Lazio: con la voglia di preparare un altro sgambetto

condividi su facebook condividi su twitter 29-04-2017

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Lazio: con la voglia di preparare un altro sgambetto

Un derby è sempre un derby, soprattutto se giunge dopo il doppio confronto che ha visto la Lazio eliminare la Roma dalla possibile finale di Coppa Italia. Quella di domani alle 12,30 è una gara che potrebbe permettere ai giallorossi di chiudere il discorso per il secondo posto, mentre per i biancocelesti rappresenta l'ennesima volta per poter fare uno sgambetto ai cugini dato che la classifica della squadra di Inzaghi non sembra creare grandi assilli. Per parlare di come si sta preparanzo la squadra laziale abbiamo contattato Jacopo Simonelli, giornalista di LazioPress:

Come arriva la Lazio al quarto derby stagionale?

“Ci arriva bene, forse meglio dei precedenti tre. Perché dopo 4 anni ha infranto il tabù Roma e soprattutto perché potrà scendere in campo con la testa libera da assilli di classifica, visto che, salvo clamorose rimonte delle squadre dietro, si è assicurata almeno il 5° posto, piazzamento che ad agosto era considerato una vera e propria utopia. Senza contare ovviamente la finale di Coppa Italia”.

Quanta sicurezza hanno dato i derby recenti alla Lazio?

“Tanta. A livello psicologico hanno influito molto gli ultimi due derby. La stagione della Lazio fino a quel momento era stata positiva ma senza un acuto decisivo, di una vittoria contro una big. Dopo i 180’ del derby molti giocatori sembrano essersi definitivamente sbloccati. Questo non vuol dire che non possano perdere contro una squadra superiore come la Roma ma sicuramente non nel modo dell’andata: ovvero creando zero pericoli alla difesa giallorossa”.

Dove ha vinto la doppia sfida di Coppa Italia?

“A primo impatto si potrebbe dire che l’ha vinta Simone Inzaghi a livello tattico, scommettendo sulla difesa a 3. A mente fredda invece, la ragione si può attribuire anche a un atteggiamento forse troppo superficiale della Roma, soprattutto a livello di singoli. E’ come se fosse scesa in campo consapevole che tanto prima o poi il gol lo avrebbe trovato, sottovalutando il suo avversario. E in un derby se parti con un ragionamento di questo tipo puoi rischiare molto”.

Sulla probabile formazione:

A livello di uomini c’è ancora tanta incertezza, l’unica garanzia sembra essere il modulo: 3-4-2-1. Inzaghi si porta dietro alcuni ballottaggi, che probabilmente scioglierà solamente domani mattina. Su tutti quelli Radu-Bastos, Lulic-Lukaku e Felipe Anderson-Keita. La sensazione però è che alla fine opterà per i seguenti 11: Strakosha; Wallace, de Vrij, Radu; Basta, Parolo, Biglia, Lulic; Felipe Anderson, Milinkovic-Savic; Immobile. Inzaghi raramente in questa stagione ha volontariamente rinunciato all’esperienza e alla duttilità di Radu e Lulic. Da valutare invece la scelta Keita: il senegalese, Palermo a parte, ha dimostrato di poter cambiare la partita a gara in corso e non dall’inizio. Inoltre non garantirebbe lo stesso lavoro in fase di copertura di Felipe Anderson. Contro il Palermo puoi farlo, contro la Roma potrebbe essere un azzardo”.

Come giudichi l’orario del match?

“Poco da dire purtroppo, è la vittoria dei diritti televisivi. Il derby, una partita di cartello, si gioca la sera. Punto. E’ come se in un film ti facessero vedere la scena più bella per prima. Non una gran mossa insomma”. 

Sullo stadio pieno:

“Bello, il derby vero è quello alle 20:45 con le curve piene. Ma a malincuore domani la Curva Nord non sarà piena, vista la fiacca prevendita. Un vero peccato e una scelta insensata da parte dei tifosi della Lazio, che risponderanno solo in 8 mila. Tante parole e pochi fatti, la squadra di Inzaghi non merita questo”.

Fonte: a cura di Ricardo Andres Pompili

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