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Certezze e dubbi della Roma di mezza estate

condividi su facebook condividi su twitter Di: Paolo Valenti 02-08-2017 - Ore 14:10

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Certezze e dubbi della Roma di mezza estate

PAOLO VALENTI - E’ mezza estate e si sa, il calcio di questi tempi di sogni ne fa fare. Quest’anno non dureranno a lungo però, visto che l’inizio del campionato è ormai a stretto giro di calendario: due settimane e poco più per ricominciare a fare sul serio e consegnare nelle mani di Ventura giocatori già sufficientemente rodati per affrontare al meglio la decisiva trasferta di settembre in terra spagnola con vista Russia 2018.
La Roma è appena tornata dalla tourneè americana per rifinire una preparazione che avrà un secondo passaggio all’estero proprio in Spagna poco prima della metà del mese. Se è vero che i risultati ottenuti finora, seppur lusinghieri, non possono essere presi troppo sul serio, è d’altro canto necessario aprire gli occhi e tracciare qualche impressione che vada oltre le aspettative e i desideri tipici dei sogni.
LE CERTEZZE – Di Francesco ha già definito con chiarezza lo spartito tattico che la squadra dovrà adottare: il 4-3-3 forse non è un dogma assoluto come per il mentore boemo del tecnico di Pescara ma in queste prime uscite è apparso evidente che la nuova Roma lo adotterà senza se e senza ma. In teoria nei numeri non stiamo parlando di una novità (da Garcia a Spalletti la squadra si è sempre posizionata in campo con quel modulo, salvo qualche aggiustamento apportato lo scorso anno dal mister di Certaldo nella parte centrale della stagione). Nei fatti quest’anno i reparti saranno molto più vicini, con una difesa molto alta a supportare una copertura di trenta metri di campo molto intensa e dispendiosa dal punto di vista energetico. Da qui il collegamento alla seconda certezza della Roma 2017-18: la rosa. Come richiesto anche pubblicamente alla dirigenza, Di Francesco ha bisogno di due giocatori per ogni ruolo e in effetti, ad oggi, allo riempimento di questo puzzle mancano solo due pedine: l’esterno alto a destra e un altro difensore centrale con doti di maggiore elasticità rispetto a quelli oggi a disposizione.
Ultima certezza, se se ne vogliono censire non più di tre, la qualità degli uomini presenti in rosa. Da Bruno Peres a Kolarov, da Under a Perotti e Dzeko passando per il trio di centrocampo Nainggolan, De Rossi e Strootman, la squadra possiede un tasso tecnico molto buono per continuare ad ambire alle posizioni di vertice del nostro campionato. Da questo punto di vista il meno dotato sembra essere quel Manolas che però rimane, dopo le conferme delle ultime ore, il punto di forza della difesa.
I DUBBI – Procedendo in simmetria con l’elencazione precedente, il modulo di gioco della nuova Roma solleva qualche perplessità legata ai rischi che la squadra dovrà correre per attuarlo. Un 4-3-3 alto nella linea difensiva nella nostra serie A comporta spesso un sovraccarico di reti subite che, storicamente, non si addice alle squadre che vincono il campionato. Inoltre il dispendio di energie sotteso alla sua applicazione potrebbe portare a periodi di calo delle prestazioni nelle fasi determinanti del campionato che, se andrà avanti l’avventura nelle competizioni europee, potrebbe non essere sufficiente affrontare con i doppi giocatori per singolo ruolo. E’ ovvio, infatti, che nelle partite decisive della stagione verranno chiamati alle armi sempre i migliori che, però, potrebbero trovarsi in deficit di condizione, come è già successo lo scorso mese di marzo anche se per motivazioni complessivamente diverse. Solo lo sviluppo dell’annata potrà dare una risposta adeguata a incertezze che, ad oggi, sono solo mere ipotesi di scuola.
Il dubbio clou di questa estate rimane però legato alla campagna acquisti, in particolare alla pedina che più manca allo scacchiere di Di Francesco: quell’esterno destro alto che è in attesa di copertura dal momento dell’inaspettata, e facoltosa, partenza di Salah verso la premier League. Il gettonatissimo nome di Mahrez sta diventando il sogno proibito del primo anno di lavoro a Trigoria per Monchi, che appare tanto determinato ad averlo quanto fermo nel non voler cedere alle richieste troppo onerose del Leicester. Un braccio di ferro nel quale non è ancora chiarissimo quanto potrà essere determinante la volontà del giocatore che, fino ad oggi, ha mantenuto nei confronti della sua squadra attuale un comportamento professionalmente ineccepibile. Se la trattativa non dovesse alfine chiudersi, i nomi che si fanno oggi come possibili sostituti dell’algerino non convincono in termini di valore assoluto e caratteristiche tecniche.
Terzo dubbio è quello legato alla ventilata ipotesi di effettuare un ulteriore acquisto sulla linea difensiva centrale. L’attuale presenza di Manolas, Fazio, Juan Jesus e Moreno deve giocoforza far pensare al fatto che Di Francesco non si fidi appieno degli elementi attualmente disponibili a copertura dei due ruoli. Per quanto lunga e faticosa, per affrontare le necessità di una stagione quattro difensori per due ruoli dovrebbero essere ampiamente sufficienti, anche per non generare situazioni di malcontento nei confronti di chi gioca meno. La necessità di comprarne un quinto che non comporti come immediata conseguenza quella di venderne uno di quelli al momento in rosa appare difficile da ipotizzare. Più facile, quindi, immaginare che Monchi stia cercando un centrale più veloce di quelli disponibili da affiancare a Manolas per garantire alla difesa movimenti rapidi sia in fase di avanzamento che di ripiego. Se è così, facile pensare che uno tra Juan Jesus e Fazio sia in esubero e, ora o a gennaio, possa partire. A meno che il tira e molla con Manolas non sia affatto chiuso, nel qual caso la ricerca del difensore troverebbe piena giustificazione. Per come si sono messe le cose, però, forse più che un dubbio questa dovrebbe essere un’ipotesi di fantamercato.

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