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Baldissoni: "Lo stadio è un’occasione per aumentare i ricavi. Abbiamo cercato di rafforzare il legame con il passato della Roma"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 01-09-2016 - Ore 11:18

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Baldissoni:

Il Direttore Generale della Roma Mauro Baldissoni è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo. Queste le sue parole:

Sabato c’è Roma-San Lorenzo…

"Abbiamo organizzato qualche mese fa questo incontro nell’ambito delle iniziative assunte per il Giubileo. E’ un piacere organizzare una giornata allo stadio per le famiglie, con un’amichevole con il San Lorenzo, squadra del Santo Padre. E’ accaduta questa immane tragedia del terremoto del centro-Italia, abbiamo pensato di sfruttare questa giornata per dare un aiuto. Stiamo raccogliendo donazioni all’interno della squadra e doneremo l’intero incasso alle popolazioni colpite. Invitiamo tutti a venire allo stadio per far sentire una presenza anche di persona, oltre che simbolica. E’ una giornata che manterrà un contenuto di festosità, porteremo tanti bambini al Foro Italico. Alessandra Amoroso farà un concerto durante l’intervallo, la ringraziamo per aver deciso di collaborare a questa iniziativa. E’ un impegno doveroso che dobbiamo assumerci. Riteniamo essenziale dare un contributo emozionale di partecipazione, ma non sarà un’iniziativa isolata, inviteremo le persone dei comuni colpiti a Roma, vogliamo aiutarli nella ricostruzioni, abbiamo in animo di mantenere un contatto che vada oltre l’emergenza dell’oggi".

Parliamo dello Stadio della Roma…

"Si lavora tutti i giorni ad un progetto così grande, il progetto è d’avanguardia, merita molta attenzione, sarà utile al futuro della società calcistica, ma potrà contribuire anche allo sviluppo della società. Siamo molto fiduciosi che il progetto venga apprezzato nelle successive fasi dell’iter, ora c’è la conferenza dei servizi. Voglio esprimere fiducia per quello che è il progetto".

Si può chiarire cosa entrerà nelle casse della Roma dallo stadio?

"Lo stadio è un’occasione per aumentare significativamente i ricavi. Prendiamo per esempio l’Emirates dell’Arsenal, che ha fatto alzare del 111% i ricavi da stadio. Alla Juve addirittura il 170% dei ricavi da stadio. Questi ricavi verranno in parte usati per ripagare i finanziatori e in parte verranno fatti confluire nella società calcistica. C’è un veicolo nuovo, si chiama project financing. I flussi di cassa serviranno a rinforzare l’aspetto patrimoniale della società. Si avrebbe un incremento sostanziale e decisivo dei ricavi, dobbiamo batterci per competere ad alti livelli".

Quanto si sa della Roma quando se ne parla?

"Immagino molto poco, vale per tutti. Quello che succede in società è riservato, quello che arriva all’esterno è una parte minuscola, colta con un angolo di prospettiva limitato. Necessariamente non può essere vicino alla realtà. E’ forse anche colpa nostra, che non riusciamo a comunicare come vogliamo quello che facciamo. Abbiamo investito tanto nel settore media, con radio, tv e social. Evidentemente non siamo ancora abbastanza bravi a far arrivare tutto quello che la società ha realizzato in questi anni. Incontriamo però tantissimi tifosi che ci apprezzano. Mi rendo conto che qualcuno può percepire o ricevere informazioni meno complete e meno positive e quindi può focalizzarsi su un’aspettativa di risultati sportivi non sufficientemente gratificante. Veniamo da due secondi posti e un terzo a due punti dal secondo, ci siamo qualificati per tre volte alla Champions, anche se abbiamo fallito nel play-off. Non è un percorso facile, non si esaurisce in un giorno. L’obiettivo è vincere dei trofei, ma bisogna lavorare passo dopo passo. Vince uno soltanto e ci si confronta con realtà diverse. E’ un lavoro che procede sotto diversi aspetti, è un lavoro che ha già mostrato dei risultati ottenuti, ma non è completato, è ancora lungo, continuiamo a svolgerlo giorno dopo giorno".

Perché i tifosi vi sentono così distanti?

"Perché forse parliamo poco e altri raccontano di noi non in maniera corretta. Noi siamo arrivati e dal primo giorno abbiamo cercato di rafforzare il legame con il passato della Roma. Non c’erano archivi, documenti storici, abbiamo recuperato oltre 900 oggetti di significato storico, che stiamo raccogliendo per il futuro museo, abbiamo recuperato oltre 75mila foto, c’erano zero immagini, e non è un’approssimazione, abbiamo proseguito nella raccolta di tutto quello che servirà per raccontare la storia della società. Abbiamo ripristinato un legame con i giocatori del passato, vedi la Hall of Fame. Sono iniziative che confermano la grande attenzione che questa società ha prestato al legame con la città e con la sua storia. Legame che cerchiamo di rafforzare anche con la beneficienza e con la carità sociale. L’impegno è tanto, qualche volta potremmo riuscire meglio, a volte peggio, ma gli sforzi non mancano".

C’è tanto malumore per il mercato. Perché non vi riuscite a far capire? 

"Noi parliamo poco, cerchiamo di lavorare sui fatti e stabilizzare la posizione della società prima di raccontarla. Forse non abbiamo trovato il giusto canale di comunicazione, scegliendo quello ufficiale. Non ho una risposta".

Siete soddisfatti del mercato?

"Si può sempre far meglio e non si è mai soddisfatti, la realtà è che l’obiettivo era quello di rafforzare la difesa e l’abbiamo fatto. Se si presentava un’opportunità dal punto di vista tecnico a fine mercato l’avremmo presa, come Wilshere, un giocatore che poteva fare al caso nostro, ma il giocatore ha deciso di restare in Inghilterra. Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto".

La domanda di un ascoltatore a Baldissoni: "Non sarò tenero. Faccio parte dei tifosi non felicissimi della gestione. La Roma si è mossa poco per difendere i tifosi della Curva Sud. Fate contenti i tifosi della Roma, forza Roma".

"Quello che fa la società non è necessariamente conosciuto all’esterno. La società si è molto interessata ai propri tifosi ed ha avviato un dialogo appena Questura e Prefettura hanno deciso di adottare le nuove misure di sicurezza e di salute pubblica. Appena siamo stati informati abbiamo avviato un dialogo, ritenevamo non utile frammentare i settori dello stadio, la società ci ha rimesso 1200 posti per curva, la fruizione dello spettacolo per i tifosi è peggiorata dopo queste misure, non c’è stata più l’atmosfera. Ve lo dice uno che è stato abbonato in Curva Sud per 16 anni. Abbiamo parlato prima del nuovo stadio, che ha la caratteristica architettonica unica di una Curva Sud a sé stante. E’ evidente che noi puntiamo molto a creare quell’atmosfera tipica, che fa vivere lo stadio in maniera speciale. E’ una sciocchezza pensare che non vogliamo più quell’atmosfera. Le istituzioni pensano che queste misure siano necessarie, quindi noi dobbiamo cercare di unire le esigenze loro e dei tifosi. Abbiamo dibattuto molto con le forze di sicurezza, vogliamo un’eliminazione di tutte le barriere, la fruizione dello stadio deve essere aperta a tutti. Stiamo insistendo ancora, ma c’è ancora uno stallo, la Questura si aspetta l’ingresso dei tifosi allo stadio per accertarsi che non succeda niente e rimuovere poi le barriere, ma i tifosi non vogliono entrare. Questo stallo non ci fa contenti, il dialogo con la Questura va avanti. Sono discussioni delicate, che vanno avanti nelle sedi opportune. Non è vero che questa società non si sta battendo per i suoi tifosi".

Interviene un altro tifoso: "Sembra che lo stadio sia diventato una certezza assoluta per avere una grande squadra. E’ vero che si deve puntare solo allo stadio?"

"La Roma gioca ancora all’Olimpico, ma i giocatori arrivati in questi anni non sono certamente di secondo piano, prova ne è il fatto che le società più ricche d’Europa ci chiedono i giocatori. Il nuovo stadio, è evidente, consente di avere ricavi maggiori, un’accelerazione di ricavi, esponenzialmente più rapida, quindi aiuterà lo sviluppo tecnico della società".

Fonte: Tele Radio Stereo

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