La Lazio di Stefano Pioli

Una squadra equilibrata, la Lazio di Pioli. I numeri della stagione testimoniano il buon lavoro effettuato dal tecnico ex Bologna alla sua prima stagione a Formello: secondo attacco più prolifico della Serie A (66 reti segnate) e terza difesa meno perforata del torneo (34 gol incassati). Dati che hanno permesso ai biancocelesti di scalare posizioni in classifica e di raggiungere il terzo posto (66 punti), a una sola lunghezza dalla Roma e con la possibilità di entrare in Champions League dalla porta principale. Eventualità che i giallorossi vorrebbero scongiurare definitivamente vincendo la stracittadina. Sarà il campo a dare il verdetto definitivo sulla corsa all’Europa che conta. Analizzando le graduatorie di merito pubblicate sul sito della Lega Calcio, emergono le qualità del settore avanzato laziale, che primeggia per “tiri dentro” e “percentuale pericolosità”. Non a caso la Lazio ha due giocatori in doppia cifra: Klose 12 gol, Felipe Anderson 10. Altro elemento da temere per la retroguardia di Garcia è Candreva: non tanto per le realizzazioni sotto porta (che pure non sono poche: 9), ma per l’apporto complessivo alla fase offensiva: 8 assist vincenti (stesso numero di Pjanic) e di 111 conclusioni verso il portiere avversario. Traduzione, l’esterno di Tor de Cenci è uno bravo a propiziare il passaggio preciso per il compagno e dalla conclusione facile dalla distanza. I calciatori più presenti della rosa – minutaggio alla mano – sono il portiere Marchetti, i difensori De Vrij, Braafheid, Radu, Cana, Mauricio, Cavanda, i centrocampisti Mauri, Felipe Anderson, Basta, Parolo, Lulic, Biglia, Candreva, gli attaccanti Djordjevic, Klose.

Il sistema di gioco di riferimento è il 4-3-3