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Italia, occhio a Modric e gli altri talenti croati

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-11-2014 - Ore 19:23

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Italia, occhio a Modric e gli altri talenti croati

Sarà inutile per Conte guardare stasera l'amichevole Argentina-Croazia. La chiave per battere i prossimi avversari nella corsa all'Europeo resta ben nascosta a Zagabria, dove il ct Nico Kovac ha lasciato i probabili titolari per portare a Londra le seconde linee, pronte per la buona causa a immolarsi di fronte ai vicecampioni del mondo. «Il prestigio conta, ma la partita di domenica a Milano è più importante - ammette dalla Croazia una delle stelle assenti a Londra, quel Luka Modric che lavora in regia al Real Madrid e che sarà uno degli spauracchi degli Azzurri -. Confido che questo riposo ci aiuterà a preparaci bene per San Siro». Nella mossa del tecnico e nelle parole del giocatore c'è rispetto per l'Italia ma non paura: la squadra balcanica, giovane e ricca di talento, è consapevole di poter essere più che competitiva contro una nazionale in fase di ristrutturazione come quella italiana. Modric, 29 anni, è il perno di un centrocampo a tre che comprende anche Rakitic, 26 anni, che ben figura nel Barcellona e il 27enne Perisic, grazie al quale il Wolfsburg è secondo in Bundesliga. L'attacco è altrettanto temibile e comprende tra gli altri la punta dell'Atletico Mario Mandzukic (28) e Andrej Kramaric (23) del Rijeka, considerato almeno in Croazia uno dei migliori attaccanti in circolazione. Tutti sono rimasti a Zagabria ad allenarsi, insieme con i vari Olic, Brozovic, Srna, Corluka, Lovren, Corluka, Pranjic e Perisic. Unico probabile titolare contro l'Italia a essere partito per Londra è l'interista Kovavic, altro giovane più che promettente ma forse svantaggiato perchè non gioca in Spagna, Germania o in Inghilterra, come molti suoi compagni. Questi ragazzi proveranno a chiudere il girone di qualificazione al primo posto e un modo per riuscirci è vincere a San Siro. La Croazia poi vanta precedenti più che favorevoli con gli Azzurri, con un bilancio di tre vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta, risalente però ad un'altra epoca, storica e calcistica, il 1942. L'Italia ha perso le ultime due, nel 2002 e nel 2006, sempre in casa. È solo statistica, ma è l'attualità invece che giustifica le bellicose aspettative della Croazia, come spiega ancora Modric. «Pirlo ha un ruolo cruciale per l'organizzazione del gioco - e non c'è dubbio che l'Italia sentirà la sua mancanza poichè è la battaglia in centrocampo quella che può decidere il vincitore». Una battaglia che il madridista sembra fiducioso di poter vincere. 

Fonte: ANSA

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