Andreazzoli tuona ma non può essere sempre colpa dei media
"E' difficile lavorare se si legge che la società è pronta a mandarti via e quando si leggono cose non vere, mi arrabbio. La situazione di Osvaldo non è assolutamente come è stata descritta dai giornali, le cose sono state ingigantite. Pablo è un grande e deve fare cose da grande giocatore. Non dimentichiamoci però che fino a dicembre erano in pochi quelli non entusiasti. Ma nel calcio la memoria è sempre troppo corta".
Aurelio Andreazzoli fa quadrato attorno ai suoi giocatori, punta il dito contro la stampa e smonta caos e caso legato alla punta argentina.
Che nella Roma ci sia un caos Osvaldo, al di là delle smentite di facciata del tecnico, però, è sotto gli occhi di tutti.
I rapporti tra giocatore, società e tifoseria si sono fatti sempre più tesi e il rendimento insufficiente della punta classe '86 non ha di certo aiutato a ricucire uno strappo ormai evidente. Che le strade di Osvaldo e quelle della Roma si separeranno a fine stagione, più che un'invenzione giornalistica, pare ad oggi la soluzione più probabile.
1 indizio
L'attaccante italo-argentino non ha assisito al derby nemmeno dalla tribuna, visto che ha preferito volare a Londra assieme alla nuova compagna.
2 indizio
"Qui non mi amano, i tifosi ce l'hanno con me". Questo il virgolettato riportato dalla Gazzetta dello Sport.
Se due indizi non fanno una prova, poco ci manca.
Andreazzoli fa bene a difendere la squadra, specie in un momento delicato come questo, ma è bene ricordare che i media fanno semplicemente il loro lavoro. Possibile che sia sempre colpa dei giornalisti?
"I media ingigantiscono tutto e troppo. Quel che accade nello spogliatoio dovrebbe rimanere dentro", ha tuonato il mister.
Della serie: i panni sporchi si lavano in famiglia. Compito della società che dovrebbe limitare i danni cercando di far trapelare il meno possibile fuori dalle mura di Trigoria.
Se però i panni vengono stesi, meglio non lamentarsi troppo se qualcuno si accorge che sono sporchi...
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