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Del Neri: "La Roma sa di essere forte e sa di poter vincere.”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 15-10-2014 - Ore 13:35

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Del Neri:

Ospite poco fa su Roma Radio, Gigi Delneri, sfortunato tecnico della Roma nella stagione 2004/05, quindi ex sia del Chievo Verona che della squadra giallorossa, ecco le sue parole: 

Il suo calcio era propositivo. Pensa sia possibile fare un calcio offensivo come quello di Garcia?
“Ha degli interpreti importanti come Francesco, che è l’anima della squadra e dello spogliatoio. Ha grande velocità, indispensabile, tecnica individuali, giocatori di grande attenzione. Propone un calcio fantastico, voltato a fare un gol più degli altri. Ha giocatori interessanti in fase difensiva, gioca solido e aggressivo. Il calcio ha bisogno di gol, a volte rischi, ma fa parte del gioco”. 

La Roma le sembra la squadra più europea tra le italiane?
“Il calcio europeo è standardizzato, mi sembra che 4-2-3-1 e 4-3-3 siano i moduli più interpretabili. Le difese sono sempre a quattro, gli esterni bassi seguono molto. Penso che sia quello il calcio, bisogna avere grande duttilità, giocatori capaci di reggere l’uno contro uno, bisogna sfruttare le qualità dei singoli oltre che la tattica di squadra”.
In Europa si gioca con la difesa a quattro. Perché non va bene a 3?
“La difesa a tre non si può fare in chiave difensiva, solo in chiave d’attacco. In chiave difensiva è una difesa a cinque. Credo che il calcio a tre è difficile proporlo, la distanza tra le linee opposte è troppo ampia”. 

Può essere questo il motivo per il quale la Juventus non riesce a giocare bene in Europa?
“Se gli esterni reggono bene, tipo Lichsteiner o Asamoah possono dare chiave di lettura e difensiva importanti, ma se perdono fiato manca la difesa. La Juventus è molto corta e questo mi piace.”

Secondo lei Allegri rimarrà a giocare a tre?
“Ha preso giocatori diversi dagli anni scorsi, Tevez fa la differenza, è abituato al lavoro inglese, dove l’intensità è di primaria importanza. Penso che Massimiliano abbia accolto il modo di pensare di un altro allenatore, è inutile cambiare la Juventus. A lungo andare penso che continuerà su questa squadra, vedendo se i due esterni terranno i ritmi alti o se è il caso di dargli respiro adottando la difesa a quattro. Penso che dipenda dalla forza dei giocatori, con questo rendimento penso che non cambi. Perché cambiare una cosa che Conte ha costruito così bene e che ha portato grandi risultati? Allegri ha dimostrato intelligenza e qualità, è un allenatore che non disturba le sicurezze dei giocatori”.  

Sarà un duopolio per il campionato?
“Si, sarà una lotta tra Roma e Juventus. L’Inter ha problemi ambientali; Fiorentina, Napoli possono metterle in difficoltà ma non possono raggiungerle.”  

I giovani rappresentano il futuro della Roma?
“Roma ha sempre avuto un grande serbatoio, che penso possa sfruttare molto bene. Florenzi ne è il simbolo, la Roma ha sempre tirato su grandi giocatori, troverà ancora risorse importanti. I giovani sono utili per la loro freschezza e spensieratezza. Danno tutto quello che hanno, hanno istintività, velocità, a volte sbagliano ma sempre senza pressione”.    

Lei cosa si porta con sé della sua esperienza con la Roma?
“Sono arrivato in un momento complicato a Roma. Io sono andato via che eravamo sesti, non ultimi, però l’ambiente era molto carico, nel senso che ad inizio anno si erano prospettati dei determinati traguardi, ma che in realtà non si potevano raggiungere. Non si può paragonare Perrotta a Emerson o Ferrari a Samuel Ma porto un bel ricordo di Roma, ho conosciuto tanta bella gente e ho avuto anche grandi giocatori, soprattutto in chiave d’attacco con il tridente Totti-Cassano-Mancini”        

C’è qualcosa che non rifarebbe?
“Si pensava di avere più tempo per lavorare tatticamente. Ho cercato di sfruttare i giocatori di caratura importante, ma abbiamo sofferto in difesa. Mexes poi fu squalificato, Panucci si fece male, giocò anche De Martino, lo feci giocare esterno d’attacco. Ci furono grandi problemi, ma il calcio a Roma può essere solo propositivo, col tifo e l’amore che ha. Non si può fare a meno di fare un calcio propositivo”.    

Questa rivalità tra Roma e Juventus come la percepisce?
“La rivalità ci deve essere, però ci deve essere anche grande rispetto. Anche quando alla mia Roma ha giocato contro la Juventus le venne fischiato un rigore contro inesistente. Ma è inutile andare a fare polemiche, non ha senso. Il presidente della Roma è stato bravissimo a fare quelle dichiarazioni. La Roma sa di essere forte e sa di poter vincere.” 

Se dovesse scegliere quale squadra allenare tra Roma e Juventus
“La Roma, perché penso che avrei potuto dare qualcosa in più. E’ una squadra che mi ha lasciato un po’ di rammarico. “

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