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Fifa vs Barcellona, BARTOMEU: "Indignati!". MENESES (scrittore): "E' colpa di Messi"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-04-2014 - Ore 19:23

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Fifa vs Barcellona, BARTOMEU:

 «Siamo vittime di una grande ingiustizia e siamo indignati con la Fifa». Così Josep Maria Bartomeu, presidente del Barcellona, in una conferenza stampa convocata all'indomani della decisione della Federazione internazionale di sanzionare il club blaugrana con il blocco del mercato per due sessioni a causa di irregolarità nell'acquisto di giocatori under 18. «Il Barcellona condivide assolutamente la normativa sui minori. Il nostro club è un esempio per tanti altri nel mondo. La Fifa sta punendo l'essenza stessa del nostro club dopo averci premiato per La Masia», dice alludendo al centro in cui si formano i talenti della cantera del Barcellona. «Non c'è nessun bambino a La Masia che non abbia il permesso dei suoi genitori», aggiunge il presidente del club catalano, prima di confermare che presenterà insieme alla Federazione spagnola «ricorso alla Fifa entro dieci giorni e chiederemo la sospensione cautelare» della sanzione «per poter operare sul mercato». «Se la Fifa andrà avanti con questa sanzione presenteremo un nuovo ricorso al Tas», aggiunge il n.1 del club blaugrana, che poi precisa: «La Masia non si tocca. Non pensiamo di rinunciare in alcun modo al nostro modello di lavoro a La Masia. Continueremo a difendere i minori ma lotteremo fino alla fine contro questa punizione che vuole imporci la Fifa».

Sulla questione si è pronunciato anche l'esperto nel mercato calcistico giovanile, Juan Pablo Meneses«Il business è comprare a buon mercato e l'acquisto di bambini di paesi poveri, si può trasformare in una miniera d'oro. Come il caso Messi», ha spiegato alla dpa Meneses, scrittore cileno, autore del libro Bambini calciatori. «Dico sempre che Messi è il grande colpevole di tutto quello che sta succedendo, perchè, così come in campo fa sembrare che tutte le giocate siano facili, nel mondo delle transazioni commerciali fa sembrare che il suo caso sia un modo facile di diventare ricco: comprare un bambino povero, di una città povera, di un paese povero, per poche migliaia di euro in modo che in non molto tempo costi cento milioni».

 Il Barcellona ha dominato il calcio europeo nell'ultima decade grazie, in larga misura, a giocatori che sono cresciuti nelle sue divisioni inferiori, come Messi, Xavi Hernàndez, Andrès Iniesta, Sergio Busquets, Carlos Puyol, Gerard Piquè o Vìctor Valdès. «Il Barcellona ha innovato come nessuno il modo di reclutare i giocatori. Non c'è oggi nel mondo un bambino molto dotato di 10-12 anni che non sia stato già scoperto dal Barcellona. Quegli ingaggi per i quali è accusato il club blaugrana, riguardano giocatori di 15-16 anni, in realtà il Barcellona li aveva già visti da quando avevano 7-8 anni. Il problema è che non tutti arrivano, e che cosa succede agli altri?», si è domandato Meneses. L'esperto cileno che ha percorso per due anni l'America latina indagando sul commercio di bambini calciatori, crede che la sanzione della Fifa al Barcellona possa segnare, un prima ed un dopo, nel mercato dell'ingaggio di calciatori minori. «Quello che sta facendo la Fifa con il Barcellona mi dà l'idea che, anche se non pone un limite, per la prima volta segni, come mai prima, un'avvertimento di qualcosa che sta succedendo e che non può controllare. Con questo si iniziano a vedere le cicatrici. Ma è appena l'inizio».

«Il tema è perchè la Fifa lo fa adesso e perchè con il Barcellona. Ho due spiegazioni: una è attaccare direttamente il Barcellona, ed un'altra è che può servire un piccolo lavaggio dell'immagine della Fifa a 70 giorni dall'inizio del Mondiale di calcio in Brasile, il paese dove i bambini calciatori si vendono più cari in Europa». L'attuale presidente dell'Uefa, l'ex calciatore francese Michel Platini, si è mostrato sempre contrario ai trasferimenti di giocatori minori di 18 anni. «Per principio sono contrario all'ingaggio di minori di età», disse Platini un anno fa in Zurigo. «In ogni paese ci sono regole al riguardo e bisogna rispettarle. Se le regole si rispettano, non si può fare niente contro». Meneses ha inoltre denunciato che nell'era attuale del calcio hanno uguale importanza le finanze e i gol, per le squadre che cercano sempre di approfittare degli ingaggi, sia di adulti che di bambini. «È probabile che in questa era faremo unire una figlia di Messi con un figlio di Cristiano Ronaldo, mandandoli, quando avranno compiuto 20 anni, su un'isola paradisiaca per farli accoppiare e vendere l'eventuale figlio ad un fondo di investimenti. Questo è ora il calcio. Per questo motivo lo chiamo post-calcio»

Fonte: Ansa /Adnkronos

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jing hoo 03/04/2014 - Ore 20:26

meneses ma vaf***** va

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