a dovere possono essere devastanti per le difese avversari. E’ molto rapido, tocco di palla morbido, fisico da innato dribblatore, con un baricentro basso molto utile per ancheggiare a destra e sinistra e far perdere l’equilibrio al difensore avversario col mal di testa.

Le sue doti realizzative non sono ancora particolarmente sviluppate. Zivkovic non ha fatto molti gol nei suoi primi anni di carriera, anche se in molti vedono in lui: “un piede caldo”. L’attaccante serbo ha un mancino davvero potente e, infatti, oltre a calciare molto bene i calci d’angolo, se la cava egregiamente anche con le punizioni.  L’aspetto tattico? Zivkovic è un’altruista, tende molto spesso al cross al centro, sia basso e velenoso che alto e teso. Il 4-3-3 è sicuramente uno dei suoi moduli ideali, dove infatti può spaziare sulla fascia galoppando verso il fondo o il centro del campo.

Zivkovic mostra anche un carattere abbastanza forte, tipico del calciatori dall’altra sponda dell’Adriatico. Nel febbraio 2016 il serbo rifiutò il rinnovo con il Partizan e venne messo fuori squadra. Ma Zivkovic sapeva evidentemente che a giugno lo avrebbe abbracciato un grande club europeo. Sulla tracce del giocatore c’era il Real Madrid, ma alla fine è stato il Benfica ad avere la meglio. Dalla Serbia lo definiscono “al pari di Messi”. Forse un po’ esagerato, nonostante le caratteristiche fisiche siano le stesse. L’ultima stagione al Benfica non è stata indimenticabile. Nel campionato portoghese 11 presenze e 2 assist. Ma le ottime prestazioni con la Serbia under 21 confermano le qualità del giovane esterno.


Abbiamo detto che il ruolo è quello di trequartista, ala destra. Lo stesso di Salah, che ha salutato Trigoria per il Liverpool. Zivkovic suo erede? Il serbo arriverebbe a Roma con un bagaglio di gol e assist inferiori a quello con cui si presentò l’attaccante egiziano. Tuttavia, a soli 21 anni, Zivkovic sarebbe un’ottima argilla nelle mani di mister Di Francesco, che lo potrebbe plasmare e renderlo micidiale. Non sarebbe la prima volta d’altronde che il romanista potenziasse le caratteristiche tecniche di uno dei suoi attaccanti. Zivkovic può partire da riserva all’inizio della stagione, per poi guadagnarsi rispetto e gradi maggiori grazie a trabajo y sudor

MERCATO Strapparlo al Benfica non è cosa facile. Il team portoghese ha puntato forte su di lui, nonostante la prima stagione non abbia dato pieni frutti. Il suo valore di mercato si aggira sui 10-15 milioni, ma i portoghesi non lo lasceranno andare per meno di 18 milioni. Un lavoro adatto per il ds Monchi, abituato a puntare gli occhi sui giovani talenti mettendo a segno operazioni dalla strategia encomiabile. Quest’estate potrebbe essere l’occasione giusta, visto che il suo prezzo non si è ancora impennato. Il prossimo anno potrebbe essere già troppo tardi.


Fonte: Eduardo Barone per Insideroma

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

Archivio rubrica

-->
chiudi popup Damicom