Pillole di saggezza

Il caso "Skorupski" - Quando l'onestà vince sui regolamenti

condividi su facebook condividi su twitter 31-10-2016

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Il caso

GABRIELE NOBILE –  Lukasz Skorupski, portierone polacco classe 1991, arrivato alla Roma nel luglio del 2015, con i giallorossi ha collezionando un totale di 14 presenze, delle quali 5 in campionato, 3 in Tim Cup ed altre 6 tra Champions League ed Europa League. Da ricordare la bella prestazione contro il Manchester City e quella disastrosa in casa contro la Fiorentina in Europa League. Giusto, quindi, dare al polacco la possibilità di fare esperienza con la formula del prestito secco, in questo caso all’Empoli, dove Skorupski potrà dimostrare tutto il suo valore e quindi avere la possibilità di tornare nella Capitale e giocarsi il posto con il brasiliano Alisson nella prossima stagione, quando il suo connazionale Wojciech Szczęsny  ritornerà all’Arsenal. Questa è un po’ la storia ma in concreto resta un dato: Skorupski ieri, nel confronto contro la squadra che detiene il suo cartellino, ha dimostrato tutta la sua professionalità, risultando il migliore in campo, con una media voto superiore al 7.5. Decisive almeno 3 parate che hanno tolto alla Roma la possibilità di uscire dal “Castellani” con il bottino pieno.  In altri campionati, come quello spagnolo o inglese, non sarebbe stato possibile, visto che esistono dei “gentlemen's agreement” che in qualche modo limitano il fatto di poter schierare giocatori in prestito contro la squadra che ne detiene il cartellino. Ma c'è anche altro, come per esempio l’episodio capitato all'Atletico di Madrid che, nel match contro il Chelsea, schierò il collega (in questo caso più famoso di Skorupski)  Thibaut Courtois, ma, a causa di una clausola che regolava il prestito tra il club londinese e quello madrileno che prevedeva una penale, dovette pagare gli oltre 3 milioni di euro per schierare il belga nel match di Champions.  Da un punto di vista normativo, la Uefa vieta che un giocatore in prestito non possa affrontare la squadra titolare del suo cartellino, ma non regolamenta queste clausole inserite nei contratti tra le squadre, proprio per questi motivi e visto quanto capitato alla Roma non meno di 24 ore fa nella partita pareggiata ad Empoli, c’è da chiedersi se anche in casa giallorossa non sia il caso di iniziare a studiare clausole e normative per “tutelarsi” in queste situazioni. Una cosa è certa: regolamenti attuali alla mano, la Roma rimane un'oasi felice di legalità e di moralità anche per queste situazioni. Per chi nutre dei dubbi, basterebbe andarsi a vedere il calendario delle ultime stagioni ed esaminare i comportamenti di altri club, quando (clausole a parte) è sufficiente un dolorino muscolare o magari un leggerissimo stato influenzale, per limitare l’uso di giocatori in prestito tra 2 club.. in Serie A succede anche questo, ma questa è un’altra storia.

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