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Calciopoli, l'avvocato Grassani: "Questa sentenza non influirà sul risarcimento danni chiesto dalla Juve"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 24-03-2015 - Ore 19:50

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Calciopoli, l'avvocato Grassani:

L'avvocato ed esperto di diritto sportivo, Mattia Grassani, ha commentato la recente sentenza della Cassazione riguardo lo scandalo Calciopoli. Secondo Grassani, si legge dall'Ansa, la decisione presa dalla Suprema Corte non influirà «concretamente» nel procedimento che la Juventus ha avviato, davanti al Tar del Lazio, a novembre 2011 contro la Federcalcio chiedendo un risarcimento di 443 milioni come danni che ritiene di aver subiti a causa della sentenza su Calciopoli. "In attesa delle motivazioni" ha dichiarato l'avvocato "il dispositivo della Cassazione non fornisce, a mio avviso, elementi nuovi e/o particolarmente significativi tali da incidere nel contenzioso risarcitorio tra Figc e Juventus per quanto riguarda le posizioni ed il rapporto processuale tra i due contendenti. Va anche ricordato che in altri processi, persino l'assoluzione completa di merito in sede penale non è bastata a condurre gli organi di giustizia sportiva alla stessa conclusione, perchè gli standard probatori richiesti dai due sistemi di giustizia sono differenti ed i beni che la legge penale e quella sportiva tutela sono diversi. Ciò che non deve mai essere dimenticato, però, è l'assoluta autonomia tra i giudizi disciplinari sportivi, che hanno condotto alla retrocessione della Juventus in Serie B ed alla revoca degli scudetti, ed il procedimento penale, che, peraltro, si è concluso, per gran parte degli imputati e dei capi di imputazione, con l'accertamento dell'intervenuta prescrizione per il reato più grave, quello associativo, ma non con una pronuncia di proscioglimento nel merito. Tra queste, la conferma della condanna nel merito di De Santis, che ha rinunciato alla prescrizione, lascia presupporre, che l'orientamento degli ermellini sarebbe stato di diversa natura, quantomeno per alcuni capi d'imputazione, qualora il tempo non fosse trascorso".

Grassani poi conclude: "Nel complesso «l'impianto accusatorio, sebbene ridimensionato sotto diversi profili, mi sembra abbia retto anche al vaglio della Suprema Corte con conferma dei principali profili di responsabilità dibattuti nella annosa vicenda di Calciopoli». 

 

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