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CARLO NESTI a INSIDEROMA: "Roma nella storia grazie a Sabatini e Garcia. 2° posto? Non credo alla rimonta del Napoli"

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 13-03-2014 - Ore 21:30

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CARLO NESTI a INSIDEROMA:

Guerin Sportivo, Tuttosport, 90° minuto, Dribbling, Tutto il calcio minuto per minuto: è sua la voce storica che per quasi 40 anni ha raccontato agli italiani le vicende della Nazionale e non.
Ecco quello che Carlo Nesti ha detto in esclusiva a Insideroma. E noi lo introduciamo cosi...SIGLA! 

 

 

Un campionato sotto il segno di Juve e Roma con i bianconeri che, ad un certo punto, hanno messo il turbo e chiuso in cassaforte il terzo scudetto consecutivo. Una Roma straordinaria con la sfortuna di essersi imbattuta nella migliore Juve dell'era Conte. Qualsiasi altra squadra con la marcia della Roma probabilmente sarebbe stata prima. E' d'accordo?
Eh sì. La Roma ha avuto la sfortuna di trovare sul suo cammino una Juve straordinaria che ha vinto 23 partite su 27. La sfortuna della Roma è questa ed è il motivo per il quale la Juve nella prima parte del campionato è stata un po' trascurata giornalisticamente, perche dall'altra parte c'era una squadra che, a sua volta, stava facendo qualcosa di straordinario. 


Rudi Garcia: quanto c'è di suo in questo successo?

C'è tantissimo di Sabatini e Garcia. Io già ho collocato quello che ha fatto la Roma nella storia del calcio per quanto riguarda la lettera T di trasformismo, che rende unico questo sport, perchè difficilmente in altri sport avvengono trasformazioni di questo genere in pochissimi mesi. Fino al fatidico 26 maggio la Roma era una cosa, una squadra abbattuta, rassegnata, umiliata, contestata dai tifosi per tutta l'estate, senza la minma credibilita nè dal punto di vista economico nè da quello tecnico. Grazie al mercato, quindi in pochissimi mesi, dal 26 maggio ad agosto l' immagine della Roma è cambiata completamente agli occhi del mondo. Per il mondo la Roma è diventata la squadra che ha chiuso il mercato con 32 milioni di attivo e generalmente quando si chiude con un attivo di questo genere è scontato pensare si pensa,ha pensato i conti ma si è indebolita, invece dall'altra parte, tecnicamente sul campo è stata in grado di vincere 10 vittorie di fila con 24 gol segnati, 1 subito. Io raramente ho assistito a una trasformazione cosi che si deve alle scelte coraggiose di mercato di Sabatini e Garcia. Sabatini ha rischiato il futuro della Roma con Marquinhos e Lamela e poi l'abilità di Garcia che ha orientato certe scelte, mi riferisco a Gervinho e ha impostato una squadra che è il contrario di quella di Zeman, un esempio di equilibrio tattico. Complimenti alla Roma, comunque vada è la piu bella novita di questa stagione.

Oltre a Garcia, chi mettiamo sul podio tra i giallorossi?
Il protagonista assoluto è Garcia, poi tanti giocatori sullo stesso piano. Difficile fare dei nomi ma premierei questa difesa, io direi De Sanctis Benatia Castan, altre squadre come Milan Napoli Inter hanno fallito clamorosamente in questo reparto. Juve e Roma non a caso sono le due che meglio hanno retto a livello difensivo. aggiungo gervinho che ha creato sempre creato grossi problemi, segnando, non segnando, non importa, ma la sua dinamicità fa la differenza.


Terzo posto Napoli? O la Fiorentina ha qualche chances?
Credo che le cose resteranno cosi. La Fiorentina con il potenziale al completo avrebbe la possibilità di rimontare, io questa estate dissi che la Fiorentina sarebbe stata l'antiJuve, pronostico sconfessato anche per gli infortuni che si sono abbattuti sulla Fiorentina, perdere Gomez Rossi e azzerrare in tempi diversi la coppia offensiva è stata una batosta. Non è una Fiorentina al massimo, Gomez deve recuperare la forma, poi c'è Rossi, Borja Valero soggetto a una pesante squalifica.

Per questo dico Napoli, anche se il Napoli non è maturato come ci si augurava,una squadra molto ricca di qualità, con Higuain, portata molto a sbilanciarsi, a spaccarsi in due, avendo con una difesa anon all'altezza dell' attacco. Il processo di maturazione del Napoli va a singhiozzi, continua ad avere gli stessi pregi e gli stessi difetti. anche per questo motivo io ho sempre pensato che il Napoli non abbia la possibilita di rimontare la Roma, è un po' incompiuta anche per l'ostinazione del tecnico che con quel materiale poteva giocare non con il 4231 ma con il 433 con un centrocampista in piu, credo ne avebbe giovato l'equilibrio della squadra. Il Napoli ha i giocatori per giocare con il tridente, Callejon, Mertens, Insigne.

Carlo, lei è l’unico cronista italiano, dopo Carosio, ad aver vinto, come commentatore, ben due mondiali (1982 e 2006). Mondiali alle porte, non posso non farle una domanda sulla Nazionale. C'è scetticismo, come sempre. Dove possono arrivare gli azzurri di Prandelli? 
Per quanto io riesco ad andare indietro con la memoria solo in due occasioni la Nazionale è stata accompagnata positivamente. nel lontanissimo 1996 quando ci fu l'eliminazione da parte della Corea del Nord e nel 1990 con l'Italia di Vicini che era veramente forte e strameritava di vincere,sarebbe stato meraviglioso vincerlo incasa
Tutte le altre volte, le vigilie sono state negative e a volte hanno portato bene. Prandelli è vice campione d'Europa, noi poi per quanto in crisi a livello di club, con la Nazionale reggiamo sempre bene, altro non mi sento di dire, il girone non è facile. noi dobbiamo sperare che arrivino bene Barzagli e Chiellini che troppo spesso si infortunano, la Roma ha una difesa straniera quindi Prandelli deve puntare sui bianconeri. Dobbiamo sperare in Buffon che se in condizioni ottimali rimane uno dei portieri migliori del mondo. E poi c'è Balotelli, un giocatore cosi ce l'abbiamo solo noi, ma c'è un ma. se è il Balotelli della doppietta contro la Germania, ecco quel Balotelli può fare tutto e mi sento autorizzato a pensare di tutto. Se invece è il solito Balotelli discontinuo non ci possiamo contare. e non c'è una via di mezzo. Lui è cosi. O tutto o niente.

Ci sarà anche De Rossi.

Ha sempre fatto bene in Nazionale, De Rossi è una garanzia, nel suo ruolo del tutto insostituibile.
 
Fede e Sport: il suo libro si chiama "Il mio allenatore si chiama Gesù". 
Lo sport si può accostare alla fede a due livelli: come linguaggio sportivo quindi attraverso metafore, non dimentichiamo che Gesù usava metafore che si chiamavano parabole. E poi in un altro modo attraverso lo sport di base che viene insegnato a scuola,il contrario dello sport business, di vertice, affaristico, che spesso stravolge. Lo sport business pretende la vittoria, lo sport di base concepisce la sconfitta come occasione per correggersi. Ogni giorno della nostra vita è una partita, da giocare in uno stadio, il pubblico sono i colleghi di lavoro, gli amici e in panchina c'è colui che ci allena meglio di tutti. Lo sport insegna il rispetto dell'avversario, inteso come nostro prossimo e non come nemico. Questo è un insegnamento anche e soprattutto per la vita. 
 

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