Breaking News

L’ultima bufala del giornalismo sportivo italiano e’ la trattativa tra Ibrahimovic e la Roma

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-01-2015 - Ore 13:16

|
L’ultima bufala del giornalismo sportivo italiano e’ la trattativa tra Ibrahimovic e la Roma

Quando la bufala è venuta fuori, i giornali italiani hanno dato la colpa alla giornalista svedese Jennifer Wegerup dell’Aftonbladet - Ma lei aveva dato semplicemente un consiglio personale al giocatore: “Vai alla Roma e sarai trattato da re” - Il resto è tutta fuffa pallonara…

Ibra vuole la Roma”. Titolone a tutta pagina su tre righe, caratteri cubitali, sentenza inappellabile, con tanto di foto ghignante del fuoriclasse svedese. Il romanista al bar accarezza la copertina del Corriere dello Sport, scatta una fotografia, la manda a un amico su Whatsapp. Il caffè è dolcissimo, un sorriso inebetito si allarga sul volto, come un riflesso istintivo. Ibra alla Roma. Sì, vabbè, ma quando? Ma quando. È così da che calcio è calcio. I giornali si devono vendere, i tifosi si lasciano bonariamente prendere per i fondelli, i procuratori devono lavorare (e se la ridono). Ogni tanto la bufala di calciomercato ha un suo pur labile fondamento: una trattativa sotto traccia, una confessione off the record, una pista da seguire. Una parvenza di notizia, insomma. Molto più spesso, invece, la balla spaziale del quotidiano sportivo è un puro esercizio di affabulazione e fantasia. La drammatica scarsità di risorse nel calcio italiano non aiuta: non ci sono soldi, non c’è mercato, ma qualcosa si dovrà pure scrivere. Ibrahimovic alla Roma rientra senz’altro nella seconda categoria. Nessuna notizia, pura suggestione. Il casus belli è fragile: il quotidiano svedese Aftonbladet pubblica un corsivo in cui consiglia a Ibra di chiudere la carriera a Roma, dove sarebbe trattato come un re. L’opinione, più che legittima, sulla stampa nostrana si trasforma in una notizia, ripresa – con enfasi diversa – da Corriere dello Sport e Gazzetta. Il tam tam si amplifica sul web: “Tentazione Ibra”, “Ibra-Roma: si può”, “Non è fantasia”, “I pro e i contro”. La smentita della società giallorossa non viene ascoltata. Il fatto che lo svedese del Paris Saint Germain in Francia guadagni qualcosa come 15 milioni di euro netti – ingaggio inavvicinabile non solo per la Roma, ma per qualunque club italiano – è un altro dettaglio irrilevante, o comunque misteriosamente ignorato. Nessuno poi ha pensato di interpellare il giocatore o il suo procuratore. E infatti dopo un paio di giorni è lo stesso Ibra a prendersi la briga di smentire: “Non tornerò in Serie A. Sto bene a Parigi. Qualcuno si è inventato questa notizia”.

Appunto. I giornali sportivi tornano mestamente sui loro passi (“Ibra gela la Roma”. Come no.) ma indicano pure la responsabile: è colpa della giornalista svedese Jennifer Wegerup dell’Aftonbladet. È lei che ha dato la notizia. Ma quale notizia? “Avevo scritto semplicemente un consiglio personale al giocatore – ha spiegato lei, stizzita – mi dispiace poi che un giornalismo poco serio abbia dato un altro senso alle cose”. Partita chiusa, e bufalona invernale servita: l’interminabile letteratura di balle spaziali sul calciomercato si arricchisce di una nuova perla. Per un elenco esaudiente delle topiche dei quotidiani sportivi (siti e tv li risparmiamo per pietà) non basterebbe un libro. Prendiamo Tuttosport. La linea editoriale, come noto, è giustamente sensibile al cuore bianconero dei lettori. Ogni tanto però esagera. La Juve secondo Tuttosport avrebbe trattato e sfiorato l’acquisto di praticamente tutti i fuoriclasse del calcio contemporaneo. I titoli parlano da soli: “Juve-Messi, sogno possibile. Dopo le parole di Andrea Agnelli, ecco le strategie” (correva l’anno 2009); “Ronaldo alla Juve. Clamorosa offerta della Nike: “L’ingaggio lo paghiamo noi” (2007, si parla del vecchio Fenomeno);Juve: preso Milito” (2008); “Juve, c’è Lavezzi”, “Mani su Montella”, “Che Juve con Xabi!”, “Benzema, si può”, “Aguero è vicino, Marotta conferma”. Un rapporto simile – appena meno entusiastico – lega la Gazzetta dello Sport alle squadre di Milano. Il mercato dei rossoneri è spesso trattato con un occhio di riguardo e una fantasia benevola. È noto che negli ultimi anni Adriano Galliani si è dovuto inventare affari improbabili con un budget ridotto alle briciole. A leggere “la rosea”, però, le ambizioni milaniste sul mercato non sono mai state ridimensionate. Un breve campionario tratto dall’ultimo mercato estivo: “Milan-Iturbe, c’è il vertice”, “Milan, Campbell si è convinto”, “Milan, Cerci è in pole”. Inutile dire che per comprare il famigerato attaccante non ci fosse nemmeno un euro. Il malinconico ripiego a costo zero su Fernando Torres è stato comunque celebrato con il titolone: “Colpo Milan, TorreSì”.  

Siccome le vie del calciomercato sono infinite, dopo sei mesi di prestazioni opache, Galliani è riuscito a piazzare il fantasma di Torres all’Atletico Madrid in cambio di Alessio Cerci, senza spendere un euro. Quel Cerci che secondo i giornali, Gazzetta in testa, quest’estate doveva andare al Milan per una cifra non lontana dai 20 milioni.

 

Fonte: dagospia.com - Tommaso Rodano per il “Fatto quotidiano”

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom