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Chiellini, Prandelli e l'ennesima crepa di un inutile codice etico

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-05-2014 - Ore 12:24

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Chiellini, Prandelli e l'ennesima crepa di un inutile codice etico

Il codice etico adottato da Prandelli continua a palesare crepe, evidenziate ulteriormente dal caso Chiellini. Il c.t. avrebbe fatto meglio a tenere per sè i propri criteri puni...

“Il codice etico sarà in vigore anche nell’ultimo mese, chi sbaglia sta a casa perché vuol dire che non regge la pressione. Questo codice nasce da una mia esigenza. Durante uno dei primi raduni, ho parlato ai giocatori e ho detto: 'Se la domenica delle convocazioni, guardo le partite e vedo un mio giocatore che dà una gomitata, come mi devo comportare? Quel giocatore merita lo stesso la Nazionale?' E loro: No”.

Quando al termine dello stage tenutosi a Coverciano un mese fa, Cesare Prandelli rilasciò queste dichiarazioni, difficilmente avrebbe immaginato di poterle vedere ritornare verso di lui come il più velenoso dei boomerang. Ironia della sorte, nè un pugno nè una testata, ma il gesto del quale si è macchiatoGiorgio Chiellini è stato proprio la gomitata citata dal c.t. come chiaro esempio di comportamento violento e da punire con l’esclusione dai Mondiali. Prima del dietrofront. “Quello di Chiellini non è stato un gesto violento ”, ha spiegato Prandelli al fine di giustificare la propria intenzione di includere regolarmente il difensore della Juventus nell’elenco dei 30 pre-convocati per il Mondiale.

Il codice etico sarà in vigore fino all'ultimo mese e chi sbaglia starà a casa. Chi darà una gomitata non andrà al Mondiale. 

Già in passato, ad onor del vero, il c.t. aveva dichiarato di non aver alcuna intenzione di farsi influenzare dalle decisioni del Giudice Sportivo e di voler ergersi a unico giudice dei comportamenti dei suoi giocatori. Ma come la mettiamo con il dialogo avuto proprio con il gruppo azzurro e svelato dallo stesso Prandelli, riportato in apertura? Il gruppo è d’accordo con la scelta di convocare ugualmente Chiellini? Forse sì, per l’importanza che il giocatore ricopre nello scacchiere azzurro. Forse no, per una questione di coerenza. L’unica certezza, piuttosto, sono le crepe mostrate da un codice etico del quale non se ne sentiva assolutamente il bisogno.

Già due anni fa, l’esclusione di Criscito dagli Europei aveva fatto parecchio discutere, specialmente in relazione alla convocazione di Bonucci, coinvolto in una situazione analoga o quasi. Un anno fa fuOsvaldo ad essere tagliato fuori dalla Confederations Cup in seguito alla sceneggiata di cui si era macchiato al termine della finale di Coppa Italia. Proprio quel giorno, in molti si domandarono: " E se dovesse succedere ad una settimana dal Mondiale? Magari ad un giocatore chiave come Balotelli? Prandelli sarebbe così severo?"

“Sì” , aveva risposto con convinzione lo stesso commissario tecnico. La stessa convinzione con la quale, adesso, ha deciso di sminuire il gesto di Chiellini. In fin dei conti, poter disporre del difensore bianconero ai Mondiali non può che essere un vantaggio per tutti, ma a finire sotto la lente d’ingrandimento non è certo ‘Giorgione’ bensì la cervellotica gestione delle situazioni da parte di Prandelli.

La più grande verità sul codice etico, però, è un’altra. Ogni allenatore, in particolar modo un selezionatore, ha un proprio codice morale. Ogni c.t. sceglie il gruppo al quale affidarsi per una competizione anche in relazione ai comportamenti e non guardando soltanto alle prestazioni. Non è certo una novità. Qualora non avesse sbandierato ai quattro venti le linee guida di un codice mai scritto, Prandelli avrebbe potuto gestire le diverse situazioni a proprio modo, decidendo di volta in volta e senza dover mai accampare giustificazioni. Aver voluto rendere pubblico uno pseudo-codice, condiviso persino con i ‘senatori’ del gruppo, gli ha legato le mani e lo ha portato a commettere il più clamoroso degli autogoal.

Chiellini partirà regolarmente per il Brasile, nonostante la gomitata. E con buona pace di Criscito ed Osvaldo. Caro Prando, forse sarebbe stato più corretto ammettere: “Chiellini ha sbagliato, ma non possiamo fare a meno di lui”.

 

 

 

 

Fonte: goal.com- Renato Maisani

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