Breaking News

Stagione 2020, alla ricerca del tempo perduto

condividi su facebook condividi su twitter Di: Sara Benedetti 10-04-2020 - Ore 10:39

|
Stagione 2020, alla ricerca del tempo perduto

INSIDEROMA - SARA BENEDETTI - Scatta il piano di recupero post lockdown: tra campionato, coppe e Nazionale non ci sarà sosta nella stagione 2020/2021. Settembre, ottobre e novembre saranno i mesi più intensi, si giocherà infatti ogni tre giorni. L'11 giugno inizieranno gli Europei, perciò il nuovo campionato dovrà finire a maggio 2021.

COPPE EUROPEE - La situazione continua però ad essere critica e si è ancora alla ricerca di un punto d'incontro. I vertici della Figc, con il presidente Gabriele Gravina, e quelli della Lega di serie A, Paolo Dal Pino e Luigi De Siervo, nonostante non siano d'accordo sul come e quando, insistono sulla necessità di tornare quanto prima sul campo. Nel frattempo la Federazione del Belgio che voleva chiudere qui la stagione, non aiuta affermando che se non si scenderà più in campo non ci saranno Coppe Europee, come dichiarato dal presidente della UEFA Ma se il governo belga decidesse che non ci sono più le condizioni per tornare a giocare, allora Ceferin non potrebbe che adeguarsi. 

LA SITUAZIONE IN EUROPA -  La Svizzera deve ancora recuperare 15 giornate di campionato ma in proporzione alla sua popolazione è quella che ha il maggiore numero di contagiati e di morti al mondo. La Spagna è messa malissimo ma il n.1 della Lega, Javier Tebas, molto stimato da Cairo, farà l'impossibile per fare chiudere la stagione a Barcellona, Real e co.: si stanno studiando varie formule. La Bundesliga ha ipotizzato di riaprire gli stadi verso fine maggio (ha ancora 9 giornate da giocare), ma intanto metà dei club di seconda divisione sono a rischio crac. Nella serie A italiana la maggioranza vorrebbe finire qui anche se gli orientamenti della Lega vanno in direzione diversa. La speranza è di tornare in campo il 20 o 24 maggio, speranza (di Gravina) che però ogni giorno si fa sempre più flebile: più realistico pensare al 6 giugno. 

I NUMERI - Se i campionati davvero non dovessero vedere la conclusione,mettendo automaticamente in dubbio il ritorno delle partite in autunno, i numeri del crac economico sarebbero terrificanti. Per la sola serie A l’ipotesi del buco va dai 700 agli 800 milioni di euro. Discriminante la conclusione o meno del torneo 2019/2020, per finire il quale mancano 124 partite ovvero 12 giornate complete più 4 recuperi. L’advisor della Federcalcio, Open economics, ha immaginato tre scenari. Il primo, ormai da scartare, prevedeva la possibilità che i campionati ripartissero con il pubblico negli stadi. La seconda possibilità prevede la fine del torneo a porte chiuse: danno stimabile in 294 milioni di euro, oltre le perdite previste a eventi normali che ammontavano a 290 milioni (totale, quindi, di 584 milioni di buco). Terzo scenario: campionati chiusi senza essere terminati e quindi serio rischio di un altro -215 milioni (mancato incasso dalle tv) con totale che arriverebbe a 799 milioni di rosso.

Un’enormità per un movimento che genera ogni anno 5 miliardi di fatturato e che versa 1,3 miliardi fra contributi fiscali e previdenziali allo Stato. Soldi con i quali, è bene ricordarlo, vive anche il resto dello sport italiano che incassa i contributi annuali (un tempo dal Coni, ora da Sport e Salute) grazie soprattutto all’indotto calcio.

Hai apprezzato questo articolo?
Puoi sostenere Insideroma aderendo al progetto di crowdfunding!

Partecipa!

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom