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La coscienza di Walter, lo Zeno moderno

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 03-09-2014 - Ore 15:10

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La coscienza di Walter, lo Zeno moderno

Una figura magra, alta, snella, con uno sguardo vissuto accompagnato da una capigliatura canuta e una barba lasciata a sè stessa. Fuma in preda alla frenesia, l'ansia, costanti nevrosi che spesso negano un animo rilassato e riposato. Walter Sabatini è uno Zeno Cosini moderno, l'antieroe par excellence, ma anche il re del calciomercato, l'uomo che insieme alla Roma fa da padrone su qualunque movimento di calciatori nella Serie A.

Strappa contratti, conquista accordi, ruba il "Sì" dei giocatori alle altre squadre, scova talenti provenienti da ogni dove. E' scaltro, furbo, veloce, rifiuta quel modo stantio e monotono di vedere la vita. Forse è proprio questo suo carattere, che sembra essere scritto da Italo Svevo, ad incatenarlo in questa gabbia, che lui ama e a cui non vuole rinunciare. Lui non può fare le vacanze come tutti gli altri, rilassarsi come tutti gli altri. Superficialmente vorrebbe prendere una valigia, staccare il telefono e pensare un po' a sè stesso, ma nel suo inconscio sa invece che la sua vita è questa, che deve fare questo, almeno per il momento.

Magari sono solo impressioni, ma sembra quasi dire: "Ci sarà tempo per riposare, quando non sarò più di questo mondo, ma ora no". Un giorno è a Londra, un altro a Milano, e nello stesso giorno vola a Parigi. Anche se non sempre,  il suo lavoro gli permetterebbe di  trattare al cellulare seduto su una comoda poltroncina o concludere contratti per mail. Lui però deve muoversi, spostarsi, toccare con mano, fuggire dall' ennui  di una vita sedentaria e piatta che paradossalmente lo tormenterebbe.

Un personaggio che va oltre i confini del semplice pallone, ma che sfocia in una completezza di idee, pensieri e mentalità non molto comune agli addetti ai lavori del calcio di oggi. Del resto un dirigente o un allenatore che"sa solo di calcio, non sa niente di calcio", parafrasando Josè Mourinho.

Sabatini è un uomo profondo, colto, intelligente e non solo il dirigente sportivo della Roma. Ha dato una dimensione al suo essere, accettando tutti i suoi difetti e le sue nevrosi. Per questo è diventato il migliore.  I soldi degli americani sarebbero serviti a poco senza la sua gestione. Per guidare una nave in un mare in tempesta è meglio un timoniere deciso e pronto a cambiare rotta di uno tranquillo e che esegue solo l'ordinario. Quindi auguriamo a Walter, almeno finché starà a Roma, di non riposare mai. Come il suo stesso inconscio gli suggerisce...

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