La nemesi di Emanuelson, da esluso di Garcia a jolly di Reja

Nell'antica Grecia era opinione diffusa che gli dei, invidiosi della mortalità degli uomini, cercassero in tutti i modi di influire nella vita terrena. Nemesi, la dea greca della vendetta, si dice brindasse dopo ogni malefatta compiuta contro gli uomini. Chissà quindi che oggi Nemesi non stesse brindando guardando le vicende della Roma targata Rudi Garcia, che ha mancato il controsorpasso alla Lazio pareggiando in casa contro l'Atalanta. Lo strumento della vendetta è stato Emanuelson, in giallorosso da luglio scorso fino a gennaio di quest'anno. Acquistato da Sabatini per rinforzare la fascia ma tenuto in panchina da Garcia in tutte le partite, tranne tre minuti a Cagliari e alcuni di più contro l'Udinese (rischiando di provocare un rigore). Garcia non lo considerava e lui quindi è emigrato a Bergamo.

All'Atalanta ha giocato un po' di più, ma la vera ciliegina sulla torta l'ha messa oggi. Una buona prestazione contro la sua ex squadra, mettendo in difficoltà i due centrali Yanga Mbiwa e Astori. Proprio questo, con un contatto in area ai danni di Emanuelson (anche grazie all'astuzia dell'olandese), ha provocato il rigore poi trasformato da Denis. Emanuelson si è preso i complimenti del tecnico  Reja e della squadra, dimenticando i polverosi ricordi giallorossi. Emanuelson e Nemesi brindano. Per la Roma è un brindisi amaro.