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Aureo Purpureo, il connubio tra tradizione ed innovazione è ancora possibile

condividi su facebook condividi su twitter Di: Andrea Angelucci 28-05-2018 - Ore 10:00

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Aureo Purpureo, il connubio tra tradizione ed innovazione è ancora possibile

INSIDEROMA.COM – ANGELUCCI - Lo scorso 11 maggio, la Roma ha presentato la nuova maglia per la stagione 2018-2019. Il concept, come descritto dalla società, riprende un elemento della storia antica: la “Lorica Hamata”, l’armatura composta da maglie metalliche indossata dagli antichi romani. Ciò che ha colpito i tifosi più attenti, in occasione del lancio della divisa, è stata la sorprendente l’iniziativa attuata dalla società capitanata da James Pallotta per il tramite di Paul Rogers, capo dell’area digital del club capitolino. Il Social Media Manager, in particolare, ha condiviso sui social 11 prototipi amatoriali di maglie giallorosse realizzate da vari Graphic Designer provenienti da tutto il mondo, che sono state sottoposte al giudizio di apprezzamento del pubblico. Tra i diversi disegnatori proposti non è stato inserito Andrea, meglio noto come “Aureo Purpureo”, che da anni si interessa all’argomento, sostenendolo con una proposta non poco interessante. Per tal motivo, abbiamo deciso di contattarlo, sottoponendogli qualche quesito. Ecco l'intervista:

 

Chi è Aureo Purpureo?

“Aureo Purpureo è la proposta di brand Identity dello stemma tradizionale dell’AS Roma. È un progetto propositivo che unisce le moderne esigenze di marketing all’identità tradizionale del club. Mi chiamo Andrea e sono colui che ha progettato questo restyling. Sono nato a Roma, tifoso della Roma ed appassionato di Graphic Design”.

Come, quando e perché è nata l’iniziativa?

“L’idea nasce il 23 maggio 2013 nel giorno in cui il presidente Pallotta presentò il nuovo stemma al posto del vecchio che campeggiava sulle maglie dal lontano 1997. Quando lo vidi non fui dubbioso tanto sul piano grafico quanto sul versante identitario. Nacque in me la convinzione di poter ricreare un logo moderno, che allo stesso tempo rispettasse gli elementi identitari del club. Da quel giorno ho disegnato diverse bozze partendo da tre punti fondamentali: nome, colori e simbolo. In modo parallelo ho tenuto conto sia delle regole grafiche che di quelle araldiche. Da questi concetti è nato uno stemma che, a differenza di quello degli anni ‘90, è anche un logo, facilmente applicabile ed in linea con i design più moderni, e rispetto al nuovo stemma comprende sia il nome del club che quello della città; la lupa capitolina, simbolo della leggenda di Romolo e Remo, ed infine solo i due colori del Comune di Roma, elemento da cui prende il nome questa proposta. ln data 11 luglio 2013, dopo vari perfezionamenti, ho terminato lo stemma e l’ho lanciato online. Il sito asromaultras.org pubblicò il link e diede visibilità alla proposta che fu apprezzata dall’AS Roma Supporter Trust (MyRoma) la quale lo presentò ai dirigenti giallorossi durante l’assemblea degli azionisti AS Roma. Non ci fu mai risposta”.

Quali sono i relativi vantaggi che l’attuazione di una proposta del genere potrebbe portare alla società?

“Innanzitutto, dati alla mano, posso affermare che il nuovo stemma non ha portato maggiori ricavi economici alla Roma. Alcuni siti e giornali sportivi esteri addirittura utilizzano ancora il vecchio stemma per identificarci. Da quando esiste il nuovo stemma si è accesa una lunga ed aspra contestazione da parte della Curva Sud che ha portato molti tifosi a boicottare ogni prodotto su cui è apposto il nuovo logo. Per cui credo che un eventuale utilizzo dello stemma Aureo Purpureo da parte del club, spegnerebbe la contestazione e il boicottaggio, riportando i tifosi all’acquisto dei capi ufficiali e generando ancor più senso di appartenenza. Bisogna inoltre ricordare che il nome “Roma” è facilmente imitabile essendo considerato bene comune. Un brand forte ha bisogno di elementi differenzianti ed identificativi come il monogramma “ASR” ed il nome completo del club con il conseguente vantaggio di una maggiore capacità identificativa”.

In che modo è possibile rendere il tifoso partecipe nell’iniziativa?

“Il tifoso è partecipe sin dall’inizio perché questa iniziativa vive grazie ai tifosi. È solo per merito di essi che si è potuto arrivare alla presentazione del progetto ai dirigenti della Roma. Il supporter trust non è altro che una associazione di tifosi. Da parte mia ho solamente fornito il logo, mentre sono i supporters che lo stanno utilizzando per colorare lo stadio attraverso bandiere, stendardi e t-shirts”.

In Inghilterra, vedi Leeds e Manchester city, i tifosi hanno avuto una gran voce nella scelta dello stemma. Pensi che possa verificarsi una situazione del genere anche in Italia?

“Ai due club inglesi aggiungerei anche il caso dell’Everton che prima lo ha cambiato, salvo poi chiedere scusa ai propri tifosi mettendo a votazione alcuni design. In Italia è già accaduto a Como, Pisa e Taranto. Vorrei prendere come esempio il caso di Taranto. Il loro Supporters Trust ha ideato e lanciato insieme al Taranto F. C. una campagna chiamata #decidiamoinsieme. L’iniziativa si è articolata in tre fasi: nella prima, designer e tifosi con competenze grafiche hanno inviato le proprie proposte sulla piattaforma web 99design.it Nella seconda fase, una commissione composta da grafici professionisti, esperti di digital marketing e studiosi della storia del Taranto F.C. ha esaminato e scelto alcuni stemmi finalisti che sono stati sottoposti a votazione dei tifosi nella terza ed ultima fase. Ne è uscito fuori uno stemma graficamente corretto e rispettoso della storia del club e soprattutto apprezzato dai tifosi”.

Come intendi muoverti nel futuro prossimo?

“L’obiettivo per il futuro è diffondere la proposta a più romanisti possibile. La proposta è apprezzata da tifosi della Roma di tutto il mondo che ne seguono gli aggiornamenti attraverso la pagina Facebook “Aureo Purpureo”. Vorrei dimostrare che questo, oltre ad essere uno stemma identitario è anche un logo che nella sua essenzialità renderebbe l’AS Roma un club più elegante e determinerebbe un salto di qualità estetico applicato sui prodotti Nike. Per fare questo c’è bisogno dei tifosi. Solo noi tifosi abbiamo la virtù ed il potere, attraverso la creazione di bandiere e la condivisione sui social, di lanciare una vera e propria moda impossibile da ignorare”.

 

Fonte: INSIDEROMA.COM – ANGELUCCI

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