(Editoriale) I numeri non esistono, #TivogliobeneDzeko

Chiedo scusa al maestro Giuseppe Bertolucci se per il titolo mi permetto di citare il celebre film "Berlinguer ti voglio bene", uscito nelle sale italiane nell'ormai lontano 1977, interpretato dal solito scanzonato, irriverente Roberto Benigni. 

In questi giorni si fa un gran parlare di Dzeko e del suo momento no tanto che in molti si sono già affrettati a etichettarlo come un bidone o, meglio ancora, un flop al pari, nientemeno, di Doumbia.
Per carità, nessuno qui vuole negare che sino ad ora il centravanti bosniaco non è riuscito a fare la differenza nella Roma. Sarebbe un esercizio di disonestà intellettuale e da queste parti non se ne fa. Enormi le aspettative su di lui, il giorno del suo arrivo nella Capitale era stato accolto da centinaia di tifosi entusiasti che vedevano in lui l'uomo della provvidenza in grado di portare in dote alla squadra quel bottino di gol che avrebbero guidato i giallorossi dritti dritti allo scudetto che mai come quest'anno sembrava obiettivo alla portata.

I numeri però parlano chiaro. Dati alla mano Dzeko ha fin qui realizzato 3 reti in 16 presenze in campionato di cui 2 su rigore – contro Lazio e Bologna – ed una soltanto su azione – contro la Juventus.
I numeri sono sempre spietati. talmente freddi che a volte finiscono per essere ridicoli e per smentirsi da soli. Numeri che smentiscono altri numeri. Dati alla mano che smentiscono altri dati alla mano. Visto che numeri alla mano, Dzeko è anche quello dei 164 gol in 357 partite ufficiali. Non esattamente un bidone, giusto? Qual è, dunque, il vero Dzeko? E allora, proviamo almeno noi, a ribellarci ai numeri e alla statistica. 

Per questo oggi, a poche ore dal delicatissimo match contro una Juventus inarrestabile, capace di raddrizzare una stagione iniziata in maniera disastrosa , fino a farla diventare trionfale, non mi spingerò in nessuna disamina tattica, non analizzerò la sua posizione in campo o il modulo più adatto.

I numeri dicono che la Juve è seconda in campionato dopo una rimonta incredibile che un po’ tutti, a malincuore, abbiamo osannato. I numeri dicono che le loro 10 vittorie di fila sono un ruolino di marcia impressionante e fanno impallidire una Roma che non riesce a vincere neppure con l'ultima in classifica. I numeri, insomma, ci condannano ancora prima di giocare. In pratica, neanche scomodarci a partire per la trasferta già scritta dello Juventus Stadium. Ma io non ci credo ai numeri, non ci ho mai creduto. Io nella vita ho scelto di credere negli uomini. Perchè i numeri, senza gli uomini, non contano niente. I numeri non esistono e per me la partita contro la Juve la decide proprio lui, Edin.
Dzeko ti voglio bene.