La Roma-bis si scalda per la Champions.

Di questa Roma-bis di mister Spalletti si comincia a vedere qualche frutto. Era iniziata così così, ma d'altronde, non ci si potevano aspettare i miracoli. Il primo è un pareggio con il Verona, la seconda una sconfitta con la Juventus. Cambia l'allenatore, qualcuno va, qualcuno viene. Trigoria diventa un viavai per qualche giorno. Poi il 3-1 con il Frosinone, "la finale più importante", come ha detto in conferenza stampa Spalletti. Una Roma che corre di più, che fa girare palla, che rischia anche a costo di sbagliare. Ieri la seconda "finale" vinta con il Sassuolo, per di più in trasferta. Arbitraggio decisamente discutibile, un rigore non dato ai giallorossi, un rigore sbagliato dal Sassuolo, per non parlare dei cartellini.. Ma i giallorossi vanno a vincere su un campo tosto grazie alle reti di un Salah rianimato e con tanta voglia di fare, con la cattiveria e il cinismo giusti, e di un El Shaarawy che la butta dentro, che sembra aver ritrovato la sicurezza e la motivazione e il cui desiderio di rivincita, riscatto e vendetta porta a fare cose clamorose. Due partite giocate, due goal segnati. E così la Roma sale al quarto posto a quota 41 punti a parimerito con l'Inter. Next stop: domenica 07 febbraio ore 20.45 all'Olimpico contro la Sampdoria. Altra finale fondamentale e delicata. Successivamente resta il Carpi, dopodiché è Champions. 

Una Roma arrabbiata, affamata, grintosa quella del tecnico toscano. Un tecnico severo, che non fa favoritismi perché "gioca chi è più pronto e gli altri zitti", perché decide lui e non vuole sentire lamentele.

Perché "noi si ama la Roma".