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Cori razzisti contro Balotelli. Chiusa la Sud dell’Olimpico

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-05-2013 - Ore 08:55

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Cori razzisti contro Balotelli. Chiusa la Sud dell’Olimpico

(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) Curva chiusa e 50 mila euro di ammenda «valutata la pervicace e specifica recidività in tali biasimevoli comportamenti». È la decisione del Giudice sportivo Gianpaolo Tosel sui cori razzisti rivolti a Balotelli domenica a Roma. La curva Sud sarà chiusa per la seconda partita casalinga della Roma della prossima stagione, questo dice l’articolo 22 comma 1 del Codice di giustizia sportiva. Una norma che solleverà polemiche, nata per questioni organizzative quando le chiusure erano dell’intero stadio e (così si legge nel testo) allargata anche alla possibilità della chiusura di singoli settori. La norma, addirittura, dice che nel caso di turno infrasettimanale, la chiusura sarà dalla 3a giornata. Peccato, però, che non consideri che tra l’ultima di campionato e la prima della stagione successiva ci sono 3 mesi, tutto il tempo per dirimere le questioni organizzative. 

DECISIONE INECCEPIBILE Tosel ieri ha dovuto attendere la relazione dei collaboratori della Procura federale (nel referto dell’arbitro Banti non era riportato nulla) per decidere la sanzione. La Roma era diffidata per l’interruzione della partita di San Siro con il Milan, quando Rocchi sospese per 2′ per lo stesso motivo: cori razzisti a Balotelli. Sanzioni dure, ma in linea con le richieste di Uefa e Fifa (il presidente Blatter si era lamentato dopo San Siro per una sanzione troppo «leggera») e soprattutto con le regole del Codice di giustizia sportiva. Questa volta, anche se per la Roma sono scattate le attenuanti, non si è potuto scendere sotto i 50 mila euro di ammenda e la chiusura del settore da dove sono partiti gli ululati razzisti. Stessa somma,50 mila euro, per l’Inter, i cui sostenitori — durante la gara con l’Udinese — hanno rivolto dei «buu» all’ex attaccante nerazzurro quando il suo nome è comparso sul tabellone di San Siro che aggiornava i risultati dai campi. 

LA LEGGE PENALE Ma se la giustizia sportiva punisce sempre con regolarità, si deve registrare ancora una volta il silenzio della giustizia ordinaria. Impianti televisivi, foto, Digos e controlli di sicurezza sono riusciti a debellare (o quasi) la violenza, ma non si riesce a identificare i «soliti noti» che potrebbero (dovrebbero) essere perseguiti anche in sede penale. Esiste una legge del 1993, la legge Mancino, che prevede fino a 3 anni di carcere a chi manifesta espressioni razziste o discriminatorie. Le società sportive pagano la stupidità dei propri (pochi) sostenitori, ma gli stessi non pagano. 

CONDANNA La Roma, dal canto suo, ha deciso di prendere una posizione netta: nessun ricorso contro squalifica e ammenda. A Trigoria condannano fermamente ogni forma di razzismo e sono in prima linea nella lotta alle discriminazioni. Certamente, dispiace essere identificati come razzisti per la stupidità di pochi, soprattutto nel giorno in cui nella stessa Sud si era affacciato per 20 minuti Marquinhos, giocatore di colore. Ma la linea del club è quella delle maglie indossate nel riscaldamento di domenica: no a ogni razzismo.

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