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ASPETTANDO PARMA-ROMA, Benarrivo: "Gara difficile per entrambe. Totti? E’ il più forte di sempre, dovrebbero clonarlo…"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 14-09-2013 - Ore 14:15

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ASPETTANDO PARMA-ROMA, Benarrivo:

Lunedì sera alle 20:45 c’è Parma – Roma.  I giallorossi di Garcia, reduci da due risultati positivi sono a punteggio pieno, il Parma di Donadoni vuole riscattare la brutta sconfitta contro l’Udinese.

Che partita sarà? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Benarrivo, ex terzino e bandiera del Parma,  che ha indossato la maglia gialloblù dal 1991 al 2004.

 “Sarà una partita impegnativa per entrambe le squadre, il Parma ha voglia di riscatto, la Roma vuole continuare il flusso positivo dell’inizio del campionato.

La Roma a Parma ha sempre fatto risultati positivi, lo dice la storia, ma è anche vero che ogni partita ha una storia a sé. Vincerà chi sbaglia meno perché credo che sia nel Parma che nella Roma ci sono giocatori che ti possono far male se gli concedi qualcosa.

 A Parma c’è un ex illustre della Roma…

“Già, Cassano, un grande acquisto, un sacrificio economico da parte della società. Come dissi tempo fa in un’intervista, non mettiamogli la croce addosso a questo ragazzo, le partite le vince la squadra, nessun giocatore le vince da solo. Un fuoriclasse, e Cassano lo è, se coadiuvato da altri può essere devastante, ma se tutti pensano che da solo può risolvere i problemi, si commette un errore”

 Lei è stata una bandiera del Parma e di gare contro la Roma ne ha disputate tante. Ce n’è una che ricorda in modo particolare?

“Io ricordo molto volentieri il Roma - Parma dell’anno dello scudetto dei giallorossi, perché di fatto lo scudetto passò da noi. Anche se ero un avversario, il mio ricordo più bello è quello. Ricordo il tifo, l’atmosfera che si respirava allo stadio, si leggeva sui volti dei giocatori la tensione vera. Vinsero quella partita davvero con grande onore e grande merito”.

 Antonio, lei ha vestito anche la maglia della Nazionale. Se dico Brasile immagino che la mente vada subito alla finale persa ai rigori…

“Si, ma nonostante la sconfitta ai rigori, per un calciatore fare un Mondiale, indossare la maglia della Nazionale è qualcosa di magico e unico, c’è un’atmosfera diversa da quella che si respira nel proprio club. La cosa bella poi è stato giocarlo in America, loro non erano attrezzati per le strutture calcistiche e quindi trasformarono gli stadi di football americano.

Perdere un Mondiale per colpa di un calcio di rigore è una ferita che rimane aperta anche dopo tanti anni, te lo posso assicurare.”

 A proposito di Nazionale, siamo freschi di qualificazione ai Mondiali del prossimo anno con due turni d’anticipo. Una Nazionale quella di Prandelli cheha nel gruppo degli “storici” l’asse vincente. Buffon è stato decisivo, poi c’è Pirlo e in questi ultimi mesi si parla di un ritorno di Totti in azzurro: possibilità concreta o suggestione?

“Una formazione fatta solo di giovani, senza giocatori di esperienza, non può andare lontano. La nazionale di oggi con Pirlo, Buffon che possono aiutare gli altri è, in questo senso, il giusto mix.

Totti in questo contesto potrebbe far davvero comodo, ma credo che non sarà nel gruppo che partirà per il Brasile, ho questa sensazione anche se per me è il giocatore più forte di sempre, bisognerebbe analizzarlo e fare un clone, perché è veramente straordinario”.

 Nel suo futuro vede una panchina? Sogna, un giorno, magari quella del Parma?

“Sono abilitato per allenare nella massima serie, sono in attesa. Insomma, io ci sono, ma sono anche molto concreto. I sogni li puoi coltivare da bambino perché è giusto, poi ad un certo punto è la realtà che fa la differenza. Guardo al mio futuro con grande umiltà, con grande amore per il mio lavoro. Vado incontro al destino, qualsiasi cosa verrà va bene.”

Francesca Ceci

Paolo Macioci 

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