Napoli: rabbia e tecnica per espugnare l'Olimpico

condividi su facebook condividi su twitter 03-03-2017

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Napoli: rabbia e tecnica per espugnare l'Olimpico

Due squadre arrabbiate, una settimana difficile. Roma e Napoli si ritrovano domani all'Olimpico dopo le sconfitte contro Juventus e Lazio in campionato. La squadra di Sarri, inoltre, viene anche dalla sconfitta in casa contro l'Atalanta e la sfida nella capitale rappresenta l'ultimo appello per riprendere il secondo posto che significa qualificazione diretta in Champions. Le qualità del Napoli sono sotto gli occhi di tutti, ma nella solidità difensiva e nella tenuta mentale i partenopei hanno dimostrato qualche pecca. Per parlare degli azzurri abbiamo contattato Giancarlo Di Stadio, redattore di IamNaples.it:

Roma-Napoli: all'andata i giallorossi sono stati molto più cinici:
"Cinici è la parola giusta. La Roma fu brava a sfruttare, a differenza del Napoli, le occasioni e gli errori dell'avversario. E nel calcio, soprattutto quando giocano due squadre con valori simili questo può fare la differenza tra tornare a casa con tre punti e uscire dal campo a mani vuote".

Che Napoli sarà quello dell'Olimpico, arrabbiato dopo la gara di Coppa Italia o con il morale basso dopo due stop consecutivi:
"In una settimana e mezzo è successo un po' di tutto. Sono arrivate tre sconfitte, tutte in modo diverso. Prima il ko di Madrid e le dichiarazioni post-partita di De Laurentiis. Poi lo stop contro l'Atalanta accompagnata da una prestazione sottotono. E infine la controversa sconfitta contro la Juve con strascichi polemici sull'arbitraggio. Di certo il Napoli non arriva a questo match nella migliore condizione mentale. Però occhio, perchè se da un lato il morale basso potrebbe favorire la Roma, la quale pure viene dal ko del derby, dall'altro potrebbe esserci voglia di rivalsa da parte degli azzurri".

Contro la Juventus grande gara di personalità nel primo tempo ma poi nel secondo?
"Nel secondo tempo, da un lato è venuta fuori la Juve, dall'altro i limiti, soprattutto mentali, del Napoli. Storicamente questo è sempre stato il tallone d'achille del Napoli, da Mazzarri a Sarri, passando per Benitez. Limite che il mercato di questa stagione, basato sull'acquisto di '95 e '97, ha certamente acuito. La partita di Torino per certi versi è abbastanza simile a quella di Madrid: squadra in vantaggio e poi subentra la paura di non farcela. E nel calcio, quando inizi ad avere paura di non farcela, nel 99% dei casi finisci veramente per non farcela".

Roma imbattuta in casa in campionato, come bisogna affrontarla?
"Se vai a Roma e giochi per il pari stai certo che la perdi. Il Napoli deve andare all'Olimpico con un mix di rispetto per l'avversario e di capacità nei propri mezzi. Più che l'aspetto tattico, nel quale i due tecnici sono molto bravi, credo conterà molto più quello psicologico. E' una partita aperta a tre risultati, ma molto dipende da come ti approcci al match. Quindi per me consapevolezza della forza dell'avversario, ma anche volontà di fare il proprio gioco" 

Le armi che potrebbero fare male alla Roma del Napoli
"Non voglio insistere sul fattore mentale, ma ripeto: secondo me l'arma più pericolosa che in questo momento ha il Napoli è proprio la voglia di rivalsa dopo i ko contro Real, Atalanta e Roma. Poi dal punto di vista del calcio giocato il discorso è sempre lo stesso: se i tre davanti sono in giornata la difesa della Roma potrebbe avere qualche bel grattacapo"

Cosa manca ad entrambe le squadre per raggiungere la Juventus?
"I soldi! La Juve non vince perchè ha la mentalità vincente, perchè è aiutata o perchè le altre si scansano. Queste solo dietrologie per vendere i giornali e fare click. Vince semplicemente perchè ha più soldi! Più soldi significa poter comprare i giocatori migliori (vedi Higuian e Pjanic), offrire gli ingaggi più alti, ammortizzare i "passaggi a vuoto" sul mercato (Elia, Diego, ecc...). Per quanto molti ironizzino sul fatturato la verità è questa. Poi mettici anche il "potere" degli Agnelli che sono riusciti a costruire, e sarebbe interessante parlare sul come ci siano riusciti, il primo stadio di proprietà in Italia.  La Juve fattura 340 milioni, la Roma poco più di 200, mentre il Napoli non arriva nemmeno a 150! E' una sfida impari dal punto di vista economico. Ciò non toglie che Roma e Napoli devono trovare altri modi quantomeno per ridurre il gap con i bianconeri. I giallorossi con lo stadio nuovo faranno molto probabilmente un balzo in avanti non indifferente e la proprietà americana, al netto di alcuni errori nel rapporto con i tifosi, è molto attenta alla promozione del marchio "Roma". Il Napoli dal canto suo dovrebbe invece decidersi a sfruttare la grandissima territorialità del club. Gli azzurri sono l'unica squadra di alto livello del Sud. Si trovano praticamente ad operare in un area geografica senza quasi nessun competitor. Dovrebbero puntare più seriamente sul territorio e sul settore giovanile. Un modello che potrebbe essere una rivisitazione in salsa partenopea, con qualche opportuna differenza, di quello dell'Athletic Bilbao. Giocatori come Donnarumma, Immobile o Mandragora potevano tranquillamente essere prodotti del vivaio del Napoli se solo il Napoli avesse creato un legame più stabile con le scuole calcio della Campania."

Fonte: a cura di Ricardo Andres Pompili

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