Empoli: una stagione sul filo del rasoio

condividi su facebook condividi su twitter 30-03-2017

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Empoli: una stagione sul filo del rasoio

Ripetersi non è mai semplice. Dopo l'addio di Sarri e quello di Giampaolo, l'Empoli quest'anno con Martuscello non sta vivendo una stagione esaltante. I tanti giocatori partiti e le poca continuità trovata durante la stagione fino ad ora sono stati graziati da una stagione peggiore da parte di Crotone, Palermo e Pescara. Contro una Roma che, in casa è quasi imbattibile, i toscani cercano di ritrovare le sensazioni positive viste nella seconda parte di gara contro il Napoli. Per parlare degli azzurri abbiamo contattato David Biuzzi, giornalista de "Il Tirreno".

Roma-Empoli, come arrivano gli azzurri alla gara?
"Con il peso di 6 sconfitte sulle spalle. In teoria, insomma, nel peggior modo possibile. Proprio l’ultima partita persa, quella con il Napoli, però ha avuto anche aspetti positivi. Dopo lo 0-3 del primo tempo l’Empoli era a un passo dal baratro, ma complice un calo degli avversari ha saputo reagire restando dentro il match e sfiorando anche il clamoroso pareggio in rimonta. Alla fine ha ricevuto un importante applauso dai suoi tifosi che invece avevano fischiato la squadra dopo il ko con il Genoa e addirittura contestato il gruppo al rientro da Verona dopo il ko contro il Chievo".

Proprio all'andata con il pareggio imposto ai giallorossi e la successiva vittoria per 4-0 sembrava essere arrivata la svolta azzurra: 
"Nel pareggio dell’andata ci fu molto del “romanista” Skorupski, ma è vero che quella partita e la successiva vinta a Pescara potevano rappresentare il momento per prendere il largo rispetto almeno alle tre di coda. Invece non è successo un po’ per colpa del calendario, perché le successiva avversarie si chiamano comunque Fiorentina e Milan, ma soprattutto perché l’Empoli di questa stagione ha limiti congeniti che impediscono di pensare a qualcosa di più di una salvezza sofferta".

 Arrivate da otto gare senza vittoria, con sette sconfitte e un pareggio. A cosa è dovuta questa situazione?

"A diversi fattori. Il momento nero è iniziato a Crotone dove l’Empoli si presentava con +11 sulla zona rossa e ha completamente fallito la partita a livello di approccio mentale. Poi, dopo il pari col Torino, ci sono stati tre incontri con squadre (Inter, Lazio e Juventus) semplicemente fuori portata. Il problema vero sono state le successive sfide con Genoa e Chievo, che potevano valere una fetta di salvezza ma che gli azzurri hanno perso. Male soprattutto la seconda, quando la squadra è apparsa terrorizzata e ha sbagliato cose che in genere non sbaglia. In generale l’Empoli sta pagando la fatica a segnare. L’esplosione di Mchedlidze, a cavallo tra la fine del girone d’andata e l’inizio di quello di ritorno, sembrava aver risolto il problema, ma la prolungata assenza del georgiano (fuori da più di un mese prima per problemi alla schiena, poi per un infortunio muscolare) hanno vanificato i progressi fatti. Aspettando l’attacco, poi, si è persa la difesa. Che nelle ultime partite ha regalato gol agli avversari con una serie impressionante di macroscopici errori individuali".

 

Al momento, le idee di Martuscello come le giudichi? Pensi che venga confermato?

"Martusciello ha commesso degli errori, ovviamente, ma ha anche fatto buone cose. Anzi, forse è uno dei più penalizzati dalla classifica e dai numeri della squadra. Ad esempio è stato bravo a inventarsi una difesa che in due stagioni ha perso tutti i suoi interpreti (prima Hysaj e Rugani, poi Tonelli e Mario Rui). A parte l’ultimo periodo, con gli errori già raccontati, gli azzurri hanno tenuto la porta inviolata per 10 partite. Merito dello straordinario rendimento di Skorupski, ma anche del lavoro dell’allenatore. Che è stato bravo anche a cambiare, almeno in parte, la filosofia delle ultime stagioni quando si è accorto che l’Empoli non poteva più ripetersi su certi livelli di gioco raggiunti con Sarri prima e Giampaolo poi. Quando ha lanciato Mchedlidze fra i titolari ha scelto di usare più la sciabola che il fioretto e l’attuale vantaggio sulla zona rossa è maturato proprio in quel periodo. Se gli azzurri riusciranno a centrare il traguardo della salvezza, ma anche a chiudere la stagione in maniera dignitosa, la conferma non dovrebbe essere in dubbio".

Venendo alla gara, prevedi una gara chiusa?
"Sì, perché il divario fra Roma ed Empoli è abissale. E la storia di questo campionato racconta che non solo le squadre di coda, ma quasi tutte quelle della seconda parte della classifica difficilmente riescono a contrastare le big. Il pareggio dell’andata, in questo senso, non deve ingannare. Al di là dei meriti di Skorupski, per distacco il migliore in campo, la Roma commise l’errore di allentare un po’ la presa dopo una prima parte di gara in cui riusciva a creare pericoli come e quando voleva. Su quel calo l’Empoli costruì una ripresa non alla pari ma comunque all’altezza di una sfida così complicata. Difficilmente, però, i giallorossi ripeteranno quello sbaglio ora che il margine di errore si è ridotto e in palio c’è un secondo posto che vale anche una fetta di futuro con l’ammissione diretta alla Champions":

Cosa temete maggiormente della Roma?
"Fin troppo facile indicare Dzeko, visto che da solo ha segnato più di tutto l’Empoli. In realtà la Roma, perché la bilancia di qualsiasi duello individuale pende dalla parte dei giallorossi. Quindi Spalletti, che questa macchina l’ha assemblata e la guida. Personalmente, poi, se dovessi scegliere chi non avere contro direi sempre Nainggolan perché corre e rincorre, si batte e si sbatte, rompe il gioco e lo crea, segna e fa segnare. Insomma sarebbe come togliere due giocatori e non uno solo".

Fonte: a cura di Ricardo Andres Pompili

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