Diego
Perotti

“Tuttocampista offensivo”, se si volesse estremizzare con una definizione per descriverlo. Già, perché Diego Perotti è questo: un calciatore – calciatore, sia chiaro, non giocatore – capace di svariare su tutto il fronte offensivo da sinistra a destra passando per il centro. “Io preferisco partire dalla fascia mancina”, ha detto in sede di presentazione a Trigoria “El Monito”, ma nel suo esordio in maglia giallorossa a Reggio Emilia contro il Sassuolo ha agito al centro dell’attacco illuminando il gioco e offrendo l’assist vincente per il 2-0 finale di El Shaarawy. In giallorosso ha scelto la maglia numero 8, ma tra Siviglia e Genoa – le squadre precedenti, parentesi al Boca Juniors di pochi mesi a parte – era stato “El diez”, il 10. Classe 1988, figlio del calciatore argentino Hugo Perotti, si chiama Diego in onore a unamico e compagno di squadra del papà, un certo Diego Armando Maradona. Arriva alla Roma nel mercato di gennaio 2016 dopo un anno e mezzo in “Laguna” con il Genoa di Gian Piero Gasperini. In rossoblù colleziona 43 presenze e 5 reti, ma soprattutto torna atleta al cento per cento dopo anni precedenti di infortuni in Spagna che ne avevano minato rendimento e crescita. “Per questo ringrazierò sempre il Genoa per avermi dato la possibilità di rilanciarmi in un campionato prestigioso come la Serie A, ma la chiamata di un top club come la Roma non si poteva rifiutare”, ha inoltre dichiarato Perotti. Piede destro naturale, ha una visione di gioco totale che lo rende più assistman che goleador. In nazionale argentina conta due presenze tra il 2009 e il 2011 prima dei tanti stop muscolari. Ora, alla Roma, Diego conta di riprendersi pure quella.

fonte wikipedia.org