Breaking News

Francia 2016 cambia la geografia del calcio europeo

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 07-09-2015 - Ore 19:12

|
Francia 2016 cambia la geografia del calcio europeo

Cambia la geografia del calcio del terzo millennio. Niente più 'superpotenzè del pallone, ma tante nazioni capaci di esprimere talenti e calcio di buon livello tanto da mettere in crisi chi il calcio moderno l'aveva inventato. Capita così di vedere l'Olanda, semifinalista ai mondiali di Brasile 2014 appena un anno e passa fa, con un piede e mezzo fuori da Euro 2016: dal calcio totale al fallimento globale. E invece, l'Islanda centra una storica qualificazione, insieme con la Repubblica Ceca e l'Inghilterra, che più stranieri importa nel suo campionato meglio va nelle qualificazioni, tranne poi magari afflosciarsi nel torneo finale come spesso è successo in passato. A un passo dalla qualificazioneil Galles di Gareth Bale (al quale manca un solo punto) o il piccolo Belgio, una nazionale di talenti cresciuto all'estero. Le ultime due giornate delle qualificazioni europee - in attesa di Scozia-Germania match clou della giornata odierna - hanno portato alla luce la crisi del calcio olandese, ben lontano dal calcio totale che negli anni '70 rivoluzionò il mondo del pallone. Il modello orange sembra arrivato al capolinea nonostante 'sfornì tanti giovani talenti senza però troppa personalità. E così la nazionale orfana di Kevin Strootman si ritrova senza veri punti di riferimento, e priva di gente che sappia dare un equilibrio a un gruppo ricco di fantasisti ed esterni offensivi. Ecco che se Arjen Robben (che ha 31 anni) s'infortuna ecco che gli 'orangè perdono la rotta. Huntelaar, Sneijder e Van Persie sembrano entrati nella parabola discendente della loro carriera. Anche il cambio alla guida tecnica non ha giovato. Dal 4-3-3 di Hiddink gli 'orangè sono passati al 5-3-2 di Blind, ma le incertezze difensive viste nelle ultime uscite lasciano molti dubbi. Da tempo Johan Cruijff individua il problema della nazionale olandese nel cambio di mentalità. Che il Galles facesse sul serio lo si era capito già da un pò. A dimostrazione della crescente crescita della nazionale del piccolo stato britannico il nono posto nel ranking Fifa, con il sorpasso all'Inghilterra. E pensare che nel 2010 il Galles era al 112/o posto. Un solo punto e la nazionale dei 'dragonì staccherà il pass per Euro 2016 trascinato dall'estro della sua stella, quel Gareth Bale attorno al quale il ct Chris Coleman ha costruito una squadra che fa dell'organizzazione di gioco e della difesa la sua ossatura principale. L'attaccante del Real Madrid ha segnato praticamente due terzi dei gol complessivi del Galles nelle qualificazioni a Euro 2016. Brilla anche il Belgio dei vari Hazard, Fellaini e Mertens. Una crescita, quella del calcio belga fatta di programmazione, nonostante gran parte dei nazionali, in realtà giochino in giro per l'Europa. «Il segreto è quello: programmare - sottolinea amaro Donadoni - Noi italiani non lo facciamo, poi spunta un Belgio e diciamo 'ma da dove escono?'...». La prima qualificata è stata l'Inghilterra di Roy Hodgson. Eppure la Premier League si conferma il campionato più cosmopolita con giocatori provenienti da 59 diverse nazioni. Sempre più internazionale, ma sempre meno inglese: solo 176 calciatori su 526 (l'equivalente del 33,4%) sono nati in Inghilterra, tutti gli altri non sono convocabili nella nazionale di Roy Hodgson. E l'Italia? A piccoli passi la squadra di Antonio Conte, tra mille critiche, si avvicina al traguardo qualificazione. Una vittoria in Azerbajan a ottobre non renderebbe matematica la qualificazione solo perchè la penalizzazione della Croazia è ancora sotto ricorso. Due pareggi, tra Baku e chiusura a Roma con la Norvegia, però basterebbero. 

Fonte: ANSA

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom