Fiorentina: i Sousa boys si iniziano a svegliare

condividi su facebook condividi su twitter 03-02-2017

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Fiorentina: i Sousa boys si iniziano a svegliare

Una rosa tra le prime cinque, sei squadre di Serie A, ma tanta discontinuità e un progetto che non sembra definitivamente decollare. La Fiorentina è ancora alla ricerca di sé stessa, anche se nelle ultime giornate è tra le migliori per rendimento e prestazioni. All'andata la sfida tra toscani e Roma è terminata con una vittoria dei viola tra le polemiche e con la rete di Badelj corteggiato a Trigoria. Per contestualizzare il momento della squadra di Sousa abbiamo contattato Alessio Crociani di Radio Blu e redattore di Violanews.com:

Partiamo da zero: il campionato della Fiorentina fino ad ora, soddisfacente o no?
"Purtroppo no. Difficile disputare un campionato al pari delle aspettative quando tra chi siede in panchina e la società si respira aria da separati in casa già alla partenza. A Roma ne sapete qualcosa dopo il caso Garcia. A questo ci aggiungi una rosa giunta per buona parte a fine ciclo, un approccio mentale quasi sempre scarico contro le squadre medio-piccole, una campagna acquisti estiva che a causa di esigenze di bilancio è risultata assolutamente inadeguata alle reali necessità della squadra ed il gioco è fatto”.

Nelle ultime 5 gare, 0 sconfitte? Cosa è cambiato in quest'ultimo mese?
“La squadra sta meglio fisicamente rispetto alla prima parte della stagione. Sousa l’aveva annunciato: la preparazione estiva è stata impostata in maniera diversa rispetto all’anno scorso. C’è anche l’effetto Chiesa, un giocatore che a 19 anni, oltre a dare equilibrio e grinta alla squadra, è già un esempio per i compagni. Poi c’è ancora la scia della partita contro la Juventus, non una gara qualunque da queste parti. Credo che quella vittoria abbia dato molta fiducia alla squadra”.

Nel rendimento esterno la Viola è quinta, mentre in casa solo decima. A cosa è dovuto ciò? Alle qualità da contropiedisti dei giocatori offensivi?
“Se contiamo l’imprinting dato da Montella ed il ciclo Sousa, è quasi da cinque stagione che la Fiorentina gioca più o meno alla stessa maniera: possesso palla, gioco d’attacco manovrato e qualche spazio di troppo concesso agli avversari. Le altre squadre, soprattutto quelle di lignaggio inferiore a quella viola, hanno imparato a conoscerci, passando così alle logiche contromisure. Succede però che a volte, in casa, capiti di mettere da parte catenaccio e contropiede per andare ad una ricerca più diretta del risultato. Ecco, la Fiorentina quando gioca in trasferta riesce ad inserirsi in questo passaggio, mentre al Franchi spesso rimbalza contro vere e proprie muraglie umane. Ovviamente non è il caso della Roma, la cui rosa è di tutt’altra caratura”.

Fiorentina-Roma: una vittoria figlia degli episodi o della maggiore voglia di vincere?
“Decisamente degli episodi, sono sincero. Il gol di Badelj da fuori area, già di per sé abbastanza casuale se andiamo a vedere lo score del giocatore, è viziato da una netta posizione di fuorigioco da parte di Kalinic. Nel recente passato la Fiorentina non è stata fortunata con gli arbitraggi nelle partite interne con la Roma, questa volta è andata diversamente”.

Fisicamente come sta la Fiorentina? A chi deve stare attenta la Roma?
“Come già detto, la squadra sta attraversando un buon momento di forma per via della preparazione estiva. Credo che questo verrà confermato anche martedì, quando all’Olimpico Sousa ritroverà Bernardeschi e Kalinic, fuori rispettivamente per squalifica e per infortunio nel recupero contro il Pescara. Oltre a loro due, aggiungo anche Chiesa tra i giocatori da tenere d’occhio. La sua fame sportiva è risultata fondamentale in questo inizio 2017”.

Cosa temete maggiormente della Roma? Quale può essere la chiave della sfida?
“L’Olimpico, eccetto le due gare di coppa della stagione 2014/2015, non è un campo fortunato per la Fiorentina negli ultimi anni. La sicurezza con la quale i giallorossi giocano in casa sarà sicuramente un fattore. Non si vincono 10 partite su 10 tra le mura amiche per caso. Tra i giocatori lo spauracchio è certamente Nainggolan, un’atleta impressionante. Pesantissime le assenze di Salah e Perotti, anche se sono certo che un tecnico di assoluto valore come Spalletti saprà fare a meno anche di due giocatori del loro livello”.

Capitolo mercato: due botti nei giorni finali e la cessione di Zarate:
“Finalmente qualche investimento vero, anche se con dei ‘pagherò’. Forse i tempi dell’austerità sul mercato sono veramente alle spalle, vedremo. Nel merito di questa sessione, buoni gli arrivi di Sportiello tra i pali e di Saponara sulla trequarti, ma va valutata anche la funzionalità al presente degli arrivi. La Fiorentina è coperta in quelle zone del campo, piuttosto sarebbe servito qualcosa in difesa, dove invece non è arrivato nulla. Per questo il mio voto al mercato viola è 6-. C’è un po’ di amarezza anche per la cessione di Zarate, un mio pupillo. Il giocatore chiedeva una titolarità che Sousa (giustamente) non poteva concedergli. Peccato”.

Sousa è destinato a dire addio a fine anno?
“Corvino si mostra ancora possibilista sull’argomento durante le sue uscite pubbliche, ma la verità è che il destino del portoghese è già scritto, per volontà comune: a fine stagione sarà addio. I rapporti si sono irrimediabilmente incrinati un anno fa, ma al di là di questo credo che le ambizioni di Sousa vadano oltre le reali possibilità di questa società. D’altra parte c’è la volontà di ripartire con un nuovo ciclo a giugno, nel quale la parola d’ordine sarà ‘italianità’. Probabile che la linea guida verrà applicato anche sul futuro tecnico che siederà sulla panchina viola”.

Fonte: a cura di Ricardo Andres Pompili

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