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(EDITORIALE) Tavecchio faccia un passo indietro, il calcio italiano un passo avanti

condividi su facebook condividi su twitter Di: Francesca Ceci 05-08-2014 - Ore 20:12

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(EDITORIALE) Tavecchio faccia un passo indietro, il calcio italiano un passo avanti

L'hanno chiamato "scivolone", "brutta gaffe", qualcuno, richiamandosi al gergo calcistico quanto mai appropriato, "autogol". 

Il caso Tavecchio continua a tenere banco, a dire il vero più tra il popolo del web che tra dirigenti e presidenti vari che si sono guardati bene dal prendere posizione ufficiale per dissociarsi. 

Un silenzio, se possibile, più grave ancora di quelle parole pronunciate con leggerezza allucinante e ingiustificata, sperando forse di suscitare persino ilarità

Perchè è un silenzio di chi predica volontà di cambiamento, ma in realtà non vuole cambiare. Perchè è un silenzio  che diventa manifesto perfetto della politica tutta italiana del Gattopardo col suo "Tutto cambi affinchè nulla cambi".

Per non parlare di alcuni aspetti che ci sfuggono: 

1. Quale legittimazione troverebbero gli interventi del Giudice Sportivo a chiusura delle curve se il candidato numero 1 alla presidenza della Figc è il primo a non fare attenzione alle sue dichiarazioni? 

2. Perchè, 18 presidenti su 20, che si riempiono la bocca con programmi di cambiamento e innovazione dovrebbero appoggiare un personaggio che dimostra di aver affrontato in maniera quantomeno leggera, un tema cosi delicato come quello del razzismo?

Al netto di polemiche e interpretazioni, il calcio italiano è a un bivio.Può scegliere di cominciare una nuova partita o rassegnarsi a una fase irreversibile di declino, calcistico e morale. 

Può scegliere se ripartire, come sempre, dal (Ta)vecchio che avanza o lavorare seriamente e con coraggio nella direzione di una reale volontà di cambiamento. Confesso che da donna mi stuzzicherebbe non poco l'idea di una donna a capo della Figc,  preparata, competente, capace di portare equilibrio. Si fa un gran parlare delle donne nel calcio, delle loro qualità, a dire il vero, in questo Paese si fa un gran parlare delle donne, in ogni campo, elogiando le loro capacità, ma poi chissà perchè nessuno ha il coraggio di affidargli ruoli di comando, tranne poche eccezioni. 

Tuttavia, quello che chiediamo non è un nome, che sia uomo o donna, poco importa.

In compenso, chiediamo a Tavecchio di fare un passo indietro o che qualcuno gli chieda di fare un passo indietro se il calcio italiano davvero vuole fare un passo avanti. 

Perchè, in questo gran parlare di banane, forse non si sono resi conto che l'unico a essere scivolato su una buccia di banana è stato proprio lui. 

Ci auguriamo che finalmente le chiavi del "giocattolo" che tanto amiamo, possano essere affidate a qualcuno che non abbassi la testa davanti alle lobby del calcio ma gli dia finalmente un calcio. 

 

Fonte: Insideroma.com

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