Dove c'è Roma, c'è casa
La romanità si fa sentire sempre di più. Non ha importanza da dove vieni. Importa chi sei, importa quello che fai. Ormai il gruppo del nuovo anno è collaudato, ormai ognuno si sente ingranaggio di un meccanismo più grande, parte integrante di un sistema forte. Di una macchina da guerra.
Già, perché proprio di macchina da guerra si tratta, se ci si riferisce alla squadra che ieri sera è scesa in campo contro il Manchester City di Pellegrini.
Leoni grintosi e scattanti, capitanati dal Lion king Totti. Contro un'avversaria difficile. Eppure "a testa alta", stando alle parole di Sandrino Florenzi, la Roma si è fatta rispettare. Eccome, se si è fatta rispettare. Per quanto sul finire si sia iniziata a sentire una certa stanchezza.
Tutto normale, tutto rientra nei piani del sergente Garcia, soddisfattissimo del match, ma soprattutto orgoglioso e commosso dalle prestazioni dei suoi ragazzi.
Ormai la Roma è una famiglia, più che una semplice squadra. E per di più, a livello europeo. Capace di mettere in difficoltà squadre dalla grandezza storica. Capace di essere temuta.
Ma questo lo si capisce meglio vedendo come giocano e scherzano i giocatori all'infuori del campo, come sono complici, come sono amici, fratelli.
Adesso ci si riposa, per pensare al prossimo osso da sbranare: l'altra, la Juventus di Allegri. Antica nemica. In casa sua.
Domenica ore 18.00: Stay tuned.
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