Cari "top players" giallorossi, prendete esempio dai vostri colleghi di Parma

Oggi una squadra dalla storia gloriosa ma ora caduta in disgrazia ci ha dato l'ennesimo esempio di come si affronta una partita. Il Parma non ha più obiettivi tecnici da molto tempo. Condannato alla retrocessione da mesi e con un occhio puntato sulle vicende giudiziarie, calca i campi di A raggiungendoli a stento con il pullman pagato a volte da sponsor, altre volte da tifosi generosi, altre volte ancora dai giocatori. E sono gli stessi calciatori parmensi, insieme ad un allenatore che non li ha abbandonati, che oggi hanno fermato i quarti in classifica, il Napoli, pareggiando 2-2. La squadra emiliana ha fatto tutto per sembrare una squadra "normale", spensierata per 90 minuti, a riposo dai malevoli pensieri di un futuro incerto.

Chissà se i calciatori giallorossi hanno visto questa partita oggi e hanno preso qualche appunto, dopo la deludente e "inquietante" (Sabatini dixit) prestazione di ieri a Milano. Mi piacerebbe vedere un Ljajic con la grinta e la voglia di fare di Palladino oggi, ma in generale l'intensità e la lotta su ogni pallone degli undici schierati da Donadoni.

Magari questo è lo stesso pensiero di capitan Totti, visibilmente arrabbiato sia durante che dopo il match ieri sera. "Ca....o ragazzi, metteteci tutto quello che avete, solo così si vince!" sembrava dire toccando il pallone con la sua consueta classe, tra un passaggio al bacio e un cross ben indirizzato, azzittendo anche chi aveva già immaginato una Roma senza di lui.

I giocatori del Parma sono e saranno un modello per tutti i loro colleghi. Perché mentre alcuni a stagione ancora in corso chiedono aumenti di stipendio, premi, bonus e ritocchi vari, loro rinunciano ai loro crediti pregressi sugli stipendi arretrati. Perché mentre alcuni "corricchiano", scherzano, si divertono, loro giocano a calcio.