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Ecco chi è Bubacar Djalo: il nuovo talento nel mirino di Sabatini

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 10-02-2015 - Ore 21:30

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Ecco chi è Bubacar Djalo: il nuovo talento nel mirino di Sabatini

Sguardi, intuizioni, attimi carpiti, tra calci ad un pallone e movimenti in mezzo al campo. Il calcio, in fondo, è anche questo, soprattutto se il proprio lavoro consiste nel pescare talenti in giro per il mondo. Discorso noto, e più che bene, anche ad Aurélio Pereira, responsabile scouting dello Sporting Lisbona, a lavoro nel mondo dei Leões da ormai 25 anni. Uno che è stato capace di scovare, nel mucchio di pietre grezze passate davanti ai suoi occhi, due diamanti come Cristiano Ronaldo e Nani, sempre più brillanti negli anni successivi alle giovanili in Verde y Brancos: non per nulla, il campo principale del centro accademico dello Sporting porta il suo nome, dal 2012, per merito del gran lavoro svolto.

Fucina di talenti e maghi del futebol, tra i quali figura anche Luís Figo, al debutto con il club portoghese proprio negli anni dell’arrivo di Pereira a capo del dipartimento scouting dello Sporting, la Academia prosegue nel suo straordinario lavoro. Macchinari perfettamente funzionanti, coordinazione, manutenzione continua ed impegno quotidiano, chirurgicamente preciso, per poter regalare nuove stelle alla prima squadra ed al calcio mondiale. Un esempio? Prendete carta e penna, taccuino in mano e concentrate il vostro sguardo su Bubacar Boi Djaló. Difficile non farlo, a maggior ragione carta d’identità alla mano: nato in Guinea-Bissau (ma di nazionalità portoghese), centrocampista classe 1997, maglia numero 6 e fisico imponente, tanto da guadagnarsi il soprannome di “nuovo Pogba”. Titolare inamovibile nell’11 under19 dello Sporting, Djalò è stato impiegato anche in cinque delle sei partite disputate dalla squadra portoghese in Youth League, trovando anche il gol contro i pari età dello Schalke ed un assist con il Maribor. Attenzione ed ordine in linea mediana e, a differenza del suo metro di paragone francese, una maggior timidezza alla propensione per la fase offensiva, alla quale il gioiellino di casa Sporting sta contrapponendo una solida attività di filtro ed interdizione davanti alla difesa. Se il tempo per crescere è ancora tanto, quello per restare a Lisbona potrebbe essere già agli sgoccioli: il talento portoghese ha scatenato l’interesse di mezza Europa, e la voglia di misurarsi con palcoscenici ancor più importanti e con nuovi campionati è tanta.

E Aurélio Pereira? Che ne pensa? “Non mi piace parlare di un ’97, perché non voglio creare pressione e troppe aspettative attorno ad un ragazzo così giovane. Detto questo, è un talento”. Tra le maglie di Ronaldo e Nani appese alle pareti degli uffici dell’Academia, foto e ricordi indelebili di un passato impossibile da cancellare, Pereira prosegue nel proprio lavoro. Quello che l’ha portato a sgrezzare due diamanti puri, in attesa del terzo. Sarà Bubacar Djaló? Per il momento, tra paragoni eccellenti e gli occhi di mezza Europa addosso, Aurélio non si esprime: acqua in bocca, per pensarci ci sarà tempo. Sostiene Pereira

Fonte: gianlucadimarzio.com

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