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Calcio amatoriale, prevenzione e rimedi per gli infortuni più comuni

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-05-2014 - Ore 17:34

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Calcio amatoriale, prevenzione e rimedi per gli infortuni più comuni

Quando un paziente che pratica a livello amatoriale il calcio o il calcetto parla al suo medico della propria attività sportiva dice abitualmente “…sa dottore, gioco solo una volta a settimana, così, tra amici…”.
Con questo vorrebbe sottolineare lo scarso impegno necessario rispetto a un professionista per partecipare a quelle partitelle, così diffuse nel nostro territorio, che spesso, per motivi di affitto degli impianti, devono necessariamente essere espletate nel giro di 60 minuti.
L’ignaro paziente non conosce invece i rischi che si nascondono dietro una attività “improvvisata”, intrapresa senza una adeguata preparazione, e che spesso vede coinvolti impiegati, professionisti, lavoratori che dedicano pochi momenti a settimana alla propria salute sperando di mantenersi in forma.
Qual possono essere gli errori più frequenti e quali gli incidenti che si prospettano al cosiddetto sportivo amatoriale? E quali i rimedi e le misure preventive più opportune per evitare che stiramenti muscolari, distorsioni articolari e vesciche varie tormentino i sogni dei nostri sportivi occasionali?
Il nostro organismo è un sofisticato sistema che ha la caratteristica di mettersi in equilibrio (omeostasi) nello stato che più spesso è impegnato a mantenere nel corso della nostra vita. Ecco il motivo per cui un impiegato abituato a lavorare per molte ore seduto alla scrivania avrà un aspetto esteriore e delle prestazioni atletiche sicuramente differenti da un individuo che fa dello sport la propria professione.
 
SOVRACCARICO: se ci troviamo occasionalmente a giocare più di una partitella a settimana quando siamo invece abituati di solito a farne solo una nel week end, ci troveremo in breve tempo pieni di dolori muscolari, tendinei, della colonna. Questo fenomeno è dovuto alla incapacità del nostro corpo di recuperare in breve tempo dallo sforzo, inusuale, necessario per correre, saltare, calciare.
Rimedi: il modo migliore per recuperare dal dolore muscolare è quello di effettuare una attività prolungata (come la cyclette o la corsa lenta) per circa 20 minuti seguita da esercizi di allungamento (stretching). Possono in questo caso essere utili massaggi e cure fisioterapiche.
Prevenzione: consiste solamente nell’allenamento graduale, che intende abituare il nostro corpo a rispondere in tempo più breve agli stimoli riparativi che provoca lo sport effettuato con intensità.

TRAUMA DISTORSIVO: è un evento imprevedibile che sollecita istantaneamente una nostra articolazione (ad esempio la caviglia o il ginocchio) portandola oltre i limiti del movimento normale. Questo può causare lesioni dei legamenti e della capsula articolare che si manifestano con dolore, gonfiore, ecchimosi e, talvolta con instabilità.
Rimedi: l’acronimo RICE sintetizza cosa fare: Rest (riposo), Ice (ghiaccio, non a contatto diretto sulla pelle: attenzione alle ustioni da perfrigerazione), Compression (bendaggio elastico ben imbottito), Elevation (arto in scarico, cioè più in alto del centro di ritorno venoso, rappresentato dal nostro ombelico).
Ovviamente nei casi più gravi è sempre opportuno rivolgersi presso un pronto soccorso per effettuare, se necessario gli opportuni esami radiografici per escludere fratture.
Prevenzionefondamentale essere abituati alla gestualità sportiva specifica. Chi non pratica mai lo sport ha molte più possibilità di farsi male rispetto a chi invece si allena quotidianamente. Inoltre esistono molti esercizi definiti come “propriocettivi” che hanno la finalità di migliorare il nostro equilibrio.

LESIONE MUSCOLARE: L’atleta avverte una fitta dolorosa istantanea a livello di una regione muscolare (coscia, polpaccio…) seguita da una sensazione di ipotenza funzionale.
Rimedi: anche in questo caso interrompere subito l’attività sportiva e cercare di applicare freddo (non più di 20 minuti ad intermittenza) ed eventualmente una compressione locale. Questo in attesa di un esame diagnostico, generalmente una ecografia (meglio se eseguita dopo almeno 48 ore: si visualizza meglio la lesione).
Prevenzionedue metodiche su tutte: "core stability" (cioè una serie di esercizi per il potenziamento dei muscoli della parete addominale e dorsale con instabilità che si possono effettuare ad esempio con fit ball o TRX o altre metodiche) e potenziamento eccentrico (allenamento del muscolo a resistere ad una contrazione in allungamento, come nel nordic hamstring, esercizio che si esegue da inginocchiati con resistenza sui talloni cercando di opporsi alla caduta in avanti del proprio corpo. Si stima che la pratica costante di esercizi di questo tipo (http://f-marc.com/11plus/esercizi/) sia in grado di ridurre di almeno il 20% gli infortuni.

VESCICHE: Anche se meno gravi, possono causare molti disturbi e addirittura costringere all’interruzione temporanea della pratica sportiva.
Rimedi: Una volta formata la vescica può essere evacuata (svuotata), ma solo con materiale sterile e dopo accurata disinfezione per evitare rischiose infezioni.
Prevenzioneun’adeguata protezione con calze tecniche (con imbottiture o densità differenti nelle zone di attrito), calzature sportive già usate in precedenza, eventuale protezione di zone delicate con cerotti speciali che formano come uno strato di seconda pelle ed una accurata igiene del piede e delle unghie sono rimedi di base fondamentali.

Riassumendo, l’attività sportiva, anche amatoriale o occasionale tra amici, dovrebbe non essere improvvisata. Sarebbe opportuno pertanto riuscire ad effettuare almeno due allenamenti settimanali ed effettuare un buon riscaldamento (anche di pochi minuti) prima dell’incontro di calcio o calcetto che, ricordiamoci, anche se amatoriale, rappresenta comunque per il nostro organismo un momento di elevato impegno fisico. Cerchiamo quindi di godere degli indubbi benefici di una attività fisica eseguita con costanza e di prevenire infortuni e lesioni da sovraccarico rispettando alcune regole fondamentali per la pratica di qualsiasi attività sportiva.

(Articolo curato dal prof. Angelo De Carli, medico della Nazionale di Calcio Italiana Under 21)

Fonte: vivoazzurro.it

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