Pillole di saggezza

Alcuni tifosi contro, possono rappresentare l’intero mondo del tifo giallorosso?

condividi su facebook condividi su twitter 15-04-2015

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Alcuni tifosi contro, possono rappresentare l’intero mondo del tifo giallorosso?

Prendo spunto da un sondaggio effettuato ieri dal Corriere dello Sport (giornale sportivo romano per eccellenza) che aveva questo come titolo/quesito: “Pallotta si è schierato contro i tifosi autori degli striscioni ed è stato contestato. Con chi state? ” Ecco i risultati del sondaggio: 86.3% con Pallotta e 13.7 % con i tifosi che contestano – Poi leggo una frase in aggiunta al sondaggio stesso (la cito testualmente): Totale voti: 5.836 - AVVERTENZA I sondaggi online del Corrieredellosport.it non hanno un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità. Le percentuali non tengono conto dei valori decimali. In alcuni casi la somma può risultare superiore a 100.

Il tema è caldo, da quando alcuni tifosi hanno esposto uno striscione a Trigoria con la seguente frase: "This fucking idiot gonna pay you mother fucker!" ed ovviamente tutti i media che contano, hanno iniziato a cavalcare l’onda di questa contestazione alla presidenza di AS Roma, tirando le somme di quanti sono i tifosi pro o contro. Questo meccanismo di comunicazione ha trovato terreno fertile negli stessi media (giornali, radio, e tv) attualmente non proprio teneri con la Roma ed il suo management; certamente i risultati influiscono in questa critica, per carità ci sta, ma la cosa tremendamente seria è che nessuno può ergersi a protagonista e fare analisi senza elementi certi che provino la sussistenza di quanto espresso. Esempio pratico? Nel sondaggio del CorSport si parla di un campione di 5.836 voti, per di più non elaborato scientificamente!!! Bene,  visto che recenti studi di settore (seri), parlano di come la Roma abbia una “fan base certificata” di oltre duemilioni e ottocento mila supporters, il dato dei 5.836 risulta essere più o meno lo 0.2 % di quella che è la base del tifo romanista. Stesso discorso potremmo fare per i due o tre tifosi che, in maniera anonima, hanno esposto lo striscione contro il presidente a Trigoria o per la lettera arrivata ieri ad alcune redazione firmata “Fucking idiots ASRovvero dei tifosi che non entreranno allo stadio per dimostrare vicinanza al settore più caldo del tifo giallorosso, dopo la squalifica da parte del giudice Tosel.  La domanda è la seguente: ma chi sono questi tifosi? Sono certificati? hanno una sede legale, sono un associazione? Parlano per nome e per conto di tutta la Curva Sud o di un altro settore specifico dello Stadio Olimpico? Questi quesiti, che potranno sembrare banali, hanno dei risvolti importanti ma solo perché alcuni giornali, molte radio e tanti siti di informazione on line, né hanno dato megafono senza porsi almeno le domande di cui sopra. Possono, i 5.036 tifosi che si sono schierati a favore di Pallotta nel sondaggio del CorSport (QUINDI PRO) o i 3 tifosi che hanno posto lo striscione a Trigoria, per non parlare di quelli che hanno inviato la lettera alle redazioni ieri (QUINDI CONTRO) rappresentare l’universo del tifo romanista? Probabilmente no. Quindi tutto ciò che è stato pubblicato in questi 2 giorni si può leggere solamente come un termometro del tifo romanista, ma questo andrebbe sottolineato, altrimenti per la certificazione ufficiale, basterebbe investire dei quattrini e chiedere uno studio/analisi a quelli che di mestiere fanno proprio i sondaggisti. Che ovviamente non hanno la verità in tasca, ma almeno possono contare su  campioni certificati.

E questo discorso vale anche per il dorato mondo dei social network, visto che sempre in tema AS Roma, è di moda oramai, da parte di cronisti di testate giornalistiche nazionali e locali, fare analisi superficiali riportando quello che è il trend all’interno del socialnetworking. Nel mondo “social” è impossibile fare un analisi approfondita senza disporre di strumenti e di metodo di lavoro oltre che di ricerca, il “range” è troppo esteso e senza questo tipo di basi si commetterebbe l’errore di dare un giudizio oltre che parziale anche errato. 

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