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Il doppio ex di Inter-Roma – Marco Branca

condividi su facebook condividi su twitter Di: Matteo Luciani 18-04-2019 - Ore 10:00

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Il doppio ex di Inter-Roma – Marco Branca

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - Marco Branca da Grosseto e la Roma: una delle storie d'amore calcistiche probabilmente più brevi da quando questo sport è stato inventato.

Il centravanti, classe 1965, dopo circa tredici anni tra Cagliari, Udine, Genova (sponda Samp), Firenze e Parma, arriva nella Capitale.

Siamo nell'estate del 1995 e si tratta di una delle prime campagne acquisti dell'era di Franco Sensi, che preleva il calciatore dalla società di Tanzi grazie a quello che viene ritenuto da molti addetti ai lavori un grande 'colpo' di mercato.

Un attacco con Balbo, Fonseca, Branca ed un giovane Totti, in effetti, non in molti possono vantarlo, almeno in Italia.

Il trentenne si dice "entusiasta" del trasferimento per bocca di Giambattista Pastorello, direttore generale del Parma.

Proprio attorno a questo fatto, nasce una querelle narrata dai cronisti dell'epoca: l'avvocato Pasqualin, procuratore di Marco Branca, dopo aver trovato l'accordo con la Roma sul contratto del giocatore, ha trascorso mesi e mesi immerso in un gioco estenuante, fatto di offerte e controfferte, vere o presunte, e di trattative mai andate in porto, come quella dell'Inter.

Pasqualin resta senza parole all'annuncio di Pastorello, salvo poi rispondere: “La dichiarazione di Pastorello mi sembra inopportuna”. Inizia qui quello che venne definito "un divertente teatrino a due". La realtà è che Pasqualin in quel momento evidentemente spera ancora in un'offerta dell'Inter, meta probabilmente più gradita al ragazzo: "Parlo di dichiarazione non opportuna poiché ritengo che sia meglio evitare l'annuncio di un affare senza avere l'assenso del giocatore' .

Pastorello esplode a questo punto: "Ma io con Branca ho parlato!". Pasqualin ribatte: "Ci credo, te l' ho passato io al telefono. Ma non bastano due parole dette al volo". Pastorello è stufo e allora alza la voce, mantenendo però il sorriso sulle labbra: "Quindi io ti dico che Branca giocherà nel Parma, vedrai se non ho ragione. E credo di averti fatto un piacere, visto che con questa storia ti hanno preso in giro per mesi e mesi" .

In conclusione, Pasqualin abbassa gli occhi e fila via.

In questo contesto, Branca arriva alla Roma di Carletto Mazzone.

Non lo scenario migliore per iniziare una nuova avventura.

Il resto è evidentemente figlio di quanto già emerso nel litigio tra il ds del Parma ed il procuratore di Branca.

L'attaccante disputa nella Capitale soltanto sette partite (segnando due gol, entrambi in trasferta, contro Sampdoria e Torino) e poi fa le valigie per la tanto sospirata destinazione voluta anche da Pasqualin: l'Inter di Moratti.

I nerazzurri prelevano Branca in cambio di un conguaglio economica e la metà del cartellino di una giovane promessa del club meneghino: Marco Delvecchio.

Quest'ultimo, che diventerà una vera leggenda del club giallorosso, ha poi raccontato un simpatico aneddoto in merito alla vicenda: "Ero in Under 21, mi chiamarono e mi dissero che mi dovevo trasferire a Roma per via di uno scambio con Branca. Pochi giorni prima, Moratti mi aveva assicurato che fossi incedibile. Ero stupito e amareggiato e ci rimasi male. Misi però poco a dimenticare e ambientarmi. Devo anzi ringraziare, alla fine, Moratti perché mi diede la possibilità di fare una carriera che forse all'Inter non avrei fatto".

SI può dire che, nonostante tutto, Branca e Pasqualin hanno lasciato alla Roma un grande dono: l'acquisto di uno dei protagonisti dello scudetto del 2001.

 

Fonte: INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI

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