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Di Francesco: "La Roma è Totti, Totti è la Roma. Under è interessante, compreremo campioni" (LIVE)

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-07-2017 - Ore 21:25

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Di Francesco:

Eusebio Di Francesco è il protagonista di questa sera a Madonna di Campiglio con tante domande per nuovo tecnico giallorosso:

Ore 21:32 - L'attacco della porta?
"Tutti! Basta fare gol! (ride, ndr)"

Ore 21:31 - E una fase difensiva?
"Se una palla è qui (laterale) ed è coperta e questo è rivolto da questa parte, la linea sale per avere maggiore aggressione. Quando scopre palla loro riscappano verso la porta per coprire lo spazio".

Ore 21:30 - Disegniamo uno schema offensivo alla lavagna?
Un tifoso interviene: "Mettici Ibrahimovic, serve Ibrahimovic. Questo è il mio modo di disegnare gli omini, con la posizione delle braccia, è il particolare che fa la differenza. Ma questo non conta niente, sono numeri. Il calcio non è statico, è dinamico".

Ore 21:29 - Sarebbe difficile allenare un figlio?
"Per me, quasi impossibile. Ci sono delle dinamiche che porterebbero a pensare a un figlioccio. Lo pensavo di Berardi, che non è mio figlio, figuriamoci lui. Mi lego più alle persone che ai calciatori".

Ore 21:28 - Chi hai sentito per primo dopo la chiamata della Roma?
"Mio figlio Federico, è tifoso della Roma".

Ore 21:27 - Pescara in B e Sassuolo in Europa League, emozioni simili?
"Difficili essere profeti in patria, il Sassuolo mi ha dato emozioni indescrivibili. Una società di 40mila persone con un solo campo di allenamento che ha raggiunto obiettivi straordinari. Sarò sempre riconoscente.

Ore 21:26 - Pescara, un attaccamento forte, è la tua terra.
"C'è la famiglia, sono andato via presto, il legame è rimasto forte, l'educazione mi porta ad avere il desiderio, quando posso, di tornare a casa".                        

Ore 21:25 - Sai cucinare?
"Assolutamente no".

Ore 21:24 - Piatto preferito?
"Col pesce un po' tutto, gli arrosticini li mangio di rado"

Ore 21:23 - Qual è la cosa che ti fa arrabbiare di più?
"Non è la mancanza di rispetto, dico ai ragazzi che si dovranno lamentare quando non chiederanno più foto".

 Qual è il tuo rapporto con i tifosi?
"Quando ho parlato col tifoso non mi è piaciuto più di tanto, quando una persona non capisce fatichi a interagire. Dico solo che è schietto, sincero, non mi piace essere ruffiano. Ma rispettoso, facciamo un lavoro per il quale dobbiamo rispetto ai tifosi che fanno la nostra fortuna". 

Ore 21:22 - Chi corre molto resta con le anche doloranti?
"Dovevo correre anche per Francesco, giustamente (ride, ndr)".

Tennis o bici fuori dal calcio?
"Farei volentieri entrambi, il tennis non posso più. Sono logorato dal mio lavoro precedente, preferisco la bici".

Ore 21:21 - Contro il Sassuolo si infortunò Florenzi. Come sta?
"Alessandro ha avuto tanta sfortuna, sarà un giocatore importante".

Ore 21:19 - I compagni dicono che sei stato fondamentale.
"È quello che mi ha portato a fare l'allenatore, la capacità di interagire nello spogliatoio, essere uno che appariva meno ma che faceva di più".

Ore 21:18 - Cosa significa vincere a Roma?
"È una cosa bellissima nonostante non sia stato protagonista nell'anno dello scudetto".

Ore 21:17 - Cosa significa essere un "allenatore di carattere"?
"Sì, ma ha mandato 10 giocatori in nazionale. E non li ha persi Zeman, li abbiamo persi noi tutti, chi scimmiotta non va da nessuna parte. Zeman ha delle idee, io avrò le mie idee e come lui non piacerò a tutti, ma cercherò di piacere a più gente possibile".

Ore 21:13 - Si dice che Di Francesco sia un allenatore accostato a Zeman."Io non devo smussare niente, io parlo di chi è competente. Ci sono delle finezze che solo i tecnici possono avere. Io non sono zemaniano ma difranceschiano. Io apprezzo Zeman perché in quegli anni faceva un calcio diverso".

Ore 21:12 - E' facile o difficile costruire un rapporto coi campioni?
"Non è la stessa cosa, ma bisogna far capire ai giovani e ai grandi che chi merita gioca. Il calcio moderno non permette di non allenarsi. Avendo una condizione ottimale si rende più di quelle che sono le qualità. Noi siamo professionisti, è normale. Facciamo questo lavoro e va fatto al meglio, io come allenatore e i calciatori come professionisti. A volte si va un po' fuori, ma chi lo fa meno ha più possibilità. Bastone o carota? Come a casa".

Ore 21:10 - Vogliamo vedere qualche schema...
"Sì, ma vivo anche altre cose nella vita! Vivere con ossessione non aiuta, farsi un bicchiere di vino ogni tanto è meglio".
A un certo punto con le melanzane cominciasti a fare schemi...
"Più che le melanzane, sono i bicchieri che girano. Puntano la porta".
Dicono che in un pranzo familiare a Di Francesco piacevano le zucchine e le melanzane.
"Non me le hanno ancora fatte! Me le farò fare".

21:09 - Vince chi fa più gol?
"Solitamente se ti faccio scegliere giocherai dove hai più spazio. Preferisco prima quella e alleno quella cosa lì. Chi è più bravo è chi osa, lateralmente posso giocarci anche io a 40 anni".

21:08 - Si parla di te come uno studioso di tattica.
"Quando uno allena i giocatori dicono che i giocatori non sanno a chi dare la palla. I miei non lo potranno dire o limitare al massimo l'errore. Spesso da fuori non si vede, sul terreno di gioco ci sono velocità impressionanti. I ritmi oggi sono nettamente superiori, si uniscono tecnica e velocità. È bravo chi sbaglia meno, dobbiamo abbassare il livello dell'errore. Meno sbaglieremo, più porteremo a casa partite".

21:07 - Quanto è stato importante l'ambiente sereno a Sassuolo?
"Se uno ha mentalità e competenze, 5 o 10 persone non cambiano il modo di interpretare il mio lavoro. La gente dà carica e distrazioni, le porte chiuse ci aiutano ma ogni tanto le apriremo quando ci sarà la possibilità, è giusto che i tifosi stiano vicini ai loro beniamini".

21:06 - Domani vedremo una squadra per un tempo e mezzo?
"È allenante, qualcuno farà qualcosa in più. Ci può essere un infortunio, i ritmi sono diversi, cambia tutto, cambia l'input, la fatica si fa sentire un po' di più e vedremo chi avrò a disposizione".

21:05 - Domani l'amichevole con lo Slovacko, poi si farà sul serio.
"Sono amichevoli che vanno fatte, specie quella di domani, la squadra ceca si allena già da un mese. Sicuramente a livello di ritmo e motivazioni ne avranno di più, noi dobbiamo interpretare al meglio la gara. Per quanto riguarda le altre partite sarà identica, con i nazionali a 3 giorni dal PSG sarà impossibile pensare di avere tutti al top, dovrò far giocare maggiormente chi è più allenato. Darò la possibilità ai Primavera di mostrarmi se hanno la capacità giusta per il campionato e le coppe".

Torneranno i nazionali, che tipo di lavoro faranno?
"Per me è una bellissima esperienza ma non cambia il mio pensiero, gli allenamenti saranno gli stessi, quasi sempre due al giorno per trasmettere le mie idee e far conoscere i giocatori tra loro. Mi aspetto una crescita costante, non mi piace dare giudizi prematuri, per essere forti bisogna valutare tanti aspetti. Tempo, crescita, saper aspettare. Si vedono le potenzialità, diverse dall'evoluzione di un calciatore. CI saranno partite in cui faremo bene e altre in cui soffriremo, farà parte dell'avvicinamento al campionato".

 

Ore 21:03 - Pallotta ha incontrato Totti a Roma.
"Quello che si son detti non lo so, posso dire che il mio desiderio è quello di avere Francesco all'interno della società con un ruolo ben definito. Mi piace sottolineare che si parla di Roma e di Totti, io ritengo che la Roma sia Totti e che Totti sia la Roma".

 

Ore 21:02 - La metodologia sarà riproposta durante l'anno? 
"Possono cambiare le esercitazioni ma gli esercizi sono gli stessi. Difesa e centrocampo/attacco non sono divise, ma un collettivo unico: per far sì che si muovano insieme bisogna passare dal facile al difficile, come a scuola".

 

Ore 21:02 - Un bilancio sulla prima settimana di lavoro.
 "Soddisfatto della disponibilità di tutti i ragazzi, la rosa al completo la avrò negli USA. Peccato non aver fatto qualche giorno in più, sarebbe stato lavorare in un posto dove sentire il calore dei tifosi".

 

Ore 21.00 - Di Francesco sale sul palco: "Un posto stupendo, peccato non poterci lavorare un Po di più. È una cornice fantastica. Totti? Spero abbia un ruolo ben diretto, vorrei dire che Totti è la Roma e la Roma è Totti"

 

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