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Comunicazione: non sempre i club di calcio sanno comunicare con i propri tifosi

condividi su facebook condividi su twitter 19-06-2013

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Comunicazione: non sempre i club di calcio sanno comunicare con i propri tifosi

Basta fare un giro sulle principali pagine di FACEBOOK dei club di calcio per scoprire che non sempre la comunicazione tra il club stesso e la fan base è di qualità. Soprattutto in Italia molte pagine diventano lo "sfogatoio" della tifoseria, in concomitanza con periodi negativi della squadra. Il club veicola contenuti, foto dell'allenamento o di pre-partita e giù improperi contro questo o quell'atleta o anche contro la stessa dirigenza. Ormai è lo spasso, il divertimento del fan, che, a costo zero, si toglie i sassolini dalle scarpe proprio sulla pagina ufficiale del club. Praticamente un autogol costruito in casa, senza che nessuno possa fare niente, al massimo arrivando a "bannare" il fan un troppo sopra le righe. Ma non è questa la funzione dei social network. Lo dice la parola stessa, social network sta proprio per rete di socializzazione. Poi è chiaro che il tifoso medio italiano è particolarmente litigioso, molto più di quello inglese o tedesco o spagnolo. Fa parte della nostra "italianità". Sarebbe strano se ci trovassimo di fronte al contrario.

La maggior parte dei club sportivi o delle leghe/federazioni ha ormai scelto con decisione la presenza sulle piattaforme social, adesso, però, devono investire più che sui numeri, sugli aspetti qualitativi. Troppo spesso sono concentrati nel veicolare i propri contenuti, senza piuttosto "ascoltare" i bisogni dei propri fan/tifosi. Questa è la sfida del futuro. Bisogna uscire dalla auto-referenzialità, caratteristica tipicamente italiana, per arrivare a nuove forme di comunicazione digital finalizzate all'engagement.

Senza engagement, ovvero "coinvolgimento", non ci può' essere evoluzione e tutti questi sforzi digital rischiano, pertanto, di diventare delle mere esercitazioni di comunicazione, senza una strategia specifica. Ma soprattutto una comunicazione "unilaterale", che invita l'altro (il tifoso) a interagire, ma con il quale non ci si confronta, chiusi nelle proprie stanze di vetro.

Mi aspetto che i club italiani, piccoli o grandi che siano, decidano prima o poi di aprirsi alla fan base puntando al confronto e non allo scontro, o lasciando che la tifoseria si sfoghi in questi contenitori digital, senza che questo "ascolto" si trasformi in energia positiva. E' tempo di cambiare e in tempi veloci. Chi non lo farà potrà anche vantare milioni di utenti o di followers, ma sarà solo un esercizio "matematico" senz'anima.

 

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