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La Roma non vince più e la Juve scappa a +7

condividi su facebook condividi su twitter Di: Massimo De Caridi 26-01-2015 - Ore 12:34

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La Roma non vince più e la Juve scappa a +7

Terzo pareggio consecutivo, questa volta a Firenze finisce 1-1 ancora in rimonta come a Palermo ed ancora dopo aver giocato un pessimo primo tempo. Nella prima frazione di gioco gli uomini di Garcia non riescono mai a ripartire e restano in balia di un’ottima Fiorentina, che trova il gol del vantaggio con il redivivo Mario Gomez, che approfitta di un tiro non perfetto di Pizarro e di una difesa che non mette in fuorigioco il centravanti viola. I giallorossi provano ad impensierire Tatarusanu solo con Nainggolan, che in 2 circostanze chiama il portiere rumeno a parate importanti: la prima su un tiro da fuori area bello ma centrale che viene bloccato e la seconda sugli sviluppi di un corner deviato di testa dal “ninja” con l’estremo difensore fiorentino che risponde con una splendida smanacciata ancora in calcio d’angolo. Per il resto, è un monologo viola: Pizarro sembra tornato quello della migliore Roma spallettiana, Borja Valero e Pasqual mettono in grande difficoltà un Florenzi poco supportato da Iturbe o Ljajic, che a turno dovrebbero aiutarlo nei raddoppi, dall’altra parte Joaquin è in giornata di grazia e Holebas fa la peggiore partita della stagione. Al centro, Yanga Mbiwa commette qualche ingenuità nei passaggi e prova qualche dribbling di troppo in zone del campo in cui non dovrebbe farne, mentre Manolas è l’unico del reparto difensivo che fa una prestazione di spessore. Il centrocampo muscolare della Roma composto da De Rossi, Nainggolan e Strootman non funziona, poiché manca qualcuno che dia geometrie alla squadra. I 3 davanti sono scollegati al resto della squadra anche se a turno Ljajic e Totti tornano in zona mediana per creare un po’ di gioco ma c’è poco movimento senza palla. Qualche minuto dopo la mezz’ora si infortuna Strootman al ginocchio operato ed esce per precauzione (pare sia solo una forte contusione, ndr.) ed entra Miralem Pjanic. La partita del bosniaco non è eccelsa ma l’ingresso in campo dell’ex Lione dà un minimo di iniziativa alla squadra di Garcia, sino a quel momento in totale confusione. Nella ripresa, la Roma è entrata in campo con uno spirito molto diverso e con la voglia di rimettere in piedi la gara e dopo 3’ c’è riuscita grazie alla giocata meravigliosa di capitan Totti che con un lancio di sinistro sulla trequarti pesca Iturbe appena dentro l’area di rigore, l’argentino supera Basanta con un colpo di testa ed in corsa serve un bel pallone a Ljajic, che lo stoppa e lo piazza sul secondo palo dove Tatarusanu e la difesa viola non possono intervenire. A quel punto, sembra che la Roma sia padrona del campo e della partita ed i viola abbiano timore ed infatti è ancora un’accelerazione di Iturbe, cresciuto esponenzialmente nella seconda parte di gioco, a portare scompiglio nella retroguardia fiorentina e solo davanti al portiere rumeno gli tira addosso e svanisce così la più clamorosa palla-gol del match e quella che avrebbe potuto regalare i 3 punti alla Roma. Gli uomini di Garcia provano ancora ad impensierire la difesa viola ma non creano più occasioni pericolose ed a volte si sbilanciano lasciando intere praterie per le ripartenze dei padroni di casa, mal sfruttate dalla squadra di Montella. La più clamorosa occasione capita ai viola ad un quarto d’ora dalla fine, quando un tiro di Kurtic viene bloccato da Yanga Mbiwa, che si butta a corpo morto sul pallone, prendendolo con le ginocchia ed impedendo alla Fiorentina di avere un’importante palla-gol. La Roma è lontana parente di quella meravigliosa di inizio stagione dove irretiva le squadre che si accontentavano di non prendere tanti gol. Questa squadra non entra in campo con la giusta determinazione, dopo esser passata in svantaggio, gioca sui nervi e grazie alla classe dei singoli, trova il pari ma non riesce a dare il colpo del ko. Per alcuni il problema è fisico perché la squadra si muove poco senza palla, per altri è un problema di testa, poiché altrimenti non si spiegherebbe l’energia che mettono quando sono in svantaggio, probabilmente è un insieme di fattori, compresa la determinazione del tecnico a non apportare cambiamenti tattici in una formazione che non ha esterni d’attacco puri in assenza di Gervinho e senza l’ivoriano fa una fatica enorme a creare occasioni da rete. A centrocampo, le prestazioni di Pjanic non sono all’altezza dello splendido giocatore che è il bosniaco ma senza di lui ed in attesa di Keita, la Roma non sa costruire gioco e devono prendere palla a metà campo Totti e/o Ljajic per dare un minimo di idee a questa squadra, togliendo riferimenti offensivi e facendo risultare la propria manovra troppo prevedibile e farraginosa. Sfortuna vuole che nel momento più difficile dell’era Garcia e quindi della stagione in corso la Juventus abbia trovato più i risultati che il gioco ma comunque è andata in fuga e 7 punti sono difficili da recuperare, almeno viste le 2 squadre in questo momento. Sabatini sta lavorando sul mercato per apportare delle modifiche alla rosa ma basteranno un paio di giocatori, pur bravi, a far cambiare passo a questa squadra?

Fonte: Massimo De Caridi

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