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Curva Sud, Cento: "Le leggi vanno rispettate ma il tifoso non è un cittadino di serie B. Gasparri: "Il questore mi ha detto che devono cambiare loro"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 31-12-2015 - Ore 12:45

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Curva Sud, Cento:

Pier Paolo Cento e Maurizio Gasparri sono stati intervistati da Retesport per parlare delle norme attuate dal prefetto e dal questore di Roma, Franco Gabrielli e Niccolò D'Angelo. Queste le loro parole:

Prefetto Gabrielli e Questore D’Angelo nei confronti dei tifosi della Roma: è giusta giustizia o è persecuzione?

Cento: “Secondo me non c’è più l’elemento di equilibrio e giustizia. Le leggi vanno rispettate ma il tifoso non è un cittadino di Serie B. Loro da qualche mese sono oggetto di un’azione persistente, quella di allontanarli dallo stadio. Tra il far rispettare la legge e quello di insistere in maniera persecutoria c’è una distanza siderale. Io non sono neanche con ciò che è accaduto in una partita di beneficenza, arresti e perquisizioni. Io c’ero allo stadio Olimpico, ho pagato 20 euro e ho visto la Curva Sud tornare allo stadio. Non capisco il voler cercare il pretesto per nuove azioni che a mio avvio non trovano fondamento. Se uno sbaglia c’è la legge, ma perchè andare a cercare il pretesto?”.
Gasparri: “Io credo ci sia un’impuntatura da parte del prefetto ma devo dire più da parte del questore. Lo dico con cognizione di causa. Ho tentato di affrontare il problema allo stadio con il questore D’Angelo e ho ricevuto una risposta molto secca: “assolutamente no, devono cambiare loro”, una risposta anche dura. Purtroppo ha un atteggiamento ormai quasi volto ad affermare il suo ruolo e un suo prestigio sulla vicenda. La vicenda sulla sicurezza dello stadio è un pretesto. Con il Daspo, le macchine fotografiche e i video è possibile essere identificati e perseguiti penalmente.Non c’è più quindi la scusante dell’identificazione e della sicurezza. Io credo che il questore abbia un atteggiamento esagerato. Poi c’è la latitanza della società, c’è uno che sta a Boston (Pallotta, ndr) che pensa solo a fare lo stadio. La società non ha fatto nulla, e la Roma soffre sia di questo che del questore e del prefetto”. 

C’è stata una escalation di provvedimenti, dai tornelli alle tessere. Il fine ultimo qual’è, eliminare il tifo organizzato?

Cento: “Queste sono provvedimenti inutili che hanno avuto solo l’effetto di allontanare le famiglie prima che i tifosi delle curve. Non hanno portato più sicurezza perchè le regole c’erano già. I numeri sono davanti agli occhi: gli stadi sono vuoti e ne stanno risentendo anche le televisioni private. E’ un boomerang totale. Poi però le norme per chi si compra e vende le partite non ci sono. Le società sono responsabili, vogliono lo stadio teatro, ma non ci saranno finchè non verranno tutelati i tifosi”.
Gasparri: “Concordo con le cose detto fino ad ora. Se si ammazza il clima della partita, il calcio diventa surreale. Venditti canta “so’ centomila voci”, ma adesso queste voci sono un’ottantina. E’ un’autentica tristezza. A Roma c’è una crisi che non riguarda solo la prefettura e la questura, ma anche la società latitante e l’allenatore, che mi sa dobbiamo tenercelo fino a giugno. Ho criticato Garcia quando nessuno lo conosceva, poi per la verità qualcosa di buono l’ha fatto”.

Cento, domanda a Gasparri: “Sei stato in Parlamento, forse non si è esagerato a pensare che la scorciatoia, ogni qualvolta c’era un incidente, fosse un decreto?”

Gasparri: “Io credo che molte volte si siano varati provvedimenti sull’onda di episodi. Se uno si sottrae sembra sia complice all’episodio. Non c’è dubbio che alcune norme siano state in modo esagerato e siano frutto dell’episodio. L’emozione del momento porta a una scelta, e se uno si rifiuta sembra complice”.

Gasparri, domanda a Cento: “Quali misure dovrebbero essere prese per incoraggiare i tifosi a tornare allo stadio, punire i violenti ed evitare le generalizzazioni?”

Cento: “Bisogna riportare le famiglie allo stadio. Le limitazioni di vendita dei biglietti andrebbero eliminate, alcuni vorrebbero decidere all’ultimo momento di portare la famiglia allo stadio. Ora non si può fare perchè ci sono migliaia di vincoli. La sicurezza va garantita ma va eliminato tutto ciò che è burocratico. Anche i prezzi dei biglietti sono esagerati, vedi quelli di Roma-Real Madrid. Come può una famiglia andare allo stadio con questi prezzi?”.

Cosa può fare una società riguardo alle decisioni messe in atto dal Prefetto? Qualche notizia sullo stadio?

Gasparri: Sullo stadio la situazione è vaga. L’obiettivo sembra fare una speculazione sulle cubature. Io diffido molto di questa vicenda. Pallotta è più interessato allo stadio che alla società. Con la prefettura la società dovrebbe dialogare. Pesa molto questa strana situazione societaria che non ha eguali. In Italia ci sono altre proprietà straniere ma non hanno questi problemi. Io non ho neanche capito se il proprietario èlui o se è un prestanome. Noi abbiamo avuto a Roma esempi importanti di serietà e dedizione, come i Sensi e i Viola. Loro non erano neanche romani, ma hanno dato tutto per questa squadra. Sarà una dimensione tradizionale la mia, ma un po’ di appartenenza ci deve anche essere. Lo stadio? E’ l’unico interesse speculativo della società, spero non lo facciano così si concentreranno sui problemi della squadra”.
Cento:
“La società con il problema della Curva e dei tifosi ha sbagliato tutto. Pallotta ha detto frasi insopportabili, ha solo un modo per rimediare, riconsegnare la curva ai tifosi ridimensionando la barriera. Il nuovo stadio? Secondo me non lo faranno. Sarà molto difficile realizzarlo nel modo e nei tempi previsti”. 

Rinnovo di contratto a Totti?
Cento: “Totti non si discute, è la Roma. Ma è anche il nostro limite, non si è costruito niente oltre a lui. Ma guai a chi pensa che Totti possa essere un problema”
Gasparri: “Il tempo passa per tutti, sembra un po’ come Berlusconi per noi nel Centrodestra. Sostituirlo è impossibile, ma primo o poi bisognerà trovare una soluzione. Ci vuole grande rispetto per Totti, è ancora molto importante. La dimostrazione è che appena il capitano si è fatto male la squadra ha sbandato. E’ sempre stato un leader in campo e fuori. Totti è un simbolo di continuità e di passione per la Roma, al contrario di Pallotta”.

Fonte: Retesport

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