Guido PAGLIA:"Meglio Marci che Romanisti"
Riproponiamo un articolo di Guido Paglia, sul giornale "L'ultima Ribattuta", uscito ieri, il pezzo dal titolo: "Lotito: sì, presidente questurino e leghista, siamo marci, marci di Lazio" parla della guerra, tutta interna, tra i tifosi, gli opinionisti della Lazio ed il loro presidente...
Ma cosa c'entra di mettere in mezzo la Roma? Francamente ci sembra una grande caduta di stile, dell'ex dirigente della Lazio di Cragnotti.
Claudio Lotito, ormai preda di crisi di nervi continue e sempre più devastanti, dopo aver chiesto aiuto a Mamma Questura (per non fare entrare allo stadio gli striscioni con le famose domande imbarazzanti), è corso a fare altrettanto con Papà Beretta (nel senso di Maurizio, Presidente della Lega Calcio).
Ne è venuto fuori un delirante quanto finto proclama “erga omnes”, che in realtà è una vera e propria “marchetta” in favore del contestato presidente della Lazio. Un autentico scandalo, di cui peraltro si erano già intravviste le avvisaglie in occasione della partita con il Sassuolo, quando l’autorevole dirigente di UNICREDIT (cioè dell’azionista della seconda squadra della capitale, insensibile come al solito al “conflitto d’interessi”), si era andato ostentatamente a sedere a fianco di Lotito. Dimostrandogli così la sua solidarietà durante la contestazione di un intero stadio e la richiesta civile e pacifica del “Libera la Lazio”.
Bene, berettate a parte (chi vuole se le vada a leggere nel dettaglio da qualche altra parte, perché non meritano neppure di essere riassunte e commentate, tanto sono state scritte su ordinazione), questo episodio racchiude in sé due notizie, una buona e una cattiva.
Quella buona è che il tipo di contestazione scelto dai tifosi laziali, sta colpendo nel segno. Toccato nel portafogli societario, Lotito comincia a dare segni di preoccupazione vera. E quindi di cedimento. Altrimenti non avrebbe cominciato a tirare colpi all’impazzata come questi degli ultimi giorni. Se lo stadio continuerà a restare vuoto fino alla fine del campionato (ma naturalmente ciascun tifoso resta libero di comportarsi come meglio crede), la liberazione della Lazio da questo Presidente protervo e incapace a guidare una grande realtà del calcio italiano, avrà fatto degli importanti passi avanti.
La notizia cattiva (ma in fondo è la seconda buona) è che, per raggiungere il traguardo finale, i sostenitori della Biancoceleste dovranno tenersi appiccicata l’etichetta di “parte marcia del tifo”. Ma è un prezzo che le decine di migliaia di laziali, la stragrande maggioranza dei quali ha fatto debiti e spesso ha sacrificato tante altre spese pur di andare allo stadio a sostenere la prima squadra della capitale, è ben contenta di dover pagare. Sì, “marci di Lazio”, uno status che Claudio Lotito non potrà mai comprendere. Perché stiamo ancora aspettando una smentita a quanto ha raccontato l’ex-Presidente della Regione, Francesco Storace: “Mi ricordo che ad un derby, al goal della Roma, stava seduto accanto a me ed esultò come tutti gli altri tifosi giallorossi della stadio”. Ieri Storace, oggi Beretta: meglio marci che romanisti.