Il Totti che non perde il vizio

Che fosse un professionista lo sapevamo già. Che per lui il pallone fosse tutto, anche. Per lui è qualcosa di più di un mestiere, è un esempio da dare, è disciplina, è soddisfazione e sacrifici, è crescita. E' vita. E le parole che ieri il capitano giallorosso Francesco Totti ha rilasciato a Mediaset, ci hanno rassicurati e commossi: 

"A giocare a calcio mi diverto ancora troppo. Quando inizierà ad annoiarmi, allora penserò a lasciare; ma per il momento penso solo ad aiutare la Roma. Se sono arrivato a 38 anni a questo punto, è perché sono un professionista vero, uno senza vizi". Quella che sta passando la sua squadra è, infatti, una situazione di emergenza: si dovrà rinunciare a Pjanic, Astori e Holebas, se non gli viene revocata la squalifica. Ma Totti ci sarà, contro un Milan che lo ha tanto bramato e a cui ha segnato 10 reti. «Quando smetterò mi renderò conto dell’enorme privilegio che ho avuto nel passare la mia vita e la carriera con lui. Adesso mi sembra normale, ma non lo è»: così lo celebra anche il suo amico e compagno di squadra Daniele De Rossi, che dopo due giornate di stop, una in Champions e l'altra in Campionato, torna con Keita e Nainggolan. Proprio quest'ultimo, insieme a Davide Astori, ieri ha fatto visita ai bambini malati ricoverati presso il reparto pediatrico dell'ospedale romano "Gemelli", regalando loro un sorriso e tanti regali di Natale. Francesco Totti, invece, devolverà in beneficienza a un’associazione di comico-terapia per bambini malati il denaro accumulato con la tombola che oggi si svolgerà nella sua scuola calcio della Longarina. 

Insomma, il nostro, è un Totti che il vizio del gioco del pallone non lo ha mai perso, non lo perde ora che ha 38 anni e una carriera di professionista alle spalle, e, forse, non lo perderà mai.