Breaking News

ABETE: "La Serie A a 18 squadre non è la panacea di tutti i mali"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-04-2014 - Ore 19:19

|
ABETE:

«Un'eventuale diminuzione da 20 a 18 squadre della Serie A non sarebbe la panacea di tutti i mali ma determinerebbe una scelta politica di fondo che darebbe la possibilità di avere campionati più equilibrati e di appeal con più spazio per dedicarsi alle competizioni internazionali». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, commenta così l'argomento al centro del dibattito del Consiglio federale che si è tenuto oggi presso la sede della Federcalcio a via Allegri a Roma. "È un errore ipotizzare che la diminuzione di per sè determini competitività, non è automaticamente vero. Poi la chiave resta quella sul meccanismo delle retrocessioni e delle promozioni, è lì che si gioca la partita. È importante che ci sia una concentrazione dei nostri club sulla realtà internazionale -aggiunge - Nei prossimi giorni, entro maggio, convocherò un incontro per riflettere sulla riforma dei campionati perchè ci sono state attenzioni e sensibilità importanti che si sono espresse: le dichiarazioni di Damiano Tommasi, il dibattito in Lega, l'accordo tra Lega B e Lega Pro - spiega il numero uno della Federcalcio -. Prima che si passi dal format da 132 a 102 squadre professionistiche cercherò di insistere sull'argomento e inviterò ad effettuare delle riflessioni sulla prospettiva di un sistema professionistico che si deve comunque asciugare ulteriormente - afferma. 

«È stato fatto un passo avanti con la riduzione dei campionati da 4 a 3 - prosegue Abete-. Bisogna comprendere lo scenario in cui ci troviamo e anticipare i problemi futuri: la necessità di una tenuta fisiologica della fascia bassa e la necessità di esprimere una maggior competitività internazionale potenziale con un calendario che sia proiettato alle attività internazionali e non eccessivamente vincolato a quelle nazionali». A rimanere sul tavolo è il problema strutturale dell'utilizzo dei giovani: «Tra le prime 5 top league la percentuale di minutaggio in Italia, tra giocatori italiani e stranieri under 20, è la più bassa. Al 22 aprile i dati Cies, (il Centro internazionale di studi dello sport ndr) parlano di 26mila in Ligue 1, 23,8 minuti in Bundesliga, 17,6 in Premier, 14,8 in Liga e 13,9 in Serie A. Resta una difficoltà culturale nel lanciare i giovani under 20 che prescinde dalla loro nazionalità»

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom