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Juventus a rapporto da Allegri. Buffon: "Scudetto e quarti di Champions"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-10-2014 - Ore 18:10

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Juventus a rapporto da Allegri. Buffon:

Buffon è diventato cinquecentenario, ma nello spogliatoio bianconero, ieri a Marassi, non sono saltati i tappi. "Non importa che fosse la mia 500ª presenza con la Juve. Ogni sconfitta è dolorosa". Nel day after il primo ko in campionatodella Signora, con aggancio ad opera della Roma in vetta alla classifica, SuperGigi ha risposto ai tweet spediti dai suoi tifosi all'hashtag #AskBuffon. In merito al prestigioso traguardo tagliato ieri in casa del Genoa, il numero uno bianconero si è detto "moderatamente soddisfatto, ma c'è ancora qualche chilometro da percorrere", e comprensibilmente orgoglioso "perché questa maglia è uno stile di vita". 

BUFFON: "VOGLIAMO LO SCUDETTO E I QUARTI DI CHAMPIONS" - Ma Buffon si è anche detto pronto a barattare "200 delle 500 presenze che ho appena raggiunto con la Champions League", e cioè con il trofeo che più manca nel suo sconfinato palmarès. "Cosa si prova a subire gol? Bella domanda. E' come se venisse profanato il tuo pudore": figuriamoci se questo accade al 94'. Buffon ha quindi ribadito i traguardi stagionali: "Vogliamo rivincere il campionato e arrivare almeno ai quarti di Champions. E se in Europa, soprattutto fuori casa, subiamo un po' di pressione è per una questione di sicurezza, figlia di quelle vittorie che conseguiamo in Italia ma non ancora all'estero". 

AGNELLI, MAROTTA E ALLEGRI TORCHIANO LA JUVE - Questa mattina la squadra è stata chiamata a rapporto da Allegri, che pretende maggiore maturità, nonché capacità di gestire le partite e all'occorrenza di sapersi accontentare. Dopo la strigliata del tecnico, Buffon e compagni si sono allenati sotto la stretta sorveglianza degli stati maggiori bianconeri, dal presidente Andrea Agnelli all'ad Beppe Marotta. Anche loro non hanno digerito la sconfitta-beffa del Ferraris rossoblù, confezionata da due vecchie conoscenze di Allegri: assist di Matri e gol di Antonini, l'angelo del fango di Marassi la cui moglie festeggiò con un tweet l'esonero del tecnico livornese dal Milan. 

A EMPOLI SI CAMBIA: LARGO A GIOVINCO E MORATA - Urge un immediato riscatto in casa dell'Empoli. Sabato alcuni titolari tireranno il fiato in vista della fondamentale sfida da "dentro o fuori" di martedì a Torino contro l'Olympiacos, quando la Juve sarà costretta a vincere possibilmente con due gol di scarto, per raddrizzare lo scontro diretto con i campioni di Grecia. Le speranza di riscossa in campionato verranno dunque affidate ai gregari di lusso, su tutti Giovinco e Morata candidati a far rifiatare Tevez e Llorente. A centrocampo si rivedrà sicuramente Pirlo e forse anche Pereyra e Romulo, pronti a rilevare Marchisio (o Vidal) e Lichtsteiner. E chissà che Marrone non possa dare il cambio a Bonucci, l'unico bianconero con Buffon sempre presente nelle prime dodici uscite stagionali. 

MAL DI TRASFERTA E PANCE PIENE - La Juve, intanto, si interroga sul suo mal di trasferta. I sintomi sono evidenti - un solo punto nelle ultime quattro uscite tra campionato e coppa -, ma non ancora le cause. Gli ultimi scivoloni sono da addebitare soprattutto alla sfortuna, ai legni colpiti e alle magie in porta dei vari Consigli (Sassuolo), Roberto (Olympiacos) e Perin (Genoa)? Oppure la Juve paga anche il fatto di avere le gomme sgonfie e la pancia piena, un fisiologico logorio dopo tre anni di "trattamento Conte"? 

BONUCCI: "SERVE UNA JUVE PIU' SPIETATA" - Secondo Bonucci la Signora sconta un calo di cattiveria: "La sconfitta di ieri sera ha fatto capire che il calcio sa esser spietato e cinico, al contrario di quello che noi della Juve siamo oggi! Questi sono i fatti. Per vincere c'è bisogno di questo valore!". Poi, sulla falsariga di quanto ha detto Allegri a caldo: "Che questa sconfitta ci serva da lezione, a cominciare dal sottoscritto", prosegue Bonucci. In chiusura, il difensore suona la carica: "A Empoli sarà una battaglia. Vorrei giocarla già oggi, questa partita. Ho fame, tanta fame. Ma ce ne serve ancora di più".

Fonte: Repubblica.it/T.Ormezzano

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