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De Giorgis (ag. FIFA) non abbiamo parlato della Roma con Mancini

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 29-05-2013 - Ore 18:53

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De Giorgis (ag. FIFA) non abbiamo parlato della Roma con Mancini

L'agente FIFA Giorgio De Giorgis, vicino a Roberto Mancini, ha rilasciato una dichiarazione a Teleradiostereo

Le grandi società ancora devono finire di cambiare allenatore o confermare quello attuale, come nel caso di Milan e Roma; anche società minori come il Genoa o il Chievo cambieranno.

Secondo me è solo una coincidenza, ma finora quest’anno c’è stato un bel valzer delle panchine, anche all’estero. Al Psg non saprei chi potrebbe andare, sicuramente deve essere un allenatore d’esperienza internazionale, l’aspirazione del club è avere buone chances in Champions League. Serve un allenatore abituato a certi palcoscenici.

L’allenatore è molto importante, andando avanti i giocatori sono diventati sempre più protetti dai contratti; oggi un allenatore deve essere un grande gestore di uomini, un grande gestore di gruppi e un grande gestore di spogliatoio, per mettersi al di sopra di giocatori che condizionano le scelte di una società. Gli allenatori dopo un anno o due sono tutti a rischio. Contratti di tre anni non se ne fanno, si valuta anno per anno, da entrambe le parti; nel caso Psg è l’allenatore stesso a volersene andare, nonostante il contratto. Pellegrini lascerà sicuramente il Malaga, è deciso da tempo.

Mi auguro che Mancini non stia fermo. Allenare a certi livelli è molto stressante, lo conferma l’esempio di Mazzarri al Napoli; Mancini anche lo scorso anno l’ho trovato molto scarico, nonostante la vittoria. Non posso dire se si fermerà dopo il City. Nel momento in cui un allenatore ha un offerta, può valutare se accettarla o meno; nel momento in cui non si hanno offerte si deve star fermi per forza. Guardiola ha scelto di star fermo un anno, decisione molto difficile. Quando un allenatore cambia, cambia perché vuole stimoli nuovi, come nel caso di Mazzarri.

Non so se Mancini andrebbe alla Roma, non ne abbiamo mai parlato. A Roma da giocatore è stato amato e osannato da tutti, da allenatore non si è lasciato benissimo con la società.

Se sarebbe stimolato dall’idea di costruire, magari partendo dai giovani? Ha sempre fatto giocare i giovani, li ha sempre cautelati, all’Inter ne ha fatti esordire una ventina in quattro anni. I giovani sicuramente non costano tutti come Falcao, ma i più bravi costano come Jovetic.

Il Milan non ho idea di chi prenderà, qualora dovesse partire Allegri. Cambiamenti ci saranno, le società nei limiti delle possibilità economiche sono portati ad accontentare gli allenatori nuovi.”

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