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(Editoriale) Mr Pallotta, per diventare un “Global Brand” bisogna pensare anche alla base

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 10-10-2014 - Ore 16:30

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(Editoriale) Mr Pallotta, per diventare un “Global Brand” bisogna pensare anche alla base

Finito ieri il “Road Show” al convegno di Londra “ Leaders – The Sport Business Summit” nell'ambito del quale e' intervenuto il businessman statunitense e presidente della Roma. James Pallotta. Una due giorni molto intensa dove tantissimi Top Manager del mondo sportivo si sono ritrovati per discutere di tematiche economiche, di marketing  e strategie del settore.  La presenza della AS Roma con il suo massimo esponente, non fa altro che confermare il fatto che i giallorossi sono ormai entrati di diritto nel gotha del calcio che conta (clicca qui per vedere i partecipanti).

James “Jimmy” Pallotta ha avuto modo di esporre il suo pensiero, con interviste mirate rilasciate ai maggiori media del continente presenti a Londra, CNN BBC e tanti altri ancora, con riscontri importanti ed una sovraesposizione mediatica, importante anche per il consolidamento del “Brand Roma” nel mondo.

Diverso il discorso per i media italiani, ancora coinvolti nella bagarre mediatica post Juventus-Roma che hanno analizzato nel dettaglio le dichiarazioni del maggiore azionista della Roma, rispetto alla sfida dello “Juventus Stadium”. Giornali e Tv Italiane, in coro, hanno apprezzato molto le dichiarazioni “pacifiche”  del presidente. I maggiori opinion leaders del settore hanno giudicato in maniera positiva quanto Pallotta ha dichiarato sul post match. (dov’è la trappola?). Insomma tutto bello, sia sulla stampa internazionale che quella nazionale, ma a Roma?

In controtendenza, nella Capitale non sono affatto piaciute le sue dichiarazioni. Tifosi, molti conduttori, in radio e tv, opinionisti famosi e meno, hanno storto il naso.  C’è chi parla di una città ancora provinciale, altri spostano il focus sul fatto che agli attacchi frontali della Juventus verso alcuni illustri tesserati (Totti in primis) non abbia fatto seguito la controffensiva giallorossa  affidata al presidente giallorosso.  

Difficile schierarsi per questo e quel partito, ognuno ha le sue ragioni. Molti però non conoscono in maniera approfondita le modalità di comunicazione “British style” del presidente e non considerano che le stesse note ufficiali, sono frutto di un lavoro specifico che probabilmente a Roma, capiremo tra qualche anno.

Non siamo ancora maturi noi o forse  il presidente di As Roma (o i suoi consiglieri) ancora non comprendono completamente cosa vuol dire essere il presidente della Roma: lo spirito dei tifosi, la grinta testaccina oltre alla dignità e la fierezza che i romani  portano in giro da qualche millennio, Questi argomenti per chi è della Roma non possono essere derubricati a folclore, in questa città ci sono ancora persone (siamo a Giovedì, ovvero a 4 giorni dal termine del match) che per alcune notti non hanno dormito, altre che si chiedono come sia possibile aver assistito allo scempio di Torino senza una parola di chi, questa squadra rappresenta nel mondo, ma specialmente nella sua città, dove (ricordiamolo) sono concentrati la maggior parte di fans.

Pallotta, queste cose non può saperle, ma qualcuno dovrà spiegargliele, anche perché staff e consiglieri a questo servono…

Non vogliamo entrare nel merito delle scelte presidenziali, tantomeno sulle linee editoriali della comunicazione della società giallorossa, ma lo stesso presidente a Londra ha voluto sottolineare, che per costruire una grande squadra, bisognerà prima vincere sul campo. Bellissimo se fosse davvero cosi, purtroppo, la storia recente e non, insegna che  in questo paese, per poter vincere sul campo, oltre ovviamente ad avere una grande squadra, bisogna prima ancora “farsi sentire” in tv e gestire una strategia dei media completamente diversa da quella posta in essere fino ad oggi da Trigoria. 

L’argomento è spinoso, ma tutti gli addetti ai lavori sanno che in questo ambiente, vince chi grida di più..spendere ed allestire una grande squadra, spesso nel passato , non ha portato risultati.  Per contrastare i potei occulti ed il marciume scoperchiato negli anni di Calciopoli, non basta solamente la “strategia buonista”, servono front man adeguati a presentarsi, oltre che nelle stanze dei bottoni (dove ricordiamo la AS Roma è in opposizione)  anche in quelle dei Media, pronti a far la voce grossa, quando serve, nei salotti televisivi..

I campionati si vincono anche li.

E’ inutile nascondersi dietro al fatto che gli altri club (Juventus Milan specialmente) hanno un potere mediatico sicuramente più influente della Roma (partecipazioni in RCS Mediaset SKY ) e che quindi la battaglia potrebbe rivelarsi impari. Le Strategie migliori sono proprio quelle nelle quali i punti di forza per "loro" dovranno diventare un punto a loro sfavore. Mr Pallotta, non potrà di certo comprare le quote di Rcs o sedere, come nel caso di  Agnelli, nel board di Sky, ma sicuramente potrà/dovrà trovare degli elementi persuasivi degni del suo nome e della sua “astuzia” ben nota negli ambienti di Wall Street e dintorni.. 

Da quando la Roma e' nelle sue mani, il cambio di rotta e' sotto gli occhi di tutti. Risultati sul campo e fuori, l'acquisizione di una credibilità che, siamo sicuri, permetterà alla Roma di restare ai vertici del calcio, anche internazionale, per moltissimi anni. 

L'aplomb linguistico, che per ruolo deve mantenere, le fa onore, cosi come il non forzare i toni in un momento in cui non serve alzare l'asticella della tensione, ma c'e' da mettersi anche nei panni dei tifosi giallorossi che da troppi anni sopportano episodi quantomeno dubbi, sempre con la stessa squadra con la beffa di sentirsi anche chiamare piagnoni.  

Eppure, i provvedimenti presi nei confronti di Rocchi e, Paddy Power che ha deciso di rimborsare gli scommettitori di Juventus-Roma, dovrebbero insegnarci qualcosa.  

Per una volta si sarebbero aspettati un'entrata un po' piu' netta e non le solite dichiarazioni di facciata.. 

Insomma, ben venga l'American style, ma stavolta dovevamo dirglielo alla romana: "Preside, dicce er Pantheon, non ce di la Rotonda! "

 

 

 

 

Fonte: insideroma.com

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Sarto Bianconero 11/10/2014 - Ore 18:42

Non capisco davvero di cosa state parlando da giorni voi romanisti. Io per natura non credo ai complotti...mi piacerebbe trovare qualche tifoso giallorosso (grazie a Dio Esistono...) che ammetta che Calciopoli è stata una buffonata. IO DA JUVENTINO L'HO STUDIATA DA CIMA A FONDO...VOI? Facile parlare a cazzo senza sapere nulla e vivendo di paranoie. Lo scempio di Torino? Si ok Rocchi è andato in tilt e la partita gli è sfuggita di mano...ma di che episodi volete parlare scusa???? Dei centimetri? Un arbitro nel dubbio fischia per la Juve??? Perchè dovrebbe? C'è ancora il mago Moggi dietro?? Pensate a tifare anzichè rendervi ridicoli...anche perchè dopo di noi ci sono i laziali che stanno godendo grazie al folklore. Detto questo, in bocca al lupo soprattutto in Europa. Il calcio italiano a livello tecnico compete ancora ovunque. Statemi bene ragazzi.

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