Ed è ancora Roma
Ed è ancora Roma.
Roma è tornata. Una Roma che combatte, che ha voglia, che crea. Una Roma che gioca e che diverte.
Ieri sul campo dell’Olimpico, contro la Fiorentina di Montella, l’ha dimostrato.
Ha accorciato la distanza dalla capolista bianconera, passando da -6 a -3 punti.
Certo, Roma e Juve in corsa, sono molto diverse.
Una squadra capitolina “mista”, straniera, variegata e .. umana.
Umana nel senso più vasto sincero e drammatico del termine, che cade ma poi si rialza, poi cade di nuovo, poi si rialza ancora. Sembra una grande famiglia, con punti forti e punti deboli, con amici e nemici, con giorni sì e giorni “meno sì”.
La Juventus è italiana, impostata e più fredda, più lucida, più cattiva. Non permette all’avversario di prendere iniziative, non gli dà modo di fare spettacolo. Di agire. Non si concede défaillance.
Ma la Roma è forte. La Roma di Garcia si sta lanciando, sta crescendo e mette in difficoltà, è temuta: seconda in classifica, ha accorciato la Juve, staccato il Napoli e messo la Fiorentina a -10.
La difesa presidiata dalla coppia Benatia-Castan; il centrocampo diretto dal magnifico regista De Rossi; la velocità delle fulminee gambette di Gervinho; un Mattia Destro che entra e segna senza colpo ferire, della serie “veni-vidi-vici”, dopo lunga assenza, torna ad emozionare, abbracciato da una Sud che non tradisce mai; un Maicon che sembra tornato ad essere quello dell’Inter, solo che ce l’abbiamo noi; la porta murata da un gigante; Strootman che non molla e copre e prova e poi ricopre e riprova ancora.
Garcia sembra aver trovato la formula magica per la gestione psicologica dello spogliatoio che è sempre stata un po’ un tallone d’Achille dei giallorossi. Sembra essere riuscito ad insegnargli a soffrire. A stringere i denti senza mollare. Senza darsi per vinti. Né adagiarsi sugli allori.
E quant’è importante anche la panchina: Totti seduto che motiva, tranquillizza, sprona i suoi compagni. A fare bene. A fare meglio. Totti che vuole stare vicino alla squadra, anche se non è in campo. E ci è riuscito, da fuori. Figuriamoci cosa succede da dentro.
Tutti più calmi, tutti più sereni; Florenzi e Ljajic, forse, non più soli.
Il Capitano manca, è vero, ma qualcosa di magico è successo comunque.
Il Capitano sta tornando. E il campionato è ancora lungo, comunque vada.
Il Capitano sta tornando.
La Roma c’è. E una cosa è certa: vuole divertirsi e divertire.
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