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25 Maggio 2015 – Per un pugno di dollari

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-04-2016 - Ore 09:39

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25 Maggio 2015 – Per  un pugno di dollari

EMILIO MUCCIONE - Il derby più importante della storia per Roma e Lazio sta per iniziare. Eccezionalmente si giocherà di lunedì dato che il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha chiesto ed ottenuto lo slittamento del derby poiché la Lazio era impegnata nella finale di coppa Italia contro la Juve il mercoledì precedente (peccato per Lotito che a vincere é stata la Juve!). In ballo ballavano fior di quattrini. In questo derby c'era in palio la conquista del secondo posto in campionato,  conquista che avrebbe consentito d'incassare qualcosa come 50mln €. Era la penultima giornata di campionato quindi, questo derby, era decisivo ai fini della conquista del secondo posto in classifica che avrebbe assicurato la qualificazione diretta alla Champions League senza passare per l'inferno dei preliminari. Quindi, chi fosse arrivato secondo, avrebbe avuto la certezza dei 50mln€ e, di conseguenza, avrebbe potuto fare un mercato più ampio per rinforzare la rosa e non avrebbe anticipato la preparazione estiva in vista dei preliminari. La Roma era avanti in classifica ma,una vittoria della Lazio,  l'avrebbe portata dietro proprio ai cugini. La Roma aveva disputato un girone di ritorno pessimo mentre la Lazio, insieme alla Juve, era la squadra che aveva ottenuto più punti di tutti nel ritorno. Anche se la Roma era avanti in classifica i favori del pronostico erano tutti per la Lazio dato che, oltre ad aver disputato un grandissimo ritorno,  era anche la squadra che senz'ombra di dubbio aveva espresso il miglior calcio della serie A. La Roma, a sorpresa, lascia fuori Pjanic e si schiera con un 4/3/3 con De Sanctis in porta, Torosidis, Manolas, Yanga Mbiwa e Holebas in difesa, Keita, De Rossi e Nainngolan a centrocampo e Iturbe, Totti e Florenzi in attacco. La Lazio invece, si schiera con un 4/2/3/1 con Marchetti tra i pali, Basta, De Vrij, Gentiletti e Lulic in difesa, Biglia e Parolo a scherno davanti la difesa e Candreva, Mauri e Felipe Andersson dietro l'unica punta Klose. Il primo tempo non resterà negli annali del calcio dato che, dopo un paio di discrete buone occasioni da parte della Lazio, la Roma ha reagito anch'essa con un paio di timide occasioni ma, tutto sommato, é stato un primo tempo scialbo e abulico quindi, un pari a reti inviolate è il risultato più giusto. La Roma in questo momento è a conoscenza di essere inferiore fisicamente alla Lazio ma, soprattutto, le sta bene anche il pareggio, quindi decide di giocare col "baricentro" basso senza schiacciarsi troppo dalle parti di De Sanctis. La Roma gioca in maniera astuta, gioca "cortissima"in 30metri, cerca di spezzare sul nascere le avanzate della Lazio e raddoppia sistematicamente sugli esterni dove F.Andersson e Candreva potrebbero creare i pericoli maggiori. La Roma invece, appena recuperata la palla, cerca di giocarla su Totti che di prima dovrebbe imbeccare sulle fasce Florenzi e Iturbe che a loro volta hanno il compito d'inserirsi senza palla per spaccare la linea difensiva avversaria; ma tutti questi tatticismi non producono niente né da una parte né dall' altra. Al 61' esce Totti per Ibarbo ma al 67' Keita chiede il cambio ed entra il Pjanista Pjanic al suo posto. Come per magia,  cambia la partita, il gioco migliora, la manovra diventa molto più fluida e la squadra ruota intorno a Pjanic infatti, al 69' Ibarbo si fuma un tabacchino intero e da 5 metri a colpo sicuro tira fuori. La partita é cambiata; la Roma è cambiata; lo spirito testaccino é tornato nelle armature giallorosse. Al 72' Ibarbo, con uno scatto felino sulla fascia, mette un cross basso dove si avventa come un falco Juan Manuel Iturbe che anticipa tutti e mette alle spalle di Marchetti. Iturbe sprigiona tutta la rabbia che lo aveva accompagnato durante tutto l'anno, proprio lui, l'acquisto più costoso della storia della AS ROMA dopo Batistuta nonché l'acquisto più discusso dell' anno. Iturbe non era mai riuscito a dimostrare tutto il suo valore infatti, proprio lui in un intervista, si era autodefinito "Pippa".Ma dopo appena 8' Felipetto A. crossa in mezzo per la testa di Klose che di prima mette in mezzo per Diordevic che insacca di testa...pari della Lazio. Al termine mancano 9' più recupero; nella testa della Roma subentra il timore della sconfitta; i tifosi hanno paura di rivivere il 26 maggio; la Roma pensa di accontentarsi del pari. Ma, come per incanto, al minuto 84 sull'olimpico apparve "Il Pjanista sull'oceano" che, con una melodia soave da cobra incantatore, pennella una punizione  sulla testa di MAPOU YANGA MBIWA che senza pensarci due volte si contorce di testa come una ballerina della scala di Milano e, anticipando tutti, gonfia la rete. Ha segnato "MAPOU"; lui corre ad abbracciare la panchina, tutti i giocatori abbracciano lui, anche il Colosseo abbraccia l'Olimpico. La partita giunge al termine; la Roma é matematicamente seconda proprio ai danni dei nemici storici della Lazio; la Roma ha conquistato la matematica certezza di disputare la prossima champions e di potersi confrontare con i top club europei. La Lazio resta con un "Pugno di mosche in mano" mentre la Roma nella sua mano ha un "PUGNO DI DOLLARI" da 50 MILIONI DI EURO!

Fonte: a cura di Emilio Muccione

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