Di Gennaro su CSKA-Roma: "Ci sono state disattenzioni ed ingenuità"

L'ex giocatore di Hellas Verona e Fiorentina, Antonio Di Gennaro, opinionista Mediaset e centrocampista azzurro a Messico '86 ha commentato ai microfoni di Radio Popolare Roma 103.3 FM la giornata di Champions della Roma e non solo.

La Roma ha preso un goal negli ultimi secondi e sempre negli ultimi secondi il Manchester City ha ribaltato il risultato.
"È stata una giornata all'ultimo respiro. Ci sono state disattenzioni ed ingenuità. La Roma non è stata brillantissima ma quando accelerava è sempre stata pericolosa. Certo, per come è andata la partita, un gol al 94' è una beffa che speriamo non pregiudichi la qualificazione".

Roma in flessione rispetto all'anno scorso?
"Ad inizio stagione ero convinto che avesse più chances della Juventus, ora ne sono meno sicuro. Non so se il tracollo in casa col Bayern abbia lasciato qualche segno, ma qualcosa è cambiato. Anche ieri ha lasciato a volte troppo spazio al CSKA. Un po' di flessione, anche per quanto riguarda la fase difensiva, l'ho vista. Chiaramente non è un allarme ma serve una riflessione".

Ieri abbiamo visto tanti centravanti in grande spolvero: da Messi a Ibrahimovic e Aguero. Crede che stasera Tevez si sveglierà interrompendo il digiuno in Champions?
"Tevez sta bene, gli manca il gol in trasferta ma ha dimostrato di essere fondamentale. Ha cambiato modo di giocare ma è ancora decisivo come Pirlo o Pogba. Mi auguro, anche per i punti del ranking, che possano passare il turno sia Juve che Roma".

Abbiamo parlato con un vecchio cuore bianconero come Tacchinardi. Ci ha detto che vede Tevez trequartista dietro a Llorente e Morata. È d'accordo?
"In alcuni casi, magari contro squadre molto chiuse, si può adottare questa soluzione. Ma inizialmente credo sia meglio tenere Tevez nel ruolo tradizionale di seconda punta. Anche perché il centrocampo della Juve ha molta qualità. Può servire in alcuni casi ma credo che la sua posizione naturale sia da seconda punta. Inoltre il nuovo modulo di Allegri lo esalta e può metterlo in condizione di rendere al meglio".

Tanti problemi nel calcio italiano. Di Gennaro, se fosse in una posizione dirigenziale, dove metterebbe le mani?
"Ridurre il numero di squadre sarebbe un inizio. Poi la c'è questione degli stranieri, che sono più della metà dei giocatori di Serie A. Dobbiamo invece valorizzare i nostri giovani che ora sono un po' penalizzati. Poi le strutture, gli stadi, che servono per rilanciare anche economicamente le società. I nostri ragazzi hanno problemi anche perché non siamo capaci di aspettarli, di farli crescere, mentre all'estero hanno più pazienza e credono di più in loro".

E come vede una "riforma alla spagnola", con le squadre "B" che militano nella seconda divisione?
"Una volta era così anche in Italia, c'era una sorta di campionato di seconde squadre di livello. Sono situazioni che possono mettere in luce i nostri talenti, evitando che restino schiacciati dall'arrivo di stranieri spesso non all'altezza. Un dirigente importante con cui ho parlato qualche giorno fa mi diceva che l'acquisto di stranieri facilita l'ammortamento e quindi è vantaggioso anche economicamente per le società. Quindi le problematiche sono molte, occorre che tutte le parti in causa si mettano d'accordo per trovare le possibili contromisure ed i rimedi".

Però qualche giovane di belle speranze si mette in mostra anche da noi. Penso ai vari Baselli, Zappacosta, Zaza
"Si ci sono molti giovani interessanti. Parliamo di realtà, come l'Atalanta, che puntano da sempre sui giovani. Dovremmo migliorare dal punto di vista delle grandi squadre. Non si può investire molto, visto il periodo di crisi economica: allora meglio crescere buoni giovani in casa propria per assicurarsi campioni in futuro".

La Roma ce la farà nello scontro diretto contro il Manchester City?
"Rientrano molti giocatori quindi sono fiducioso".