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Abel Balbo: "Udinese-Roma partita aperta, il pareggio non serve a nessuno"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 09-03-2013 - Ore 16:02

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Abel Balbo:

Abel Balbo la Roma la conosce bene: dal 1993 al 1998 e dal 2000 al 2002 ha vestito la maglia giallorossa , collezionando 146 presenze e 78 reti. Il debutto in Italia con la maglia dell'Udinese che indossa dal 1989 al 1993.
A poche ore dal match del Friuli l'ex numero 9 giallorosso racconta le sue emozioni a Insideroma.

Abel, mancano poche ore a Udinese-Roma. Due squadre che, come ribadisci spesso, sono nel tuo cuore. Che ricordi hai?
“Ricordi bellissimi, ma diversi. A Udine ero appena arrivato, molto giovane, ho avuto la fortuna di trovarmi in una città serena, tranquilla che mi ha aiutato a crescere come uomo e come giocatore, quindi ricordi stupendi. A Roma sono arrivato nel momento migliore della mia carriera quindi è ai colori giallorossi che lego i miei ricordi sportivi più belli”.

Che partita sarà?
“Credo una partita molto aperta, il pareggio non serve a nessuna delle due, devono vincere entrambe. Mi aspetto una partita in cui entrambe cercheranno di vincere, si vedranno belle azioni, belle parate, immagino anche tanti gol”.

Andreazzoli: con il suo arrivo la squadra sembra aver ritrovato entusiasmo. Quanto è importante, per i giocatori, al di là del valore tecnico, questa componente?
“L'entusiasmo è fondamentale in qualsiasi gruppo, non solo nel calcio, ma in tutti gli sport. In questo momento alla Roma c'è entusiasmo, una dose di fortuna, la squadra viene da 3 risultati positivi, è un ottimo periodo”.

Totti: contro il Genoa ha agganciato Nordhal. L'hai visto giocare a 17 anni. Si capiva già che era un predestinato?
“Eh sì... Predestinato. Dici bene. Quando ti trovi davanti un campione di quel calibro, un fuoriclasse, lo capisci subito. Si vedeva sin da bambino che aveva tutte queste qualità, non solo tecniche ma anche umane e fisiche. Servono tutte queste cose per arrivare ad essere un grande come lui. Francesco ha tutto e si è guadagnato tutto con sacrificio, per questo gli voglio fare i complimenti”.

Di Natale: a 35 anni è ancora il primo a spingere avanti l'Udinese con i suoi gol.
“La classe è classe. In questo gioco la cosa più importante è avere tecnica, rapidità. saper calciare, la componente fisica è importante, quando passano gli anni è inevitabile che venga un po' meno, ma la puoi colmare se hai qualità. E Totò ce l'ha, ha grandissima qualità. È per questo che a 35 anni fa ancora tanti gol e riesce a fare la differenza per la sua squadra”.

Zeman: cosa non ha funzionato? Tu il boemo lo conosci bene, alla tua prima esperienza con la Roma in panchina c'era proprio lui...
“Da fuori è difficile capire perchè non convivi, non sei tutto il giorno lì. Da esterno mi è sembrato che mancasse la relazione tra l'allenatore ed il gruppo. Non c'era feeling, avevo questa impressione però non so cosa sia successo veramente. Al di là del problema tattico, da quando è andato via, sento parlare i giocatori e parlano tutti di questo entusiasmo ritrovato. Forse era questo, ma non lo so”.

Batistuta, Maradona o Messi. Chi porti nella tua squadra ideale?
“Ma io li faccio giocare tutti e 3..”(sorride, ndr)

Abel, tutti e tre non si può...
“Allora Maradona sicuramente il primo, Messi il secondo”.

Di Lamela cosa ci dici?
“Un ragazzo con tantissima qualità, molto intelligente da un punto di vista tattico, si è messo a disposizione di un allenatore come Zeman che richiede sacrificio e tanto lavoro. Ha grande predisposizione ad aiutare la squadra e tutte le componenti per diventare un grande giocatore”.

C'è un giocatore argentino che consiglieresti alla Roma?
“Preferisco non consigliare giocatori”.

La Roma ce la fa ad arrivare in Champions?
“E' difficile perchè, purtroppo, non dipende solo dalla Roma. I numeri dicono che ce la può fare ma il problema è che non ha una sola squadra davanti, ne ha tante. C'è il Milan che sta giocando bene, sinceramente non credo, ormai è troppo tardi”.

Dopo l'esperienza da allenatore con l'U.S. Arezzo, ora sei fermo ai box. Quanta voglia c'è di ripartire?
“Tantissima, ho voglia di tornare in campo perchè è quello che mi piace fare, ma fino a giugno non posso. Nel frattempo mi diverto lavorando per la Rai, faccio la televisione”.

E se la Roma chiamasse...?
“No..questo non succede (sorride, ndr). Quindi non c'è problema”.

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